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Figli di Portici famosi: l’avvocato Fabio Santi

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Fabio Santi è nato a Napoli il l’1 aprile 1911, da Riccardo Santi e da Ersilia Bragaglia.

Completati gli studi superiori, si è iscritto alla Facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli, dove, ha poi conseguito la laurea in legge.

Giovane avvocato, ha assunto la direzione dell’opera benefica Casa Materna, fondata nel 1920 a Portici dal padre Riccardo, pastore metodista.

Nel 1939, si è opposto con veemenza a «… un distaccamento di Carabinieri il cui Comandante intimò al Santi di chiudere Casa Materna», perché accusato «… di aver gettato un crocifisso sul pavimento e insegnato ai bambini a sputarci sopra».

Alla successiva replica del maresciallo «… rileveremo gli edifici, questa volta sarà inutile protestare l’intimazione è firmata dal Duce in persona», ha incalzato nella sua opposizione.

Obiettando che «… il decreto di chiusura dell’Istituto era firmato da Benito Mussolini come ministro della Pubblica Istruzione e quindi ha valore solo per la scuola, ma non per l’orfanotrofio che è compito del Ministero degli Interni», con questo suo cavillo ha salvato momentaneamente l’Istituto.

Nel corso della seconda guerra mondiale, a causa dei bombardamenti effettuati dal’aviazione inglese sul territorio porticese dall’aprile al giugno 1943, gli edifici dell’orfanatrofio sono stati parzialmente distrutti.

Finito il conflitto, dando nuovo impulso alla crescita della fondazione, con entusiasmo ha avviato la costruzione di nuovo più ampio dormitorio e di più moderni edifici.

Alle elezioni amministrative del 1946, le prime dopo l’era fascista, sostenuto dagli amici liberali e dai monarchici, è stato candidato a sindaco.

Poiché è di religione protestante, «… pur raccogliendo la stima di tutti gli ambienti, comprese le gerarchie ecclesiastiche», la sua candidatura suscita molte perplessità.

Nonostante ciò, riscuotendo un più che lusinghiero consenso, è stato eletto.

Non potendo escluderlo dal governo cittadino, rifugiandosi in un compromesso, avendo affidato «… la funzione di sindaco al Cav. Giuseppe Naldi, avanzato negli anni, ma ancora valido», ha avuto la carica di vicesindaco.

In pratica, però, è stato «… vicesindaco di nomina, ma sindaco di fatto».

Noto personaggio in ambito cittadino per il suo impegno nel campo della politica e della cultura, nel 1950, appassionato sportivo, ha affiancato il signor Federico Santacroce, «… nella sua difficile presidenza» della Società Sportiva Portici.

Nel 1952, accettata la dirigenza del team vesuviano, , partendo «… dalla considerazione che in un centro di provincia come Portici, che vantava e soffriva la vicinanza con la metropoli napoletana, non era possibile costruire sempre e comunque il grande squadrone», ha impostato una politica di rinnovamento societario.

Punto focale del suo programma è stata la formazione dei giovani, e, pertanto, ha dato avvio alla creazione «… di un grande settore giovanile, da cui attingere le leve future».

Al termine della stagione agonistica 1951-1952, ha premiato con una me­daglia d’oro, due tra i più espressivi calciatori che hanno indossato la maglia azzurra: i porticesi Carlo Rosano (Portici, 13 luglio 1927 – ivi, 4 febbraio 2004) e  Giuseppe Schiano (Portici, 1930 – ivi, 27 marzo 2013).

L’avvocato Fabio Santi mentre percorre l’autostrada A2 Napoli – Roma, coinvolto in un tragico incidente stradale, perde la vita, di martedì 23 ottobre 1956.

I suoi resti mortali riposano nel Cimitero di Portici.

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Un pensiero su “Figli di Portici famosi: l’avvocato Fabio Santi

  • Ecco quanto pervenuto a commento dell’inserzione sulal pagina di Facebook Portici Amore mio:
    Nuna Santoro
    L’ avvocato Santi era una persona speciale, in tutto. Quando morì, sulla strada statale ( nel 1956 non c’era l’ autostrada per Roma) stava andando a Roma. La sua auto sbandò e finì contro un platano. Lui e mio padre erano più che amici. Quando mio padre si ammalò di tifo, preso in laboratorio, nel 47, se la nostra famiglia non avesse avuto la famiglia Santi e tutta Casa Materna a sostenerci, saremmo di sicuro finiti in miseria. Perdere un amico come lui fu un dolore immenso. Quando babbo parlava di lui, sempre, gli occhi gli si riempivano di lacrime. Dal suo ricordo, attraverso la memoria di mio padre, ho imparato la misericordia, la compassione, la carità cristiana. Molto più da lui, Cristiano Evangelico, che da tutti i cattolici che si dicono “Cristiani” .
    Scognamiglio Stanislao
    Preg.ma Sig.ra, innanzitutto la ringrazio per: la testimonianza, per il suggerimento sull’effettiva causa del decesso e per l’attenzione.

    Elisabetta Ely Amoresano
    Bello conoscere queste cose della nostra città,conosco la casa materna e un po’ la sua storia ma entrare nei dettagli é importante,la famiglia Santi ha lasciato il segno sul territorio
    Scognamiglio Stanislao
    Preg,ma Sig.ra, la ringrazio per l’attenzione.

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