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Due come loro

Reggia di Portici, il concerto Due come noi di Gino Paoli e Danilo Rea ha concluso la sezione estiva del Mozartbox 2019 

di Tonia Ferraro

PORTICI (NA) – Nell’area della Pallacorda della Reggia borbonica, sede del Dipartimento di Agraria dell’Ateneo Federico II, lunedì 30 settembre il concerto Due come noi di Gino Paoli e del pianista Danilo Rea ha concluso la XV edizione della sezione estiva del Festival Mozartbox, direzione artistica a cura di Stefano Valanzuolo.

Organizzato dal Comune di Portici, fortemente voluto e portato avanti nel tempo dal sindaco Enzo Cuomo e dal vicesindaco nonché assessore alla Cultura Fernando Farroni, il Festival MozArt Box si è svolto dal 20 al 30 settembre.

La serata conclusiva è stata densa di emozioni, e non solo per il concerto.

Dopo i saluti istituzionali di Farroni, sono saliti sul palco il padrone di casa professor Matteo Lorito, direttore del Dipartimento di Agraria, e il sindaco dottor Vincenzo Cuomo. Con soddisfazione è stato comunicato il nome del vincitore del Premio Enzo Arciello, intitolato alla memoria di colui che è considerato l’artefice della longeva rassegna porticese.

Il riconoscimento è andato a Oreste Orvitti, direttore del Museo di Pietrarsa. Il Premio, opera dell’artista porticese Alfonso Sacco, presente anch’egli sul palco, raffigura un pentagramma con delle impronte, simbolo del segno delle personalità che danno lustro alla Città.

Il Premio è stato consegnato dal sindaco Cuomo ad un emozionatissimo avvocato Orvitti. Ha poi ricordato brevemente l’amico Enzo Arciello e il suo impegno profuso nel corso degli anni nella promozione del territorio attraverso la Cultura.

È stata poi la volta del conferimento del Premio Mozartbox 2019: il professor Lorito ha consegnato il riconoscimento alla star della serata Gino Paoli.

Infine, l’atteso concerto Due come noi. Più di mille spettatori presenti hanno ascoltato in silenzio l’esecuzione di quattro brani del nuovo disco di Paoli, il cd doppio Appunti di un lungo viaggio che celebra i 60 anni di carriera del cantautore genovese.

Gino Paoli, classe 1939 tra un brano e l’altro, tra una sigaretta e l’altra – non rinucia a fumare neanche durante i concerti – ha scherzato sulla sua ragguardevole età.

Man mano l’atmosfera ha cominciato a riscaldarsi, specialmente dopo i due classici napoletani Passione di Libero Bovio, di cui Paoli si è detto grande ammiratore, e poi di Reginella. Il pubblico, naturalmente, non ha resistito e ha cantato insieme con lui.

Parlando della sua lunga carriera, Paoli ha ricordato gli amici lasciati per strada. Con un formidabile Danilo Rea al pianoforte, ha reso omaggio ai vecchi compagni di viaggio: a Sergio Endrigo con Io che amo solo te, a Bruno Lauzi con Ritornerai, a Luigi Tenco con  Vedrai vedrai.

Naturalmente non poteva mancare  il ricordo del grande Faber, Fabrizio De Andrè: Gino Paoli è rimasto in un commosso silenzio, mentre Danilo Rea si è scatenato con geniali variazioni sul tema di Bocca di rosa.

Il lungo viaggio nel passato si è concluso con l’esecuzione di Il Nostro concerto di Umberto Bindi: era il modo per dire agli amici che li porta nel cuore, che il loro concerto continua.

Gli ultimi brani di Due come noi sono stati quelli del repertorio classico di Paoli, Il pubblico si è nuovamente lasciato trascianare e ha cantato insieme con lui.

Dopo, la richiesta di bis e ancora tre canzoni, di cui l’ultima Senza fine. Gino Paoli e Danilo Rea hanno lasciato così Portici, con una promessa…

Come pure il Mozartbox, che ha dato appuntamento agli eventi di dicembre della sezione invernale del 2019.

Il MozArt Box è stato cofinanziato dal POC Campania 2014-20120 Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e la cultura.

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