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Figli di Portici famosi: l’accademico Ettore Celi

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Ettore Celi è nato a Massa, il 22 ottobre 1822.

Dopo gli studi inferiori, volendo seguire le orme del padre farmacista, nel 1837, si è iscritto all’Università di Pisa per laurearsi in farmacia.

Frequentando il Collegio-medico pisano, ha conosciuto gli studiosi di scienze naturali Gaetano Savi (Firenze, 13 giugno 1769 – Pisa, 28 aprile 1844) e Pietro Savi (Pisa, 1811 – ivi, 1871). L’incontro con i due naturalisti, «… padre e figlio, lo spinse a dedicarsi anche allo studio della botanica».

Subito dopo la laurea, per un breve periodo ha lavorato nella farmacia paterna.

Nel 1853, accettato l’invito, è diventato assistente alla cattedra di Botanica dell’Università di Modena.

Della stessa, nel 1856, ne è divenuto titolare.

Negli anni di permanenza modenese, ha ottenuto vari incarichi legati alla sua attività di botanico: direttore dell’Opera Pia, «… dotata dell’Azienda agraria di Casinalbo»; direttore della Stazione agraria di Pavia; segretario del Consorzio agrario.

Presso il Consorzio si è dedicato «… a iniziative per la formazione dei maestri delle scuole rurali» e, coniugando la semplicità con il rigore scientifico, ha pubblicato varie edizioni dell’Abbicci dell’agricoltore.

Agronomo, si è occupato «… di importanti ricerche sulla fecondazione del frumento, sul valore saccarifero delle barbabietole da zucchero nella provincia di Modena e sulla valutazione chimica delle diverse foraggiere».

Nel pieno della maturità scientifica, nel 1873, dal ministro dell’agricoltura, dell’industria e del commercio, Gaspare Finali (Cesena, 20 maggio 1829 – Marradi, Firenze, 8 novembre 1914) è stato  chiamato a dirigere la Scuola Superiore di Agricoltura di Portici.

Nel 1874, assunta la direzione della Scuola Superiore di Agricoltura di Portici, si è dedicato «… con impegno all’organizzazione della nuova istituzione. Istituì il Gabinetto di’Agricoltura, dotandolo di pregevoli collezioni, e sviluppò interessanti ricerche commissionate anche dal Maic».

Sotto la sua guida, infatti, sono stati organizzati «… l’Orto botanico e il Laboratorio di Botanica, i Gabinetti (Istituti) di Zootecnia, di Agraria, di Meccanica e costruzioni e di Chimica generale, nonché il Laboratorio di Chimica Agraria».

Nel corso dell’anno accademico 1875, alla direzione generale dell’Agricoltura, lamentando la mancanza di validi testi, ha scritto «…per le materie che s’insegnano in questa scuola non esistono libri di testo; il professore designa all’occorrenza le opere che possono utilmente essere consultare dagli alunni».

Al ministro dell’agricoltura, invece, ha espresso «… alcune considerazioni sulla presenza di commissari governativi agli esami di fine anno».

Per i suoi meriti scientifici è stato «… nominato commendatore, ispettore centrale per l’istruzione tecnica, membro del Consiglio Superiore dell’Agricoltura e socio di importanti accademie, italiane e straniere».

Contestualmente alla direzione della Scuola ha tenuto l’insegnamento delle coltivazioni e si è interessato allo studio delle crittogame parassite delle piante coltivate.

All’età di cinquantotto anni, l’accademico Ettore Celi si spegne prematuramente, nella giornata di mercoledì 21 gennaio 1880, nell’ex palazzo reale di Portici..

La morte, infatti, lo ha ghermito mentre attende alle ordinarie incombenze necessarie alla direzione della Regia Scuola Superiore di Agricoltura.

Tra i suoi lavori, citiamo:

  • Lezioni elementari di organografia fisiologia e metodologia vegetabile ai giovani che imprendono lo studio della medicina e della farmacia, Tipografia Alfonso Pelloni, Modena, 1853.
  • Lezioni elementari di botanica, Zanichelli, Modena, 1856.
  • L’abbici dell’agricoltore: primi elementi di agricoltura insegnati nell’istituto Bianchi, Tipografia di C. Vincenzi, Modena, 1863.
  • Almanacco dei campagnuoli per l’anno 1866 – “Il maestro del villaggio” Compilato dal Prof. Cav. Ettore Celi. Tipografica di Carlo Vincenzi, Modena, 1866.
  • Sull’ordinamento dell’insegnamento agrario in Italia, Comizio Agrario, Modena, 1868.
  • Le radici da foraggio e la loro coltivazione, Civelli, Firenze, 1871.
  • La stazione agraria di Modena, Tipografia di C. Vincenzi, Modena, 1872.
  • Manuale del coltivatore di piante a radici da foraggio, G.T. Vincenzi e nipoti, Modena, 1878.
  • Primi esperimenti intorno all’azione della elettricità sulla pianta vivente, Tipografia G. Nobile, Napoli, 1879.
  • Sopra un fatto di miglioramento del bestiame ovino nelle regioni meridionali, Tipografia G. Nobile, Napoli, 1879.

Nastrino dell’onorificenza accordatagli:

Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia.

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