Società

Napoli, sempre più turismo ma i tg nazionali non lo dicono

di FRANCESCO DE CRESCENZO

I dati relativi all’affluenza turistica in Campania, a Napoli in particolare, relativi al 2015 lasciavano ben sperare, ma certo nessuno avrebbe azzardato una previsione tanto ottimistica al punto da prevedere la marea di visitatori che si sono riversati a Napoli durante queste festività natalizie.

Trend storico Città Metropolitana di Napoli (2010-2015):

  • Arrivi – crescita media annuale: 4.7%
  • Presenze – crescita media annuale: 4.8%
  • Numero di giorni medio per turista (2015): 1.5

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Di fatto è stato registrato un incremento negli ultimi 6 mesi in città, più 8% rispetto allo stesso periodo del 2015, 73% di occupazione media delle camere d’albergo contro il 65% dello scorso anno, incremento del pernottamento: i turisti si fermano di più, con una media di 2 giorni pieni invece che poco più di 1 giorno e mezzo nel 2015.

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In crescita gli arrivi di turisti giapponesi, statunitensi e francesi.

In una intervista rilasciata a Tiziana Cozzi di Repubblica il presidente di Federalberghi Napoli Antonio Izzo dice: « È un dato estremamente positivo, frutto di un miglioramento costante negli ultimi anni che ha molte matrici, sia nel pubblico che nel privato».

E con il turismo cresce anche l’economia: aumenta anche il fatturato di bar e ristoranti nelle aree turistiche della città, con un incremento del 15-20%, secondo dati Confcommercio Napoli.
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Si privilegia Napoli perché giudicata una meta sicura, lontana dal pericolo terrorismo, ma anche e soprattutto per i tanti siti archeologici delle province. Pompei è in testa con 3.507 ingressi solo nello scorso 23 dicembre, e seguono a ruota i tanti musei cittadini, i castelli e il fascino dei vicoli e dei mercatini rionali.

Eppure di tutto questo, di dati così importanti non se n’è accorto il tg5, che in un recente servizio parlando del boom del turismo in Italia ha citato soprattutto Torino, e poi Milano, Firenze e Venezia, e anche alcuni centri minori, seppur pieni d’arte, comeMatera, ma si ha totalmente ignorato Napoli. Ritengono forse che la secessione è sia già avvenuta?

Potrei credere, se fossi un mal pensante – e lo sono!… – che forse per certi tg Napoli fa più notizia quando sale alla ribalta delle cronache per eventi negativi. Scommettiamo che si ricorderanno di Napoli l’1 gennaio, quando dirameranno i dati relativi ai feriti per i fuochi di San Silvestro?

«Certo – direte voi – ma se queste cose succedono?» Sicuro, se ci saranno dei feriti bisognerà diramare notizia e dati. E quelli relativi al turismo non sono anch’essi dei dati, allora?

Fatto sta che, con o senza l’attenzione del tg5, il turismo a Napoli e in Campania per fortuna continua a crescere.

Certo è, però, che se una volta tanto alcuni pennivendoli si ricordassero di essere giornalisti e facessero bene il loro lavoro, non dico che a Napoli avremmo risolto i tanti problemi ma sicuramente staremmo un passo avanti.
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