Il MANN prosegue le sue mostre
Il Museo Archeologico Nazionale prosegue la mostra su Pompei e quella delle nuove acquisizioni fino al prossimo marzo
CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Al Museo Archeologico Nazionale sono in proroga, fino al prossimo 31 marzo, due allestimenti temporanei.
La mostra Documentare gli Scavi: Pompei nelle imprese editoriali del Regno 1740–1850, nella Sala del Plastico di Pompei, analizza il processo di documentazione delle scoperte archeologiche nelle città vesuviane. Questa ampia attività è cristallizzata nelle numerose pubblicazioni ufficiali commissionate da diversi regnanti di Napoli, da Carlo di Borbone a Ferdinando II, passando per Gioacchino e Carolina Murat.
Oltre a Le Antichità di Ercolano Esposte (1757–92), con annessi rami e disegni preparatori, il pubblico potrà ammirare la copia di Rami Inediti appartenuta a Carolina Murat, alcune gouaches di Francesco Morelli, e rare veline di Giuseppe Marsigli.
L’esposizione Da Pietro Fabris a Vincenzo Gemito. Nuove acquisizioni del MANN, nella sala 95, presenta cento tra le nuove acquisizioni del Museo. Le opere, che sono entrate a far parte del patrimonio dell’Istituto negli ultimi due anni, per acquisti o donazioni, testimoniano l’immensa fortuna che il Museo ha riscosso nel corso della sua storia (saranno 250 anni nel 2027).
Arricchite di nuove opere, sia a titolo di acquisto sia per donazione, le due collezioni comprendono acquerelli, gouaches, incisioni, fotografie d’epoca (con vedute delle sale del Museo e di Pompei), copie ottocentesche dei più celebri tra i nostri bronzi antichi. La mostra Da Pietro Fabris a Vincenzo Gemito. Nuove acquisizioni del MANN propone al pubblico una selezione di 100 tra questi pezzi.
Tra gli acquisti, spiccano il grande acquerello tardo settecentesco dell’artista romano Filippo Maria Giuntotardi (1768–1831) – con una delle più antiche vedute di Pompei (Porta Ercolano) – e la replica della statuetta pompeiana in bronzo del Narciso, realizzata dallo scultore napoletano Vincenzo Gemito (1852–1929).
Tra i doni, i ventitré disegni preparatori offerti dallo studioso e collezionista Carlo Knight (di cui 8 in mostra) permettono di ricostruire con più accuratezza la storia di Le Antichità di Ercolano Esposte. La donazione di Ernesto Bowinkel arricchisce, invece, le collezioni fotografiche del Museo con alcune migliaia di positivi e circa duecento negativi su lastra, tutti legati alla storia del viaggio in Italia, di cui Napoli e le sue antichità furono una tappa fondamentale.