La Via Crucis dell’Anno giubilare
Una Via Crucis tra la gente per diffondere il Verbo della Morte e Resurrezione di Cristo
SAN GIORGIO A CREMANO | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Il Venerdì Santo è il giorno in cui si ripercorre la Via della Croce o Via Dolorosa, per rivivere la Passione e Morte di Gesù Cristo, lungo il suo cammino verso il Calvario.
Seguendo le dodici stazioni, si arriva a comprendere che per amore dei suoi figli dona il suo corpo e muore.
Nella cittadina vesuviana, come ogni anno, venerdì 11 aprile si è compiuto il doloroso viaggio per entrare nel Mistero dei misteri.
Dopo la condanna a morte, Gesù viene inchiodato alla Croce. Sul ripido sentiero che porta al monte Calvario, le ginocchia cedono sotto il peso del Legno, ma si rialza e prosegue. Più avanti incontra Sua Madre, e da Lei trae forza e conforto. Vacilla, ma non si ferma, va ancora più su. Un uomo, Simone di Cirene, ha pena per Lui, e L’aiuta a portare la Croce. Maria e le donne continuano a seguire il mesto corteo, e una di loro, Veronica, con un fazzoletto asciuga il sudore del Cristo. Un sollievo passeggero, perché il Legno che diventa sempre più pesante e fa cadere Gesù nuovamente. Si rialza e va. Più avanti, incontra le donne di Gerusalemme e prosegue, ma cade per la terza volta. Finalmente arriva sulla sommità del monte, verso il Suo Calvario. I soldati romani Lo spogliano e con delle funi issano la Croce tra le altre due, supplizio di due ladri.
Gli avidi aguzzini si giocano ai dadi le Sue vesti, mentre il Figlio di Dio comincia la sua agonia. Dopo indicibili sofferenze, muore alle tre del pomeriggio, ma prima ha trovato la forza di affidare Sua Madre a Giovanni e di rivolgere parole piene di dolore al Padre.
Il centurione Longino, accertatosi, infine, della Sua morte, lascia che i suoi cari prelevino il corpo per il rito della sepoltura.
Il sentito percorso della Via Crucis è iniziato dalla Chiesa di Sant’Anna, che si trova nell’omonima via, una traversa che costeggia i binari della Circumvesuviana, ed è stata guidata con altoparlanti da Villa Bruno.
Il corteo, seguito da circa seicento persone, è arrivato in piazza Massimo Troisi, portandosi poi in via Cavalli di Bronzo. L’ultimo atto si è compiuto a Villa Bruno, sul Golgota, per rappresentare la Crocifissione di Gesù e dei due ladroni.
Nel corso della processione, accompagnata dai Vigili Urbani e dalle donne e uomini della Protezione Civile, insieme ai fedeli si sono accompagnati i parroci delle chiese cittadine.
La cerimonia, organizzata da padre Enzo, è stata impeccabile. Il sacerdote ha voluto che i figuranti della Sacra rappresentazione fossero i giovani della Pastorale giovanile XII decanato di San Giorgio a Cremano, volendo così premiare il loro impegno.
Padre Enzo, classe 1960, ha ricevuto l’Ordinazione sacerdotale nel 1986. È l’attuale parroco della Chiesa Sant’Anna, risalente al 1750. Infatti originariamente era la cappella gentilizia di Sant’Anna ai Taralli ed era parte di una dimora del Filangieri
Dal 1992 ha rappresentato la Via Crucis fin da quando era parroco nella chiesa di San Giorgio Martire, detta anche “del pittore”, in quanto vi sono conservate le opere dell’artista Nicola Malinconico.
Per la prima volta don Enzo la realizzò al di fuori delle mura della Chiesa, portandola in mezzo alla gente per diffondere il Verbo della Morte e Resurrezione di Cristo. È stato fermato solo dal lockdown: di anno in anno ha arricchito la Sacra rappresentazione con i personaggi che presero parte alla Passione di Gesù, com’è scritto nei Vangeli. Oggi, i centurioni sono quattro, oltre a Gesù con i due ladroni e la Mamma Celeste Maria.
Segue un filmato realizzato dal regista Mario Pasquale.