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Carditello Festival 2025

Saranno presentati gli appuntamenti del Carditello Festival 2025, la rassegna musicale in programma nel Real Sito, dove c’è anche un po’ di Portici

CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nella Sala Conferenze di Palazzo Reale, con ingresso da Piazza Trieste e Trento, giovedì 26 giugno, alle ore 11.30 si terrà la presentazione del Carditello Festival 2025, con Maurizio Maddaloni, presidente della Fondazione Real Sito di Carditello, e Mariano Nuzzo, soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli.

Presenti anche Emmanuela Spedaliere, direttore generale del Teatro di San Carlo, e Antonia Di Maio, direttrice del Piccolo Coro di Caivano, un progetto promosso dal Ministero della Cultura in collaborazione con Antoniano-Opere Francescane.  

Nel corso dell’incontro, saranno illustrati tutti gli appuntamenti della sesta edizione della rassegna musicale, che si svolgerà da giovedì 3 luglio a giovedì 4 settembre nel Real Sito di Carditello ( afferente al Comune di San Tammaro, Caserta), nell’ambito del programma di valorizzazione della Reggia borbonica promosso dal Consiglio di amministrazione.

Dopo essere stato considerato per decenni il simbolo del degrado e dell’abbandono nella Terra dei fuochi, e dopo aver resistito alle ingiurie del tempo e agli sfregi della criminalità organizzata, oggi Carditello è un modello di riscatto per l’intero territorio.

Costante, dunque, la valorizzazione della Reggia dei Borbone, iniziata nel 2016 con la nascita della Fondazione Real Sito di Carditello, costituita dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Campania e dal Comune di San Tammaro per promuoverne la conoscenza, la protezione, il recupero.

Già sono stati fatti molti passi avanti recuperando quai tutti gli affreschi delle sale interne, le meridiane di Ferdinando IV di Borbone, grazie ai  lotti di finanziamenti. 

Originariamente il Re la pensò come Real bufalaria, ma con il tempo si rivelò un altro degli esperimenti sociali del pragmatico Ferdinando, un luogo di incontro tra famiglia reale e popolo. Era il luogo dove veniva prodotta la mozzarella, che quotidianamente era portata a Napoli in grossi cesti.

Benché fosse un’azienda agricola, il sito di Carditello venne affrescato e decorato internamente con stucchi neoclassici, divenendo pian piano un vero e proprio casino di delizie con arredi di  pregio. All’esterno mantenne l’aspetto di una enorme masseria, ma non mancavano manteneva abbellimenti: … sulle torri perimetrali si trovano quattro grandi orologi solari (circa 25 m² ciascuno), un tempo indispensabili per le attività agricole di cui … due misurano ore contemporanee (francesi), due seguono il sistema italico. Complesse incisioni decorative e motti celebrano la caducità del tempo, tra cui “Nec cessat nec errat”, “Volan i giorni e gli anni”. 

Carditello aveva annessa una piccola chiesa, la …Cappella dell’Ascensione: la volta neoclassica con stucchi a forma di fiore del cardo corredata da un affresco di “Eterno Padre” e allegorie (Sapienza, Giustizia, Misericordia, Eternità), oltre a scene sacre (Natività, Fuga in Egitto).

É stato recuperato anche il tempietto neoclassico del galoppatoio, nonché le due strutture ottagonali, che sorgono ai lati del cavalcatoio, e i parterre. Altri restauri sono in programma prossimamente

Per quanto riguarda le pavimentazioni, quelle interne erano costituita da riggiole napoletane maiolicate, realizzate dai più importanti ceramisti del ‘700, mentre quella degli ambienti agricoli  e di servizio con riggiole napoletane monocrome non decorate ambienti di servizio provenienti dalla Real Fabbrica Ciaburro di Portici.

Il Carditello Festival 2025 è organizzato dalla Fondazione Real Sito di Carditello, che si avvale del sostegno dei soci Ministero della Cultura, Regione Campania e Comune di San Tammaro.

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