CampaniaSalute e benessereSocietà

I costi dell’Home Care Premium

Home Care Premium dell’Inps; i costi rischiano di mandare in rosso le casse dei comuni e delle Aziende sanitarie locali della Campania

Dopo la battaglia condotta dall’A.Di.P.S. Campania sulle modifiche del progetto Home Care Premium dell’Inps, con risultati positivi, l’Associazione dei dirigenti delle politiche sociali della Campania apre un nuovo fronte, chiedendo alla Regione Campania di intervenire per evitare un disastro nelle casse degli Ambiti sociali e dei comuni.

L’argomento riguarda il potenziamento del servizio di assistenza domiciliare integrata che nell’ambito delle prestazioni socio sanitarie comporta costi che sono divisi tra sanità (ASL) e sociale (comune/cittadino).

Premesso che l’azione di rafforzamento di questo servizio è senza dubbio apprezzabile in quanto utile al rientro a domicilio del cittadino / paziente e dunque è considerato assolutamente positivo il finanziamento stanziato con il PNRR per incrementare le prestazioni, ma ciò non può ne deve accadere a danno della parte sociale e cioè dei cittadini se compartecipano e comunque dei comuni.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un documento strategico che mette a disposizione i fondi del Next Generation EU per il rilancio dell’economia e dell’occupazione. Va spiegato, però, che se i costi dei progetti ricadono su ASL e comuni, spesso con bilanci limitati o addirittura insufficienti, può succedere che non vengano attuati in tempo e, conseguentemente, si perdono i finanziamenti.

Si tratta della cifra di 475.035.428,00 euro in favore delle Aziende sanitarie locali della Campania, individuate quali soggetti attuatori delle azioni di potenziamento dell’assistenza integrata.

La nostra richiesta – ha sottolineato il presidente A.Di.P.S. Campania, Carmine De Blasio è semplice. Chiediamo che con tutte queste risorse finanziarie si possano coprire i costi interi (sanitario e sociale) delle prestazioni in particolare se e quando riguardano il livello sociosanitario. Il necessario e auspicabile potenziamento dei servizi sociosanitari alle persone non può certo realizzarsi a danno di uno dei soggetti che sono chiamati a sostenerne i costi. Se le Asl non dovranno utilizzare risorse dei propri budget non capiamo perché le conseguenze dovranno ricadere soltanto sui comuni o i cittadini.

Per maggiori informazioni e comunicazioni: 380 325 9610

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *