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John Florio, chi era costui?

L’intrigante lettura di Shakespeare in vanitas delle autrici Lorella e Rosalba Loreto punta l’obiettivo sul’angloitaliano John Florio

L’esistenza di William Shakespeare, benchè comprovata da molti documenti, suscita ancora dubbi. La querelle che da secoli è al centro degli studi di molti letterati e filologi, riguarda soprattutto il suo ruolo come autore delle opere, e anche di quello di John Florio.

Al tempo del Bardo la corte elisabettiana, nella quale Florio era ben inserito, viveva una sorta di Rinascimento. Nelle opere di Shakespeare salta all’occhio la conoscenza lessicale e l’ambientazione delle città dell’Italia, anche se risultano alcune incongruenze.

Questa conoscenza potrebbe essere attribuibile alla Commedia dell’Arte e alla conseguente presenza a Londra di attori italiani o, anche, all’influenza di John Florio, lessicografo, linguista, scrittore, traduttore e precettore reale. Del resto, presupponendo che fossero due personaggi distinti, frequentavano lo stesso ambiente, avevano lo steso  mecenate, il conte  di Southampton.

Le autrici, le sorelle Lorella e Rosalba Loreto del libro Shakespeare in vanitas, Kairòs edizioni, vanno oltre, e si chiedono chi fosse realmente Shakespeare.

Si legge sul risvolto di copertina: Se tutti se lo chiedono da secoli, un motivo ci sarà, evidentemente perché la biografia di Shakespeare non convince. La nostra storia racconta la vita di John Florio, grande umanista inglese nato a Londra nella seconda metà del Cinquecento, da padre italiano e madre inglese. Attirato dalle novità del Teatro inglese in cui agivano in molti (Marlowe, Kay, Nashe, Green), John sente di poter fare la sua parte. In un tale Will di Stratford egli trova la più malleabile controfigura, il “prestavolto”, necessario a tutelarsi nel torbido e ostile ambiente dell’Inghilterra ambiziosa e diffidente dell’epoca, nonché un altro fondamentale supporto in Richard Burbage, primo attore della Compagnia di Lord Ciambellano. Ecco allora il trio: la penna, il volto, la strategia, formula perfetta per la messinscena del “personaggio” William Shakespeare.

Una intrigante lettura, quindi, che evidenzia affinità e i contatti certamente avuti dai tre, a corte e a teatro.

Per chi volesse approfondire, il libro Shakespeare in vanitas sarà presentato a Villa Fernandes dall’Associazione Tells Italy per la rassegna Letteratura e Teatrovenerdì 31 marzo alle ore 17.30.

Ne discuteranno con le  autrici Antonella Renzullo e Anna Carino.

Letture e contributi a cura dell’Associazione culturale Talìa.

Traduzione in LIS a cura di Marianna Veronica Gaglione.

Le autrici

 

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