Cultura

Le sorprese di una chiesa: San Domenico a Barra

Nel quartiere napoletano di Barra si trova l’antico complesso monastico di San Domenico che conserva importanti testimonianze storiche e artistiche

di Teodoro Reale

Al di fuori degli itinerari abituali solitamente battuti, sia turistici che culturali,  questa volta ci piace soffermarci nel quartiere napoletano di Barra, dove oltre ad altri interessanti luoghi di carattere storico e artistico sorge un piccolo convento domenicano.

Il nucleo dell’attuale complesso è il monastero fondato nel 1584, con originaria dedicazione alla Madonna del Rosario, come dipendenza destinata a casa di riposo e di convalescenza per i frati del convento domenicano di Santa Maria della Sanità di Napoli.

Il suolo, su cui sorge aveva un primitivo edificio, una casa composta «…di quattro membri, due inferiori e due superiori con cortiglio, » come riportato nel relativo atto di donazione, venne concesso con una somma di seicento ducati dal nobile Ottavio d’Aponte, che precedentemente aveva rivolto la sua offerta ai Cappuccini.

Bisogna però attendere il 1588 per l’inizio dei lavori, ad opera dei mastri fabbricatori Giulio Giordano, Giovanni Vincenzo e Nicola Nello di Leone.

Nel 1610 il convento divenne autonomo con l’elevazione a priorato. Il primo superiore fu l’abate Callisto da Marcianise. In seguito a tale evento il convento venne ampliato, e i lavori si conclusero nel 1649. 

Una volta completato, l’edificio poteva ospitare dodici frati. Nel chiostro vi erano la sacrestia, la spezieria, il forno ed il refettorio, mentre nella parte superiore due dormitori e la biblioteca.

Ulteriori lavori per la chiesa si effettuarono invece tra il 1700 ed il 1701 sotto la direzione dell’architetto Arcangelo Guglielmelli, forse coadiuvato da Francesco Solimena.

La chiesa, che prospetta con una piccola ed elegante facciata che si apre sul corso Sirena, ha una pianta a croce latina con cappelle laterali, ed è sormontata da una cupola ricoperta di embrici maiolicati. Conserva alcuni quadri del Settecento, come La Circoncisione di Paolo de Maio, una Madonna del Rosario di Orazio Solimena, nipote del più famoso Francesco, autore della Madonna con i Santi Domenico, Caterina da Siena e Vincenzo Ferrer.

Il Solimena come è noto si spense nella sua villa a Barra nel 1747, e venne sepolto nella chiesa di San Domenico, perché era terziario domenicano.

Alla chiesa è legata un’altra figura della storia napoletana, quella dell’astronomo Federico Zuccari, che pure vi fu sepolto. Ideatore e fondatore del primo Osservatorio Astronomico di Napoli nel 1812, sistemato nel Monastero di San Gaudioso sulla collina di Caponapoli.

Zuccari scomparve pochi anni dopo a Barra, nel 1817, a circa trentaquattro anni, assistito dal medico e zoologo Giosuè Sangiovanni, a sua volta fondatore del Museo Zoologico di Napoli.

Un biografo dell’astronomo riportò: … la morte immatura lo colse il 15 dicembre 1817 nella Barra fra le braccia di Goisuè Sangiovanni, e fu sepolto con lacrime nella chiesa di S. Domenico in un muro vicino all’altare

Nel corso della vicenda del complesso monumentale di San Domenico, durante il periodo napoleonico il monastero di San Domenico era stato soppresso ed espropriato ai Domenicani, che in seguito lo riscattarono. Nel 1825 venne ristrutturato e assunse l’aspetto attuale.

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