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Funiculì funiculà, breve storia della funicolare

di Michele Di Iorio

La funicolare di Napoli per antonomasia fu quella del Vesuvio, costruita dall’imprenditore e finanziere ungherese. Ernesto Emanuele Oblieght e gestita dalla compagnia inglese Thomas Albert Cook and Son. Inaugurata il 6 giugno 1880, venne da subito amata dai napoletani, tanto da ispirare la canzone conosciuta in tutto il mondo Funiculì funiculà che venne lanciata nella festa di Piedigrotta, testo  del poeta Peppino Turco  e musica di  Luigi Denza. Purtroppo quella funicolare fu distrutta nelll’eruzione del 1944 e quindi sostituita da una seggiovia nel 1953.

Napoli, però, si era nel frattempo attrazzata con funicolari per raggiungere il Vomero, praticamente l’evoluzione delle tante pedamentine che ancora oggi dal centro della città portano in collina. Due vennero impiantate su idea di Biagio Caranti, presidente della Banca Tiberina per espandere l’abitato storico di Napoli verso il semideserto e verde Vomero. La collina divenne un enorme cantiere edile che brulicava di operai della Società Nazionale delle Officine di Savigliano, Torino, realizzando il progetto degli ingegneri Carlo Cigliano e Ernesto Ferraro. Anche la resta stradale  venne potenziata sul progetto dell’ingegnere Gennaro Fermariello, mentre contemporaneamente iniziavano i lavori a Montesanto e a via Chiaia per impiantare  due nuove funicolari.

Intanto il Vomero cominciava a popolarsi, anche per effetto del Risanamento che sventrò Napoli.

Nel 1889 venne completata la funicolare di Chiaia: su di una linea lunga 500 metri erano state scavate due gallerie, quella del Parco Margherita e quella piu breve di Palazzolo, aveva quattro stazioni.

La funicolare di Chiaia venne visitata e da Umberto I Savoia, che si complimentò con i costruttori e con il vicesindaco del Vomero, il marchese Cuccari.

In seguito su quel tratto vennero collaudati i famosi freni Westhinghouse e motori Campound di 150 cavalli vapore ciascuno.

La cerimonia d’inaugurazione si tenne il 15 ottobre di quell’anno, con il suggestivo lancio  di colombe.

La funicolare di Montesanto fu i invece nagurata nel 1891: dalla piazzetta omonina salivano al Vomero tre carrozze che potevano trasportare 180 viaggiatori  per ogni turno di percorso, e due stazioni intermedie.

La terza funicolare fu inaugurata nel 1928:  da Via Toledo, accanto il Teatro Augusteo, nella piazzetta omonima, viene tradizionalmente chiamata dai napoletani Centrale. Su un percorso di 1230 metri tre vetture portavano i passeggeri fino a piazzetta Fuga.

Intanto la popolazione vomerese aumentava, e nel 1926 si iniziarono i lavori dellla quarta e ultima funicolare, quella di Mergellina, che da piazza Sannazzaro sale invece a via Manzoni. Un percorso di 556 metri che in sette minuti portava a destnazione. Venne inaugurata il 24 maggio 1931 dal poeta Salvatore Di Giacomo.

 

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