L’antica Farmacia Giuseppe Di Gennaro
di Tonia Ferraro
PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – La cittadina vesuviana, da sito reale, nel 1860 divenne una cittadina di provincia. Visse, dunque, un periodo di stasi, ma senza mai-perdere la sua unicità. Lo testimonia la cultura sempre viva, le meraviglie architettoniche e le eccellenze scientifiche, che unite a quelle naturali, continuano ad attrarre visitatori. Il commercio era fiorente, come pure numerosa era la presenza di professionisti che esplicavano la loro attività in diversi settori.
Anche nel periodo di congestione demografica, pur perdendo buona parte del suo patrimonio, rimase un centro animato da molti negozi che attiravano persino le popolazioni dei comuni vicini. Oggi, purtroppo, sono rimasti pochissimi gli esercizi commerciali che hanno tramandato l’attività di generazione in generazione.
Ecco, perché vogliamo aprire una finestra su questa bella realtà, che è parte di quella unicità di Portici di cui abbiamo parlato.
La Farmacia Di Gennaro di Portici è stata fondata nel 1912 da Giuseppe Di Gennaro, e da allora è stata sempre gestita dalla famiglia, fino alla quarta generazione e ubicata nello stesso locale, in via Enrico Arlotta.
Il farmacista Giuseppe Di Gennaro aprì il suo esercizio nella zona che a quel tempo si chiamava ‘mmiez’a Croce, l’odierna via Enrico Arlotta.
Arredò la sua bottega con i mobili acquistati dalla famiglia de Servis, che nell’800 aveva una farmacia, e svolgeva l’attività un locale poco distante, nella zona mercatale che si chiamava arret’a parrocchia, oggi via Francesco Bellucci Sessa. Allo speziale, il medico Romolo de Servis, un massone, circa trent’anni prima era stato intimato dalle autorità di sopprimere la sua attività, che non si limitava alla semplice galenica.
L’arredo acquisito da Giuseppe Di Gennaro è rimasto pressoché immutato, è stato solamente adattato alle dimensioni del locale e ha cambiato il colore originario: da nero con decorazioni dorate tipiche dell’800, è diventato senape chiaro. L’insegna della farmacia ci può dare un’idea di come doveva essere l’arredo del de Servis, di cui conserva ancora i colori.

Una curiosità storica che pochi conoscono: il dottor de Servis aveva un figlio, Pasquale – che pare, malignava qualcuno, fosse figlio naturale del Re delle Due Sicilie Francesco I di Borbone – che studiava e praticava tradizioni alchemiche e occulte. Il nome iniziatico di Pasquale de Servis era Izar.
Dopo una lunga carriera militare, Pasquale si congedò e lavorò … come aiutante del fratello farmacista nella farmacia aperta dal padre. Con il fratello collaborava nella preparazione «… di elisir, unguenti, medicamenti, medicine con le erbe». Con il genitore, invece, cooperava nella «… cura degli ammalati, ciò grazie alla conoscenza della medicina ermetica».
Tornando a Giuseppe Di Gennaro, era un maturo scapolo di aspetto distinto, è veniva vessato economicamente da alcuni familiari. Esasperato dalle continue richieste, fece un giuramento: Sposerò la prima giovane che varcherà la soglia della farmacia!
In quel mentre si aprì la porta ed entrò Emma, una bellissima ragazza di buona famiglia. Folgorato da tanta grazia, Giuseppe, le espresse i suoi seri sentimenti e le chiese di conoscere i genitori, come si usava all’epoca, per poter fare la proposta di matrimonio. Che, poi, venne accettata.
In poco tempo si liberò della zavorra della famiglia di origine e convolò a nozze con Emma. Fu un’unione felice, nonostante la differenza di età, benedetta da ben sei figli: Pasquale, Antonio, Anna, Carlo, Clelia e Lucia.
I due figli maggiori coadiuvarono il padre in farmacia, e, quindi, ne continuarono l’attività.
Anni dopo, il dottor Pasquale divenne unico intestatario dell’attività paterna, coadiuvato, ancor prima che si laureasse, dal figlio Francesco, quel signore che ancora oggi accoglie gentilmente i clienti.
Ma la storia non finisce qui: la figlia Maria Laura e il figlio Giuseppe hanno a loro volta intrapreso gli studi in farmacia “di famiglia” e sono prontissimi a raccogliere il testimone.
Ad maiora!
La fonte di alcune notizie e alcune immagini è lo storico porticese Stanislao Scognamiglio su LoSpeakersCorner e della giornalista Giulia Pancaldi su Atti e Memoria, Rivista di Storia della Farmacia