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Il Libro, Teresa B.

Un romanzo che racconta la vicenda di Teresa Buonocore dal punto di vista della Giustizia. Unica nota stonata, il riferitmento del risvolto di copertina a Portici, che la definisce «… una città pervasa da indifferenza, paura e omertà…»

di Stanislao Scognamiglio

NAPOLI – Nell’Antisala dei Baroni al Maschio Angioino di Napoli, sabato 8 febbraio, alle ore 20, l’ex giudice di Corte d’assise Carlo Spagna presenterà il suo romanzo di esordio Teresa B.

Al nuovo appuntamento di presentazione del libro, dopo quello tenuto lo scorso 24 gennaio al Teatro I De Filippo a Portici, oltre all’autore, interverranno il magistrato Nicola Russo e i giornalisti Patrizia Capua e Gigi Di Fiore.

Il romanzo Teresa B. è dedicato a Teresa Buonocore, simbolo delle donne-coraggio, premiata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la medaglia d’oro al Merito Civile alla memoria,per essere stata «Nobile esempio di straordinario amore materno e di eccezionali virtù civiche, spinte fino all’estremo sacrificio».

L’autore, magistrato dal 1977 al 2019, nel corso dei suoi 42 anni di carriera professionale, si è occupato di «… episodi di femminicidio che hanno avuto risalto nazionale, quale, all’epoca in cui era giudice a Potenza, l’uccisione di Elisa Claps, e, nuovamente a Napoli, quella di Teresa Buonocore, colpevoli, la prima, di non aver ceduto alle attenzioni sessuali del suo assassino; la seconda, di aver denunciato il pedofilo che abusava della sua bambina di nove anni, innescando così la vendetta di cui è poi essa stessa rimasta vittima.

Nel suo primo romanzo, l’Autore narra la vicenda di Teresa Buonocore, la madre di Portici che denunciò l’uomo che aveva abusato di una delle figlie, di soli nove anni, e che per il suo coraggio fu assassinata il 20 settembre 2010. Partendo quindi da caso di pedofilia inevitabilmente seguito dall’omicidio per vendetta, l’Autore rievoca «… i passaggi della sentenza di cui fu estensore inframmezzandoli con ricordi personali e giudizi critici su una professione, la sua,segnata da luci e ombre, Carlo Spagna fa il suo esordio in un genere che sta a cavallo tra il legal thriller, la cronaca giudiziaria e il poliziesco, senza appartenere a nessuno di essi.»

Contraddittorio quanto riportato sulla cover del libro «… Sullo sfondo di una città pervasa da indifferenza, paura e omertà, ove talvolta anche le istituzioni offrono di sé un’immagine ingloriosa, si consuma il dramma di una madre, Teresa Buonocore, colpevole di avere reagito agli abusi sessuali di cui è rimasta vittima sua figlia di nove anni. La sua denuncia all’Autorità innesca un’escalation criminale da parte del pedofilo che la porterà alla morte per mano di due killer, balordi come il loro mandante che dal carcere organizza e dà il via a una vera e propria esecuzione».

Perché, come lo stesso Autore ha più volte ribadito. «… La scuola, i servizi sociali, il commissariato di Portici, hanno invece svolto fino in fondo la loro parte. Anche i cittadini hanno testimoniato, diversamente da quanto accaduto in tante altre occasioni».

Spiegandone le motivazioni, ha sottolineato che l’omicido è stato «… un delitto orrendo, che ha spinto la comunità a schierarsi dalla parte della legge. Ma non dobbiamo dimenticare che le prime a fare questa scelta erano state proprio Teresa e la figlia.

Entrambe avevano denunciato e hanno trovato la forza per resistere a un tentativo di corruzione posto in essere per indurle a ritrattare le accuse. La ragazza si è dimostrata persino più forte e determinata di Teresa, perché ha tenuto duro anche dopo l’omicidio della madre.»

I proventi delle vendite, per espressa  volontà dell’Autore e dell’Editore, saranno devoluti alla figlia di Teresa, oggi maggiorenne, alla quale il libro è dedicato.

 

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