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La prima crociera oceanica europea

di Michele Di Iorio

È il tramonto di un dolce giorno estivo a Napoli, l’1 luglio 1843. Al molo militare di San Vincenzo una divisione navale del Regno delle Due Sicilie è all’ancora, pronta a partire alla volta del Brasile per la prima crociera oceanica europea.

È composta da un vascello e tre fregate a vela da guerra e fa la scorta d’onore alla principessa reale Teresa Cristina, sorella di re Ferdinando II, che si era sposata per procura il 30 maggio con l’imperatore del Brasile don Pedro II di Braganza.

il racconto del viaggio è riportato nelle memorie del comandante il capitano di vascello barone Raffaele de Cosa, conservato nell’Archivio Reale borbonico donato dal 1960 dalla Casa delle Due Sicilie all’Archivio di Stato di Napoli. Della traversata oceanica si trova riscontro anche nell’articolo del Giornale del Regno delle Due Sicilie del 29 gennaio 1844.

Il 29 giugno era arrivata una squadra navale imperiale brasiliana, agli ordini del contrammiraglio Teodori di Beaurepaire, con la fregata Constituição, comandata dal capitano di fregata José ignacio Maia, e dalle corvette Dois de julio ed Euterpe.

Nel pomeriggio da Palazzo Reale era partito un lungo corteo scortato da Guardie reali e dalla Gendarmeria in alta uniforme, guidato dalla carrozza reale con il re e sua sorella, che vengono accolti a bordo della fregata brasiliana dal comandante e rappresentante dell’imperatore del Brasile.

La scorta d’onore e la divisione navale da guerra napoletana, con il vascello il Vesuvio con il gagliardetto sventolante del barone de Cosa, con al seguito la fregata di I rango Partenope al comando del capitano di fregata Lucio di Palma, dalle due fregate di II rango, l’Amalia e l’Isabella rispettivamente comandate da Luigi Jauch e Gabriele de Simone, che proveniva da una famiglia di veterani della marina militare borbonica.

A bordo della fregata Amalia prese posto il fratello del re, S.A.R. don Luigi, tenente di vascello.

Alla partenza le navi napoletane salutarono Napoli e la Madonna di Piedigrotta con il suono di sirene e di 9 colpi di cannone a salve, cui risposero le campane a festa dellel chiese e delle sirene del porto.

Congedatosi Ferinando II, le navi levano le ancore e si avviarono verso Capo Spartel, in Marocco.

il 15 luglio le navi brasiliane e napoletane transitarono per Gibilterra, dirigendosi verso Porto Santo a NE dell’isola di Madeira, che venne avvista il 19 luglio.

In quattro giorni i convogli avevano navigato per 580 miglia marine. Messa la prora a libeccio con l’aiuto dei venti alisei si diressero verso l’Equatore: il 23 luglio toccarono il Tropico del Cancro e 4 giorni dopo furono al largo di Sant’Antonio, la più occidentale delle isole di Capoverde.

Al passaggio del Tropico il de Cosa fece distribuire una razione di agro di limone insieme con zucchero, orzo, aceto, fischi secchi, uva passa, mandorle e carote per scongiurare il pericolo dello scorbuto.

L’1 agosto le navi bordeggiavano tra il X e il IV Parallelo nella calma delle acque equatoriali, prendendo a rimorchio la corvetta brasiliana Dois de julio, che aveva avuto problemi. Nonostante questo, la squadra navale borboniva dovette diminuire la forza delle vele per stare al passo delle navi brasiliane.

Tra il 17 e il 18 agosto venne effettuato il passaggio dell’Equatore, avvenimento festeggiato dal de Cosa con 21 colpi di cannone a salve e lo spiegamento sulla sua nave della bandiera imperiale brasiliana. Il giorno dopo venne offerto un pranzo di gala sulla fregata Constituição, cui parteciparono la principessa reale Teresa Cristina, don luigi Borbone, il barone de Cosa e gli ufficiali brasiliani.

Il convoglio arrivò senza intoppi a Rio dei Janiero il 3 settembre, dopo 65 giorni di navigazione, stabilendo un nuovo primato del Regno delle Due Sicilie.

Dopo un mese dei festeggiamenti gli sposi il 15 ottobre ripartirono per Napoli. L’11 novembre erano già alle Isole Canarie, nonostante i venti contrari. Il 24 dicembre approdarono a Napoli dopo 85 giorni di navigazione, che era stata ritardata dalle avverse condizioni meteorologiche.

La fregata Amalia, questa volta da sola, riprese nuovamente il mare per il collaudato viaggio verso il Brasile il 22 febbraio del 1844 per riportare don Luigi di Borbone Due Sicilie che andava a sposare la principessa Maria Januaria di Braganza, sorella di Pedro II. Rientrò a Napoli con gli sposi reali il 12 agosto 1844, dopo 82 giorni di navigazione.

La Fregata Urania
La Fregata Urania

Sempre in tema di primati del regno delle Due Sicilie, la prima nave europea a toccare gli Stati Uniti d’America tra le navi da guerra europee fu ancora una volta duo siciliana, con la fregata Urania, che salpò da Castellamare di Stabia il 19 agosto 1844. Si trattava di una crociera d’istruzione per i cadetti del Collegio di Marina, al comando del capitano di fregata Giovan Battista Lettieri.

L’Urania passò l’Equatore il 14 settembre e arrivò in Brasile, a Pernambuco, il 23 ottobre dopo 36 giorni di navigazione. Gettò l’ancora nel porto di Rio de Janeiro il 3 novembre 1844 e poi via verso Montevideo, in Uruguay, dove giunse il 10 gennaio del 1845. Il 21 febbraio fu all’isola di Sant’Elena, rendendo memoria tacita a Napoleone.

L’Urania giunse al porto di New York il 26 aprile e a Boston il 5 giugno prima di fare ritorno a Napoli seguendo la rotta del passaggio boreale. Spinta dalla Corrente del Golfo proveniente dalle latitudini tropicali del Messico, con vento a scirocco favorevole, passando a Nord delle Azzorre, entrò nel Canale della Manica, approdando al porto di New Dieppe, e quindi a Plymouth e Brest.

Dopo necessari lavori di riparazione il 22 ottobre ripartì arrivando a Cartagena il 7 novembre e a Tolone, in Francia, il 19 novembre. Passando poi per Zante e Navarino, L’Urania si fermò a Messina l’11 gennaio del 1846 e arrivò nuovamente a Napoli il 28 febbraio 1846, accolta al porto da re Ferdinando II.

Nel corso del viaggio d’istruzione, durato19 mesi e 10 giorni, gli allievi si erano specializzati non solo nella navigazione transoceanica ma anche nella pratica astronomica e meteorologica.

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