Il borgo medievale di Marsicovetere
Un piccolo gioiello incastonato nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano: il borgo medievale di Marsicovetere
di Tonia Ferraro
Se a voi, come me, piace andare a visitare borghi, vi parlerò di un luogo a un paio d’ore di macchina da Napoli: Marsicovetere, in Basilicata.
Marsicovetere, provincia di Potenza, oggi è abitato da meno di seimila persone. Con il tempo molti abitanti si sono trasferiti nella frazione di Villa d’Agri, giù in pianura.
Il centro storico di Marsicovetere si trova su un’altura a 970 metri s.l.m., nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano. Il punto più alto del territorio comunale è invece la cima del Monte Volturino con i suoi 1.835 m.
L’originario insediamento di Marsicovetere è molto più antico del Medioevo: nel III a.C. parte degli abitanti della città romana di Grumentum vi si trasferirono dopo la distruzione, avvenuta nel 878 d. C. ad opera dei Mori.
La vetustà di Marsicovetere è testimoniata dalla Villa Romana che si trova nella frazione di Barricelle, e dai numerosi reperti rinvenuti, come utensili, gioielli, monete.
Scoperta nel 2006 nel corso dei lavori dell’oleodotto dell’Eni, la Villa, appartenente alla gens Bruttii Praesentes, per un certo tempo assurse alla dignità Imperiale, ovvero per quanto durò il matrimonio della rampolla Bruttia con l’imperatore Commodo.
Il sito fu frequentato fino al VII sec. d.C., e quindi definitivamente abbandonato. Le rovine della dimora crollarono del tutto nel terremoto del 1857.
Ma torniamo a Marsicovetere, il delizioso borgo incastonato nella Val d’Agri, già di per sé ricca di beni storici, culturali e archeologici, con un paesaggio mozzafiato e importanti risorse naturali, come il petrolio.
Quando si entra nel borgo si ha la sensazione che il tempo si sia fermato a qualche anno fa. Anche l’Ufficio postale e il Tabaccaio hanno conservato un’aria un po’ retro. Tra stradine tortuose, a tratti con una fortissima pendenza, si incontrano le antiche dimore dei notabili del borgo: Palazzo Piccininni, fatto edificare dai Caracciolo intorno al XVII secolo, Palazzo Ziella, Palazzo Tranchitella, Palazzo Pascale, Palazzo Rossi, testimoni di pietra del passato.
Una particolarità: lo storico bar Montano, gestito da Paolo, un “emigrato” del Vomero, da trent’anni la sera prepara la vera pizza napoletana.
Salendo ancora si trova la torre del castello medievale, un antico mulino e un arco in pietra, che fungeva da ingresso all’antico maniero, ormai in parte distrutto.
Quindi, si arriva a ‘u chianuteddo di Villa Marconi, uno spazio con panchine, ideale in estate per trovare un po’ di sospirato fresco.
Infine, il punto più alto di Marsicovetere, La Casa di Dorina, con annesso Museo della Civiltà rurale. Il palazzo è abbarbicato alla roccia del Monte Volturino. La professoressa Isabella Briglia, presidente dell’associazione A.L.B.A., ha trasformato l’originaria abitazione, con la collaborazione di Marisa Montemurro, utilizzando il piano inferiore, compresa la cantina e la stalla, per il museo, lasciando tutto intatto,così com’era alla morte di Dorina. I due piani superiori sono,invece, diventati il B&B La Rupe, da dove si gode una vista spettacolare su tutta la valle.
Ancora due piccoli musei, il De Durante-Marinelli situato proprio nel cuore del centro storico e La casetta del contadino felice con l’intento di valorizzare i borghi medievali lucani e le loro usanze quotidiane ed enogastronomiche.
Per l’anno venturo, inoltre, verrà approntato un sito apposito per lo squisito Prosciutto di Marsicovetere D.O.P., delicato, profumato e dolcissimo, dove si potranno seguire le fasi della sua lavorazione e degustarlo. E se vi viene sete. a 1 km c’è la deliziosa acqua della sorgente Copone.
Ci sono ancora tante cose da raccontare, da vedere, manifestazioni sacre e profane, conventi, chiese, santuari, i sentieri e le arrampicate, ma mi fermo qui, non voglio togliervi il piacere della scoperta.
Mi piace parlare, però, dell’ultima iniziativa: per San Valentino l’associazione ALBA ha posto nella piazza principale del borgo un grande cuore in ferro addobbato con luci e palloncini rossi. E questo la dice lunga sulla determinazione dei mascutrisi di far rivivere questo piccolo gioiello lucano.
Per chi volesse approfondire ancora, recentemente è stato dato alle stampe il libro del giovanissimo autore Domenico Luca Tranchitella I Tranchitella di Marsicovetere.
Corredato da fotografie e fonti documentate, il volume non è una mera ricostruzione genealogica della famiglia, ma una lunga narrazione che ripercorre la storia e lo spirito del Borgo.