Cultura

La cantata dei pastori di Peppe Barra

PIANO DI SORRENTO (NAPOLI) – Al Teatro Delle Rose nell’ambito della rassegna “Teatrinvito” mercoledì 6 gennaio alle 21 andrà in scena un classico della tradizione natalizia napoletana: “La cantata dei pastori”. Ad interpretarla un Maestro della scuola teatrale napoletana, Peppe Barra.

“La cantata dei pastori” è il terzo appuntamento della rassegna teatrale proposta dai direttori del Teatro Delle Rose Carmen Mascolo e Antonio Mirone, dopo la rappresentazione eduardiana di “Non ti pago” e la commedia “Il divorzio dei compromessi sposi” di Carlo Buccirosso.

“La cantata dei pastori” di Peppe Barra è un successo che si è perpetuato negli ultimi anni: dalla metà degli anni ‘70 del ‘900 ha conquista le platee teatrali di tutto il mondo e di ogni età. Una “macchina” fantastica e fiabesca che attinge al sapere centenario di una cultura della scena tra le più popolari e radicate dell’Occidente quale è quella delle sacre rappresentazioni della tradizione partenopea.

Nel libero adattamento di Peppe Barra e Paolo Memoli dall’opera di Andrea Perrucci del 1698, “La Cantata dei Pastori” è il racconto del viaggio di Giuseppe e Maria da Nazareth a Betlemme accompagnati dalla coppia di napoletani, Razzullo e Sarchiapone. Sono loro i protagonisti dell’intera vicenda, testimoni del cammino dei due poveri viandanti ostacolato dalle potenze del male che vogliono impedire la nascita di Gesù, ma che verranno sconfitte dall’Arcangelo Gabriele.

In scena un impareggiabile Peppe Barra nel ruolo di Razzullo, lo scrivano napoletano dalla fame atavica inviato in Palestina per il censimento della popolazione, accompagnato da Teresa Del Vecchio nei panni di Sarchiapone, ex barbiere squinternato fuggito da Napoli, omicida per pura distrazione.

Questa produzione storica di successo del teatro della musica a Napoli si è aggiudicata nel 2004 il prestigioso premio “Eti – gli Olimpici del Teatro” come migliore commedia musicale, anche grazie all’apporto delle belle scene del compianto Emanuele Luzzati, uno dei suoi ultimi lavori. I costumi sono di Annalisa Giacci.

Una storia del passato che il famelico Razzullo e l’assassino per caso Sarchiapone affrontano  con gli espedienti e l’esperienza dei nostri giorni, a volerci ricordare che ieri come oggi per gli sventurati e i deboli la vita rimane immutata.

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