Società

I Rosacroce e l’anno cosmico 2017

di Michele Di Iorio

I veri Rosacroce formano una collettività di esseri viventi pervenuti per grazia divina ad un grado superiore della umanità, scevro da razzismi, orpelli, denaro, fratelli e sorelle in un unicum.

Niente a che vedere con il guazzabuglio del sottobosco occultista e dei falsi rituali di associazioni esoteriche che  li scimmiottano: i Rosacroce, quelli del Mondo astrale, sono al servizio della Sinarchia di Pace planetaria,voluta secondo i piani divini del Grande Architetto dei Mondi. Nacquero 25mila anni fa dal consesso di 10 scienziati d’ambo i sessi nella grande Piramide della città di Atlantea, capitale dell’impero di Atlantide. Un sodalizio nato tra i segreti poteri delle 18 colonne d’oricalco – l’antica lega di rame e zinco simile all’ottone – secondo i dettami del numero 8 e dei suo multipli, cifra che simboleggia l’infinito, il karma e la rinascita interiore.

Dopo il Diluvio Universale del 5 giugno del 8498 a.C. gli scienziati ed adepti di Atlantea ripararono fuggendo con 12 arche in punti diversi della Terra. Si insediarono in India, Cuma, Creta, Egitto, e fondarono le civiltà dei Celti, dei Maya, degli Etruschi.

Fu dal contatto tra greci e egizi che dal 67 d.C.  che fiorì la colonia alessandrina di Cuma, di Pompei e  di Napoli, dove s’insediò nei luoghi dove ancora si trova il teatro greco-romano di Anticaglia, nel decumano superiore e via Nilo, mantenendo la purezza nei templi mitrei.

Da allora Napoli divenne la città che accoglie tutti. fu rifugio di albigesi, valdesi, eretici, templari in fuga, profughi politici e religiosi, celandoli spesso all’ombra di conventi, tra scriptorium, alambicchi di speziali e alchimisti.

Questi uomini perseguitati non solo sfuggirono al martirio ma contribuirono a salvare opere classiche dal furore cieco della cosiddetta civiltà. Si rifugiarono in  accademie culturali, come quella dei Portici del Panormita e quella Pontoniana di Giovanni Pontano, dove erano custoditi gli scritti di Della Porta, di Campanella e del grande martire dell’ignoranza del potere, Giordano Bruno.

E qui  tra 1585 e 1588 si riunirono i suoi allievi, primo nucleo dei Rosacroce d’Europa, che ancora oggi si adunano per cooptazione, grazie a un karma luminoso collettivo, la egregora, entità incorporea, creata attraverso la meditazione, in grado di mettere in connessione il pensiero di più persone, frutto dell’amore gralico verso Dio, pervenendo a un grado altissimo intellettivo. L’egregora dà anche il potere di comunicare con il mondo animale, vegetale e astrale, senza nessun timore e paura.

Quando dalla Germania, da  Praga e da Parigi si diffusero gli ideali cosmici dei Rosacroce tra il 1616 al 1624, trovarono dunque una Napoli già integrata e pronta ad accettare la trasfigurazione. Una città seguace di ermetisti geniali, come San Tommaso d’Aquino, Federico II e naturalmente al Grande Nolano.

Nel Settecento Raimondo de Sangro divenne il propugnatore di questi ideali. I suoi allievi ne continuarono l’opera: furono al servizio della Pace e del progresso mondiale non violento in nome del Uno è Tutto e Tutto è Uno.  Non dimenticando Francesco d’Assisi, credendo con cuore puro che un giorno tutti gli uomini sarebbero stati veramente fratelli, che quando nasce una nuova vita animale o vegetale vibra tutto l’Universo e risuona la Musica delle Sfere, proprio come quando nacque il Bimbo Divino.

Così come vibrano le piramidi di Egitto e dello Yucatan o l’utero di una partoriente, perché l’8, infinito vento di Pace di Dio fa fiorire rose sulla croce presente in ogni vita. E ai giorni nostri i Rosacroce continuano sempre la loro opera, in tutto il mondo, ferventi anche a Napoli

Il 2017, anno cosmico del Signore, secondo la numerologia (2+0+17=19-9+1=10, decima potenza di 1) rappresenta Dio. Sarà dunque un anno di Pace, Amore e Prosperità per tutti.

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