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Le spose bambine | VII puntata

Passano gli anni, ma non sempre si cresce con loro. È solo con le esperienze vissute sulla propria pelle che le bambine diventano donne https://wp.me/p60RNT-acS

di Bianca Sannino

Giorgio e Concetta si guardarono con gli occhi e la bocca spalancata, Rosa scappò in un angolo, le sorelle si strinsero forte l’una all’altra mentre i fratelli si alzarono e uscirono fuori.

Benito impassibile esclamò: Non ne ho avuto modo, lo avrei fatto. Rosa sa che per motivi di lavoro devo andare via da questo paese, dal mio paese. Per noi qui non c’è posto, non c’è speranza. Lei mi seguirà, ne sono certo, lì avremo un futuro migliore e i nostri figli potranno avere una vita più promettente di quella che abbiamo avuto noi in eredità dalla nostra terra.

Ortensia fece un ghigno e aggiunse: Benito raggiungerà il fratello maggiore che già è là, gli ha procurato un ottimo posto alla Ford, si è già presentato al Consolato italiano e sta provvedendo per tutti i documenti, per la casa, le mogli non possono andare a vivere nei dormitori degli uomini. Ci vorrà un po’ di tempo per sistemare tutto, Benito deve partire e Rosa lo potrà sposare solo per procura.

Giorgio farfugliò qualcosa, cercava il mappamondo per misurare le distanze, per fare qualcosa, per non rimanere impotente.

Concetta invece si alzò e con voce stentorea disse: Mia figlia non va da nessuna parte, è una condizione troppo dura. Ho perso da poco un figlio, non posso permettere di perdere anche lei, è troppo lontano, lei è troppo giovane, troppo inesperta, sono fidanzati da troppo poco tempo. Cosa ne posso sapere io? Non posso, non voglio.

Dall’angolo un grido atroce e straziante come di un animale trafitto da un coltello si levò: Nooo, io lo voglio, lo voglio, partirò con Benito, che lo vogliate o no. Io lo voglio e nessuno me lo potrà impedire.

Il padre cercò di calmarla, le sorelle le si strinsero attorno ma la madre implacabile disse: È stato un inganno il vostro, povera figlia mia, chissà cosa la aspetta.

 

Bianca Sannino, docente appassionata nella scuola statale italiana, vive e insegna a Portici da più di vent’anni.

Dopo aver attraversato perigliosi mari in vari ambiti e settori ed essersi dedicata alla redazione di libri saggistici e specifici del settore dell’insegnamento, esordisce oggi nel genere novellistico.

 Due lauree, corsi di specializzazione, master non sono bastati a spegnere la sua continua, vulcanica e poliedrica ricerca della verità. 

Da sempre, le sue parole che profumano di vita e di umanità, arricchite dalla sua esperienza e sensibilità, restituiscono delicati attimi di leggerezza frammisti a momenti di profonda riflessione.

Nel 2021 inizia la collaborazione con LoSpeakersCorner pubblicando una serie di novelle, tutte al femminile.

 

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