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Il Racconto, Il libraio

Ecco come un incontro casuale riesce a restituire al protagonista fiducia e passione nel lavoro di libraio che tanto amava …

Racconto tratto da Don Terzino e altri racconti, Graus Editore, 2017

di Giovanni Renella

Come tutte le sere Aldo percorreva, con la solita andatura regolare, il breve tragitto che separava il suo piccolo negozio di libri dalla stazione ferroviaria, per prendere il treno che lo avrebbe riportato a casa.

Anche quel giorno aveva venduto un solo libro e si era chiesto se valesse la pena continuare o lasciar perdere e chiudere i battenti.

Salito sul treno, viaggiava sconsolato verso casa e rifletteva sul da farsi, quando un anziano signore seduto al suo fianco cominciò a parlargli dei suoi nipotini e di come riuscisse a catturare la loro attenzione leggendo libri.

Dapprima distratto, poi sempre più interessato, Aldo seguiva con attenzione il racconto di quel vecchio che ogni sera tirava fuori, da grossi volumi, le storie giuste per i suoi piccoli ascoltatori.

Modificando la voce e interpretando le varie parti, dava vita ai personaggi, fino a farli divenire figure reali, che si muovevano intorno ai suoi giovani spettatori.

Principi, maghi, fate, contadini, soldati, animali parlanti, streghe, folletti e i mille altri protagonisti della letteratura dell’infanzia si materializzarono nel vagone ferroviario, seguendo l’orchestrazione impartita dall’anziano signore seduto al suo fianco.

Aldo ascoltava, rapito, il racconto dell’uomo che narrava storie e dei suoi personaggi, che prendevano vita al suono delle sue parole.

Continuò ad ascoltarlo per tutta la durata del viaggio e quando arrivò a destinazione si rammaricò di non abitare più lontano e di dover già scendere dal treno.

Nel salutare il vecchio, Aldo si rese conto che la sua fantasia gli aveva fatto vivere un’esperienza forse irripetibile, a meno che non avesse recuperato quel piacere di leggere che lo aveva spinto, tanti anni prima, ad aprire il suo negozio di libri, per condividere quell’innata passione per la lettura.

Chissà se l’allegra comitiva dei personaggi evocati nei racconti in treno, che come d’incanto avevano preso forma e lo seguivano verso casa, sarebbe riuscita a restituirgli fiducia e passione nel lavoro di libraio che tanto amava.

 

Nato a Napoli nel ‘63, agli inizi degli anni ’90 Giovanni Renella ha lavorato come giornalista per i servizi radiofonici esteri della RAI.

Ha pubblicato una prima raccolta di short stories, intitolata “Don Terzino e altri racconti” (Graus ed. 2017), con cui ha vinto il premio internazionale di letteratura “Enrico Bonino” (2017), ha ricevuto una menzione speciale al premio “Scriviamo insieme” (2017) ed è stato fra i finalisti del premio “Giovane Holden” (2017).

Nel 2017 ha vinto il premio “A… Bi… Ci… Zeta” per i racconti bonsai.

Nel 2018 è stato fra i finalisti della prima edizione del Premio Letterario Cavea.

Alcuni suoi racconti sono stati inseriti nelle antologie “Sette son le note” (Alcheringa ed. 2018) e “Ti racconto una favola” (Kimerik ed. 2018).

Nel 2019 ha pubblicato la raccolta di racconti “Punti di vista”, Giovane Holden Edizioni con cui ha vinto il Premio Speciale della Giuria al “Premio Letterario Internazionale Città di Latina”.

Nel 2020 alcuni suoi racconti sono stati inseriti nelle antologie “Cento parole” e “Ti racconto una favola” entrambe edite dalla Casa Editrice Kimerik.

Con un racconto, pubblicato dalla Giovane Holden nel volume n.7 “Bukowski. Inediti di ordinaria follia”, è risultato finalista al Premio Bukowski 2020.

Sempre nel 2020, altre sue storie sono state selezionate e inserite nell’antologia “Io resto a casa e scrivo” edita dalla Kimerik.

Nel 2021 due sue favole sono state pubblicate nell’antologia “Ti racconto una favola 2021” ed. Kimerik.

A luglio 2021 un suo racconto è stato pubblicato nell’antologia “Desiderio d’estate” ed. Ensemble.

Nel luglio 2022 la Rudis Edizioni ha pubblicato un suo racconto nell’antologia “Storie d’estate”.

 

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Un pensiero su “Il Racconto, Il libraio

  • Michele Maggio

    I bambini pendono dai nostri racconti.
    È sempre bene ricordarcelo, anche con le fiabe, capaci di illuminare e stimolare la loro fantasia.

    Rispondi

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