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Eduardo De Filippo, dalla scena alla stanza del terapeuta

NAPOLI – Nella Sala del Capitolo di San Domenico Maggiore a partire dal 3 maggio si terrà il ciclo di seminari annuale incentrato sulle opere di Eduardo De Filippo Le voci di dentro: Lucariello, Filumena, il professore e gli altri; dalla scena alla stanza del terapeuta. 

L’iniziativa, organizzata dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, l’Associazione Psicologi ResponsabilitàSociale e la Fondazione De Filippo in collaborazione con gli Istituti di Psicoterapia per la colleganza; gode inoltre del patrocinio dell’Università di Napoli Federico II, dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli e dell’Ordine degli psicologi della Campania, vuole indagare la straordinaria arte di Eduardo nel descrivere i tipi umani e gli intrecci relazionali.

Da maggio 2018 a maggio2019 didatti della psicoterapia campani e esperti di teatro, critica e letteratura cercheranno di costruire una nuova lettura dell’immenso patrimonio di riflessione sull’essenza e l’agire umano che Eduardo De Filippo ha lasciato.

Gli psicoterapeuti campani analizzeranno per il pubblico le caratteristiche umane, le simpatiche manie, ma anche le patologie dei personaggi di Eduardo. Evidenziando come oltre alle celebratissime doti teatrali e letterarie, Eduardo abbia avuto la capacità di mostrare l’organizzazione psichica umana, quella dei sistemi familiari, gli effetti dei meccanismi di difesa freudiani o addirittura anticipare di decenni le codificazioni scientifiche di alcune psicopatologie. Analizzare in pubblico personaggi come Luca Cupiello e gli altri sarà anche occasione per interrogarsi sulle dinamiche familiari, sull’amore e il senso di comunità al giorno d’oggi.

I seminari, interamente gratuiti, fanno parte dell’attività che l’Associazione Psicologi per la Responsabilità Sociale e le Scuole di Psicoterapia campane promuove ciclicamente per favorire la cultura della colleganza all’interno della professione di psicologo.

In particolare questo ciclo eduardiano, per i suoi aspetti interdisciplinari, ha un effetto molto più ampio e generale sulla cultura, quindi è promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune che ha organizzato gli eventi in collaborazione con la Fondazione De Filippo.

L’ideatore del progetto, Raffaele Felaco, racconta come l’idea sia nata in una lezione che stava tenendo ad un corso per psicoterapeuti; la disciplina era la psicologia dell’emergenza nella quale si analizzano le reazioni delle persone ai traumi causati da catastrofi o eventi gravi e improvvisi. Eduardo, per esempio in Napoli milionaria (1945), mette in scena una descrizione minuziosa del comportamento del soggetto traumatizzato, un reduce di guerra, e delle persone che lo ascoltano. O meglio, che cercano di non ascoltarlo per non traumatizzarsi a loro volta. Gennaro Jovine, il personaggio protagonista del dramma eduardiano, aveva pensieri intrusivi e cercava di parlare del suo trauma: «… eravamo in un fosso, soldati vivi e soldati morti, le bombe volavano» ma viene immediatamente interrotto dall’interlocutore di turno: »Don Genna’ non ci pensate più»

Una descrizione dei comportamenti post-traumatici così dettagliata, i manuali scientifici, la pubblicano solo nel 1980. Nasce così l’idea di analizzare il lavoro di Eduardo De Filippo da questa prospettiva scoprendo in corsa che molti colleghi didatti avevano utilizzato qualche commedia come supporto per le loro lezioni.

Saranno ospiti degli eventi, ad ingresso libero e gratuito, Anna Maria Ackerman, Isa Danieli, Angela Pagano, Mariano Rigillo

Per maggiori informazioni: raffaelefelaco@gmail.com; 3357406045

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