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Figli di Portici famosi: il nuotatore Giovanni “Nino” Schiavon

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Giovanni Schiavon è nato a Venezia, di venerdì 7 febbraio 1902, da Angelo Schiavon e Clelia D’Amato.

Sin da ragazzo, Nino, come tutti lo chiamano, allo studio, ha alternato il nuoto, allenandosi quotidianamente nelle acque del litorale porticese..

Nuotatore di fondo, ha partecipato a moltissime importanti gare nazionali.

Nel 1919, a soli 17 anni, si è aggiudicato il titolo di campione meridionale nella specialità del miglio marino.

Nel 1920, ha battuto «… i romani Sebasti e Fraschetti nella traversata del Golfo di Napoli, da Capo Posillipo a Santa Lucia, ed aveva passeggiato nella Baia-Pozzuoli

Nell’anno 1922, con «… i giovanissimi Bill, Salvati, Pannaccione Mario», componenti la squadra della Società Sportiva Portici, ha partecipato alla «… “Targa Salvati”, gara natatoria dei 200 metri».

In quest’occasione, con gli altri portacolori della compagine vesuviana, si è aggiudicato «… l’ottimo secondo posto conquistato dietro alla Rari Nantes Partenope».

Impegni di studio e di lavoro gli hanno imposto l’allontanamento dalla pratica agonistica per un buon lungo periodo.

Ciò nonostante, non ha perso lo smalto e la voglia di far bene.

Ritornato alle gare, nel corso del pomeriggio, di domenica 5 agosto 1928, nello specchio di mare di Castellammare di Stabia, ha vinto le gare sui metri 200, 400, 800 e sul miglio.

Il tritone porticese, apprestandosi a scendere in acqua per gareggiare anche sui cento metri, è stato fermato dagli organizzatori. Quest’ultimi, prevedendo lo scontato esito della competizione, lo hanno invitato a ritirarsi «… perché non c’era più sfizio».

Nella notte dello stesso giorno, è programmata la «… staffetta gigante Sorrento – Portici, ventitrè chilometri di fatica notturna fra le onde rischiarate dalle lampare», alla quale è stato iscritto d’autorità.

Alle ore tre della notte, al nastro di partenza, «… oltre tutti i Circoli nautici di Napoli, diverse formazioni italiane: quelle dei circoli nautici romani, quella di Civitavecchia. Altre vengono dall’Italia centrale e dalla Sicilia, e diverse sono le formazioni improvvisate».

La squadra porticese, una formazione di tutto rispetto, è composta da «… primo staffettista lo studente in medicina Leone Marinucci, poi toccò ad Attilio Sannino (sì, il podista) ed al giovane De Gironimo» e, infine, Nino Schiavon.

A completamento della terza frazione, «… il vantaggio del Circolo festeggiamenti e sport di San Giovanni era netto: uno squadrone che aveva i suoi punti di forza nel sedicenne Caramello, in Persico e in Sorvillo, un eccellente nuotatore mutilato di una gamba, che finse una cotta e immediatamente si riprese cambiando ritmo e stroncando i nostri.

Sembrava già tutto deciso quando scesero in acqua a Castellammare gli uomini dell’ultima frazione. I porticesi lanciarono allo sbaraglio il loro leader Nino Schiavon, tornato per l’occasione».

Questi, infatti, si è deciso a prendere parte alla competizione «… su insistenza del segretario del Fascio, Ciro del Vecchio, allenandosi tutte le mattine da Portici a Torre del Greco e ritorno».

Sceso in gara, con una rocambolesca rimonta, ha portato la squadra porticese alla vittoria.

Nel corso della sua brillante carriera ha vissuto una cocente amara delusione, allorquando non ha potuto partecipare «… ad una famosa gara nazionale come la Coppa Brissolati perché l Società, malgrado il suo impegno, non riuscì a racimolare 50 lire, somma necessaria per recarsia Roma».

Pur nuotando «… un rudimentale ma efficacissimo trudgeon (il crawl non era ancora stato inventato)», per le sue doti, è stato ritenuto tra i «… più grandi nuotatori di fondo napoletani».

Giovanni Schiavon, detto Nino, muore a Portici nel 1992.

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