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Luigi Necco: Napoli chiama, Milano non risponde …

di Francesco De Crescenzo

Sotto un cielo plumbeo, volteggianno gabbiani come fossero avvoltoi, così si è svegliata Napoli martedì 13 marzo. A rattristare ulteriormente l’umore dei napoletani la notizia della morte di Luigi Necco, storica firma del giornalismo napoletano.

Necco avrebbe compiuto 84 anni a maggio. Ricoverato al Cardarelli da alcuni giorni, è deceduto in seguito ad una grave crisi respiratoria.

Nella sua lunga è brillante carriera si è occupato di sport ma non solo, esperto anche di archeologia: un programma che ha seguito per anni e amava molto era L’occhio del Faraone.
Negli ultimi anni, curava una trasmissione dal titolo L’emigrante sull’emittente Canale 9.

Non sono mancati i momenti drammatici come quando nell’ottobre del 1980, Necco a 90° minuto raccontò che l’allora presidente dell’Avellino, Antonio Sibilia, era presente a una delle tante udienze del processo in cui era imputato Raffaele Cutolo, capo della Nuova Camorra Organizzata e che durante una pausa Sibilia aveva salutato il boss con tre baci sulla guancia e gli aveva consegnato, una medaglia d’oro con la dedica A Raffaele Cutolo dall’Avellino Calcio.

Pochi giorni dopo, il 29 novembre 1981 il giornalista venne gambizzato in un ristorante di Avellino per mano di tre uomini inviati da Vincenzo Casillo detto ‘O Nirone, luogotenente di Cutolo fuori dal carcere.

Alcuni anni fa mi trovavo alla rotonda Diaz per una pausa pranzo, nel mentre notai che nella macchina che mi affiancava c’era lui, Luigi Necco.
In un primo momento pensai che stesse dormendo, ma poi aprì gli occhi e mi fece un cenno di saluto.

Il gesto mi diede coraggio, così riuscii a vincere il mio imbarazzo e l’avvicinai, gli feci i complimenti per la sua carriera, ricordai i momenti belli, quelli legati al periodo del Napoli di Maradona e degli scudetti, e lo ringraziai per il suo garbato senso dell’umorismo, per quel sano campanilismo che metteva nei suoi servizi per 90° minuto.

Proverbiali i saluti ai colleghi meneghini, sembra ancora risuonare nell’aria quel «Napoli chiama, Milano non risponde», con la mano aperta per sottolineare i 5 gol che il Napoli aveva rifilato al Milan.

Sarò ripetitivo, sembrerà la solita frase di circostanza, ma è vero che con Necco se ne va un altro pezzo bello delle mia Napoli e della mia infanzia.

I funerali mercoledì 14 marzo alle 12 nella chiesa  si San Ferdinando a Largo di Palazzo, detta degli Artisti .

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