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Museo Cappella Sansevero solidale

NAPOLI – Il Museo Cappella Sansevero martedì 20 dicembre alle 19.30 presenta il concerto Presentimento, capolavori della canzone napoletana con Peppe Servillo e i Solis String Quartet, un evento speciale per il Natale 2016 dedicato ai terremotati del Centro Italia.

Consapevole del dramma ancora così vivo del sisma dello scorso agosto, il Museo Cappella Sansevero vuole essere al fianco delle popolazioni colpite devolvendo l’intero incasso della serata a tutti coloro che in questi giorni vivono momenti difficili.

L’ingresso al concerto e, a seguire, alle 21, alla cena offerta presso l’Atelier di Lello Esposito a Palazzo Sansevero, ha il costo di € 40,00. I biglietti sono in vendita presso il Ticket office del Museo Cappella Sansevero in via F. De Sanctis e alla Concerteria in Via M. Schipa.

A distanza di tre anni dall’uscita di Spassiunatamente, che aveva visto per la prima volta Peppe Servillo e i Solis String Quartet affrontare capolavori della canzone classica napoletana, il nuovo progetto Presentimento può essere considerato a tutti gli effetti la naturale prosecuzione: non smette di spaziare all’interno di un immenso panorama musicale, senza circoscriverlo a un periodo o a un autore specifico. Da Gil a Viviani, da E. A. Mario a Cioffi/Pisano, da Scalinatella a Mmiez’o grano a M’aggia curà, la lista di autori e canzoni si inseguono e si incastrano con rigore regalando uno spettacolo a trecentosessanta gradi che tocca musica, teatro e, soprattutto, il cuore degli spettatori.

La voce di Peppe Servillo sarà accompagnata da Vincenzo Di Donna al violino, Luigi De Maio al violino, Gerardo Morrone alla viola e Antonio Di Francia al cello e alla chitarra.

«Quella del presentire è spesso la condizione degli artisti, dei narratori, come dei poeti autori di queste canzoni che nei loro versi presentono e annunciano segreti, presenze, tradimenti, ciò che di nuovo potrebbe accadere o si vorrebbe accadesse, e lo fanno con parole che sembrano mai udite come fossero i veggenti, gli indovini della nostra vita sentimentale. La musica aggiunge senso e la parola precisa col riso e col pianto, le orchestrazioni inscenano un improvviso teatrale come se la vicenda nascesse ora col canto e annunciasse il paradiso tra sonno e veglia. Insistiamo nel ricongiungere tessere alla nostra stanza napoletana che a volte gode di una vista bellissima».

 

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