Cultura

Le antiche terme di Cavascura a Ischia

La passeggiata domenicale del nostro autore ci porta ancora una volta a Ischia, isola di origine vulcanica, ricca di acque: le terme di Cavascura

di Lucio Sandon

Si tratta di un luogo praticamente sconosciuto, ma che potrebbe benissimo reggere il confronto con ambienti turisticamente molto più quotati, se solo si riuscisse a far comprendere, la necessità di preservare le specificità ambientali che solo l’isola d’Ischia, almeno nel Mediterraneo, può vantare.

Guglie, pinnacoli disegnati dal vento, pareti a picco piene di nidi degli uccelli. Ugualmente a picco, con pendenze da vertigine (o da paura) la stradina sterrata che porta su, a Serrara Fontana. Non è qui che troverete molti turisti, più attratti da altre e varie mondanità. Cavascura è un luogo diviso tra la solarità delle ginestre e il buio delle grotte. Così Gianni Mura descriveva questo luogo magico.

Cavascura è un geosito unico nel suo genere, risultato di un processo millenario di erosione della rocce dovuto all’azione congiunta del vento e delle acque meteoriche. Anticamente la fonte veniva chiamata Aratro, forse perché aveva la virtù di raddrizzare e sollevare le persone con problemi di reumatismi, sciatiche e fratture.

Per millenni gli uomini giungevano qui per riattivare i meccanismi delle loro articolazioni ma anche della loro respirazione, ed infine per recuperare attraverso l’acqua termale, gli sbiaditi valori estetici.

Il termine Cavascura deriva, da due parole greche Causos e Coure che stanno proprio a significare il calore estremo dell’acqua di queste sorgenti. Strabone esaltava le virtù curative delle acque di Cavascura, attribuendo loro la proprietà di curare anche i dolori biliari.

Nel periodo Romano in prossimità di questa sorgente vennero eretti are, cappelle e piccoli templi. Cicerone ricordando il suo soggiorno nell’isola di Ischia parla della spiaggia dei Maronti: … dove sotto la sabbia e in fondo al mare brucia il cuore di un vulcano e nella valle di Cava Scura scorre un’acqua bollente.

 In un documento conservato alla Biblioteca Angelica di Roma il medico di Carlo D’Angiò Giovanni da Casamicciola scriveva che la fonte di Cavascura era … fonte di salute e giovinezza e utile in tutti i dolori delle membra e valevole per la digestione.

Con l’arrivo degli Aragonesi, i Bagni di Cavascura vennero valorizzati e raccomandati per i pazienti che avevano subito le fatiche di guerra. Re Alfonso I di Aragona volle sperimentare personalmente l’efficacia delle sorgenti e fece realizzare delle vasche in muratura, oltre che migliorare il piccolo sentiero che collegava la sorgente al mare.

La famiglia d’Avalos diede impulso alle terme suscitando l’interesse della nobiltà napoletana: arrivarono così Donna Maria d’Aragona, Giulia Gonzaga e altre nobildonne attirate dalle decantate virtù ginecologiche delle acque.

Nel 1588 il medico calabrese Giulio Iasolino nella sua opera De rimedi naturali  scriveva: Pretiosissima acqua utile a sanare la tosse e qualunque reuma del petto, rinforza le ossa rotte, emenda felicissimamente la sterilità, giova insomma a tutto il corpo.

Le prime analisi sull’acqua di Cavascura vennero fatte effettuare da Ferdinando II di Borbone dal Reale Gabinetto Chimico di Napoli, che riportò: Radon in diverse proporzioni, bicarbonato di potassio, di calcio e di magnesio, bicarbonato ferroso, solfato di sodio, fosfato di sodio, cloruro di sodio, di calcio e di magnesio, silice.

Cavascura è un bacino idrologico allo stato naturale scavato nella pietra viva di un vallone che ne conserva le grotte, una piccola cascata, e le sorgenti che sgorgano a una temperatura molto elevata. Per raggiungere le terme bisogna avventurarsi in una gola che si apre alle spalle della spiaggia dei Maronti, camminando di fianco a un ruscello d’acqua che scorre lungo il sentiero, e che sta lì apposta per indicare la strada.

Interessante e pittoresco è il gioco di colori che si osserva man mano che ci si addentra: all’inizio si intravede un piccolo corridoio dalle alti pareti di tufo con delle cellette scavate nella roccia. È una vera e propria SPA, una sala termale a cielo aperto con ginestre, folti cespugli, alberi di castagno e querce.

Nel fondo della valle, dove finisce la parete tufacea gorgoglia la sorgente termale che esala i suoi benefici vapori. Nella penombra degli antri, gli ospiti si bagnano a contatto con una natura non mediata dall’intervento dell’uomo, mentre dalla montagna una cascatella regala una doccia calda e una sauna naturale scavata nelle grotte di tufo.

L’acqua è da classificare tra le radioattive-ipertermali (83°), Salso-Bromo-Iodiche-Bicarbonato-Alcalina. Attività degli Ioni idrogeno (ph)= 7,58

Le analisi effettuate sulle acque di Cavascura hanno stabilito che esse sono particolarmente curative nelle affezioni reumatiche croniche, affezioni dei bronchi, dell’orecchio, del naso e della gola, ma anche postumi di fratture, di interventi ortopedici.

Risultati eccellenti si riscontrano anche nei trattamenti eudermici (cute del volto), nelle vasculopatie periferiche di tipo venoso e arterioso, in alcune forme di dermatiti eczematose. Grandi risultati vennero ottenuti anche in passato nelle malattie dell’apparato femminile.

(La foto di copertina è di Agedsenator – Vittorio Pandolfi, Archivio Ischia ’50 pubblicata su Flickr.com)

 

Lo scrittore Lucio Sandon è nato a Padova nel 1956. Trasferitosi a Napoli da bambino, si è laureato in Medicina Veterinaria alla Federico II, aprendo poi una sua clinica per piccoli animali alle falde del Vesuvio.

Notevole è il suo penultimo romanzo, “La Macchina Anatomica”, Graus Editore, un thriller ambientato a Portici, vincitore di “Viaggio Libero” 2019. Ha già pubblicato il romanzo “Il Trentottesimo Elefante”; due raccolte di racconti con protagonisti cani e gatti: “Animal Garden” e “Vesuvio Felix”, e una raccolta di racconti comici: “Il Libro del Bestiario veterinario”. Il racconto “Cuore di figlio”, tratto dal suo ultimo romanzo “Cuore di ragno”, ha ottenuto il riconoscimento della Giuria intitolato a “Marcello Ilardi” al Premio Nazionale di Narrativa Velletri Libris 2019. Il romanzo “Cuore di ragno” è risultato vincitore ex-aequo al Premio Nazionale Letterario Città di Grosseto Cuori sui generis” 2019.

Sempre nel 2019,  il racconto “Nome e Cognome: Ponzio Pilato” ha meritatola Segnalazione Speciale della Giuria  nella sezione Racconti storici al Premio Letterario Nazionale Città di Ascoli Piceno, mentre il racconto “Cuore di ragno” ha ricevuto la Menzione di Merito nella sezione Racconto breve al Premio Letterario Internazionale Voci – Città di Roma. Inoltre, il racconto “Interrogazione di Storia”  è risultato vincitore per la Sezione Narrativa/Autori al Premio Letizia Isaia 2109. Nel 2020 il libro “Cuore di Ragno” è stato premiato come Miglior romanzo storico al prestigioso XI Concorso Letterario Grottammare

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2 pensieri riguardo “Le antiche terme di Cavascura a Ischia

  • Vittorio Pandolfi

    La foto di testata è una mia foto Dell’ Archivio Ischia ’50-Prego riportare il nome .

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    • Gentile, abbiamo provveduto immediatamente, anche se, sempre rispettosi della proprietà altrui, avevamo comunque provveduto a lasciare il titolo e l’autore della fotografia: bastava scorrere la freccetta del mouse e sarebbe comparso. Grazie per l’attenzione

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