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Figli di Portici famosi: il giureconsulto Giacinto Govanni Francesco Falletti Arcadi

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Giacinto Govanni Francesco Falletti Arcadi, è nato a Roccella Ionica, in provincia di Reggio Calabria, il 12 settembre 1661, da Giuseppe Falletti e da Antonina Arcadi, dei baroni di Pisana

Addottoratosi in utrioque iure, ha esercitato l’avvocatura.

Nell’esercizio dell’attività forense si è ben distinto, riportando significativi successi.

Nel 1691, «… in una controversia genealogica con Biagio Altimari», ha difeso «… i Principi Carafa della Spina contro la Casa Carafa di Forlì per il riconoscimento dei diritti feudali di primogenitura».

Nel 1694, assunta la difesa del duca di Savoia Vittorio Amedeo II (Vittorio Amedeo Francesco di Savoia: Torino, 14 maggio 1666 – Moncalieri, Torino, 31 ottobre 1732), è stato premiato con il titolo di Cavaliere di Grancroce dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro.

Il 17 giugno 1704, nominato Regio Consigliere, ha cominciato la carriera in magistratura.

Il successivo 21 dicembre dello stesso anno, è stato  inviato a Roma «… per dirimere un grave conflitto di interessi insorto tra lo Stato della Chiesa ed il Viceregno di Napoli  rispetto alle immunità ecclesiastiche», risolvendolo brillantemente.

Rientrato a Napoli, è stato «… nominato avvocato fiscale del Real Patrimonio e della Regia Giunta di Stato di Napoli».

Il 18 febbraio 1706, è stato promosso Presidente di Camera, e successivamente Reggente del Regio Consiglio Collaterale, supremo Collegio giudiziario del Viceregno di Napoli.

Il 3 marzo del 1713, ha sposato Rosa Marcherita Valperga, dei conti di Masino, marchesa di Bossia.

Per maritali nomine ha acquisito il  titolo della moglie di duca di Cannalonga.

Ha poi acquistato i feudi  «… di Sicignano e di San Gregorio nel Cilento, in Principato Citra, dal principe di Tocco di Montemiletto, che ritenne per sé il titolo di duca su Sicignano. Nello stesso anno  ottenne il feudo di Castellabate che nel 1733 passò alla famiglia Granito».

Dal matrimonio, ha avuto due figlie: Maria Giuseppa (nata ? † 28.7.1786) e Anna (nata ? † 23.5.1789).

Nel 1716, ha comprato la sontuosa villa fatta costruire «… dietro il convento di San Pietro d’Alcantara francescani della stretta osservanza all’orlo della lava e sopra scogli di lava sulla spiaggia del mare», lungo la costa del Granatello di Portici, dal principe Emmanuel Maurice d’Elboeuf, duca di Lorena (Parigi, 3 dicembre 1677 – Francia. 17 luglio 1763).

Neo proprietario di un meraviglioso sito, ha voluto elogiare l’amenità del luogo e la magnificenza del palazzo. A tal fine, ha fatto incidere su pietra due epigrafi in lingua latina, composte dal notorio «… archeologo Matteo Egizio» (Napoli, 23 gennaio 1674 – ivi, 29 novembre 1745).

Delle due iscrizioni, incise su lapidi di marmo bianco, fatte murare alle pareti dei due ingressi del magnifico palazzo, si riporta il testo latino e la relativa traduzione in italiano.

HYACINTHUS FALLETTI DEI GRATIA XII E MURRAE DOMINIS / IN MONTIS FERRATENSIS LIMINE SITAE ET IN REGNO  NEAPOLITANO / DUX CANNELONCIAE SICILIANI ET ALIORUM OPPIDORUM DINASTA / EQUES MAGNAE CRUCIS SACRAE RELIGIONIS SS. MAURITII ET LAZARI / HANC AB EMANUELE MAURITIO A LOTHARINGIA ELBOVIANORUM / PRINCIPE ERECTAM ATQUE AB EO EMPTAM / VILLAM SIBI SUIS ET AMICIS / INSTAURAVIT AUXITQUE.

«Giacinto Falletti per grazia di Dio 12* signore di Morra / posta ai confini di Monteferrante e il Regno napoletano / Duca di Cannalonga del Regno di Sicilia e dinasta di altri luoghi / Cavaliere della Gran Croce del Sacro Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro / questa  villa eretta da Emanuele Maurizio di Lorena Principe d’Elboeuf e da lui comprata restaurò ed arricchì per sé e per i suoi e per gli amici l’ingrandì».

HYACINTHUS FALLETTI LARCHIO ROSSIAE E . . . / NEAPOLITANO . .  / NAPOLITANORUM REGIS CONSILIIS ORTOS AB EMANUEL / MAURITIO A LOTHARINGIA ELBOVIANORUM PRINCEPS / CONSITOS SIBI SUIS ET AMICIS AD VICUM / USQUE PORTICUM PROTUIT ET / EXOTICIS PLANTIS EXORNAVIT.

«Giacinto Falletti marchese di Roscia e …………. napoletano per sé, per i suoi e per gli amici questa  villa eretta da Emanuele Maurizio di Lorena Principe d’Elboeuf e da lui comprata».

Il giureconsulto Giacinto Govanni Francesco Falletti Arcadi, quasi sessantunenne, si spegne a Napoli, il 14 giugno 1722.

Tra le sue opere di carattere giuridico pubblicate, ricordiamo:

  • Osservazioni alla scrittura uscita per la Primogenitura de’ Signori Carafa di Forlì della famiglia Carafa della Spina, colla quale si dimostra esser gli Principi della Roccella i Primogeniti dell’Universal Famiglia Carafa – Napoli, 1691;
  • Trattato del Marchese Falletti nella Corte di Roma – Colonia, 1712;
  • Consultatio pro Regali Celsitudine Ducis Sabaudiae in causa cum Dataria Apostolica, qua in consultatione refellentur quae novissime pro eadem Dataria scripta fuerunt. In praeclarissimorum Prudentum responsa de Privilegio Nicolao V. Ludovico Sabaudiae Duci concesso – Colonia, 1714.

Nastro dell’onorificenza attribuitagli:

 Cavaliere di Grancroce dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro

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