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Giornata mondiale salute mentale 2018: focus sugli adolescenti

di Carlo Alfaro

In occasione della Giornata Mondiale 2018 della salute mentale, lo scorso 10 ottobre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sottolineato che la vera emergenza sanitaria e sociale del futuro saranno le malattie mentali. La grande sfida sarà accettarle come possibilità esistenziale delle persone e puntare quindi non solo sulla cura ma sull’integrazione sociale.

La Giornata mondiale quest’anno è stata dedicata agli adolescenti, dato che la metà di tutte le malattie mentali esordiscono intorno ai 14 anni. 1 adolescente su 6 nella fascia di età 10-19 anni soffre di un qualche disturbo della sfera mentale, la maggior parte dei casi non viene rilevata né trattata, e infine la tendenza all’aumento di incidenza di queste patologie si osserva soprattutto tra i 10 e i 24 anni. Prevenzione e diagnosi precoce sono elementi chiave, perché prima si riesce a intervenire, prima si possono interrompere i meccanismi patologici che esitano nei sintomi da disfunzione e scompenso.

Alcuni dati in Italia:

  • secondo la Società italiana di Psichiatria, il 10% dei giovani tra i 12 e i 25 anni si dichiara globalmente insoddisfatto della propria vita, delle relazioni amicali, familiari e della salute.
  • Secondo l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, ci sono 737 mila minori con una diagnosi di turba mentale, e 200 mila adolescenti che assumono psicofarmaci, di cui il 10% senza prescrizione.
  • Secondo la Società italiana di neuropsichiatria infantile, negli ultimi 10 anni il numero dei pazienti seguiti dai servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza è quasi raddoppiato, arrivando oggi a circa 3,6 milioni.

Tanti i determinanti in causa in questo aumento di casi tra i giovani: i cambiamenti della società e della famiglia, l’aumento della violenza, il disagio economico-sociale, la crisi globale, economica e di valori, i flussi migratori con le difficoltà di inclusione, il diffondersi di stili di vita poco salutari come la riduzione del sonno e la cattiva nutrizione, l’esposizione a sostanze d’abuso (alcol, fumo, cannabis), l’ipertecnologizzazione e l’abuso di internet. Tutti questi fattori influenzano il cervello dei ragazzi in un momento cruciale dal punto di vista neurobiologico, poiché le strutture neuronali dell’adolescente si modellano e assumono la struttura adulta, con le competenze cognitive, relazionali e affettive, che rimarranno stabili per il resto della vita.

Alcuni adolescenti sono maggiormente a rischio, come quelli che vivono in ambienti socialmente ed economicamente deprivati, con malattie croniche, disabilità, problemi familiari, o le minoranze etniche o sessuali.

Gli adolescenti con problemi mentali sono a loro volta esposti a esclusione sociale, discriminazione, stigma, comportamenti a rischio e violenze. Le problematiche delle malattie mentali in adolescenza comprendono difficoltà di diagnosi e inquadramento, che richiedono una formazione ad hoc del personale sanitario, uso corretto dei farmaci, identificazione dell’ambiente più idoneo di ricovero per la gestione delle emergenze, visto che molte neuropsichiatrie infantili accettano ragazzi solo fino a 14 anni.

Tra le malattie mentali, la più diffusa negli adolescenti è la depressione. Malattia emblematica dei nostri tempi, al punto da essere definita da più parti la nuova “malattia del secolo”, secondo l’OMS interessa 350 milioni di persone nel mondo e nel 2030 sarà la prima patologia cronica. In Italia, secondo l’Istat, la depressione colpisce 2,6 milioni di persone, ovvero una persona su 23, e ogni anno causa circa 1 milione di suicidi.

In età infantile ha un’incidenza nel mondo tra lo 0,4% e il 2,5%, che sale al 9% nei ragazzi tra i 15 e i 19 anni, nei quali il suicidio è la terza causa di morte. Spesso la depressione si manifesta nei giovani e giovanissimi con sintomi di natura psico-somatica (insonnia, disturbi dell’alimentazione, condotta iperattiva, tachicardia, dispnea, dolori addominali ricorrenti), per l’incapacità, data l’età, di elaborare un contenuto psichico, o viene anticipata da sintomi di malessere psichico come ansia, paura, sbalzi di umore, irritabilità, compromissione delle attività scolastiche e sociali, mentre si fanno strada anche in Italia nuove versioni del malessere come il fenomeno Hikikomori, nato in Giappone, caratterizzato dalla clausura volontaria del ragazzo nella propria stanza o casa per mesi o anni, avendo come unico collegamento col mondo la Rete.

Le nuove linee guida per i medici di base a cura dell’American Academy of Pediatrics, pubblicate su Pediatrics a inizio 2018, raccomandano attenzione nell’individuare la depressione negli adolescenti, che nei due terzi dei casi non viene diagnosticata precocemente: a partire dai 12 anni di età i ragazzi dovrebbero essere sottoposti a uno screening annuale per valutare la depressione, soprattutto quelli con fattori di rischio a sistematico monitoraggio. Una volta identificata la depressione, i medici dovrebbero informare le famiglie e i pazienti e sviluppare un piano di protezione stabilendo specifici obiettivi in aree chiave, tra cui casa, amici e scuola, con la consulenza di uno specialista per la gestione delle opzioni terapeutiche (psicoterapie e antidepressivi) e il follow up, ovvero controlli periodici e programmati.

 

Il dottor Carlo Alfaro, sorrentino, 54 anni, è un medico pediatra Dirigente Medico di I livello presso gli Ospedali Riuniti Stabiesi della ASL NA3Sud, Responsabile del Settore Medicina e Chirurgia dell’Associazione Scientifica SLAM Corsi e Formazione, e Consigliere Nazionale della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA).

Inoltre è giornalista pubblicista, organizzatore e presentatore di numerosi eventi culturali, attore di teatro e cinema, poeta pubblicato in antologie, autore di testi, animatore culturale di diverse associazioni sul territorio, direttore artistico di manifestazioni culturali.

 

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