Cultura

Nuovi uffici per il Museo Cappella Sansevero

Il pavimento labirintico della cappella settecentesca rivive grazie al nuovo design di Marita Francescon, Menzione d’Onore al Contest Progetti Refin 2020

NAPOLI – Il progetto dei nuovi uffici del Museo Cappella Sansevero, ideato da Marita Francescon, ha ricevuto la Menzione d’Onore al Contest Progetti Refin 2020, organizzato da Ceramiche Refin spa, azienda del Gruppo Concorde, secondo gruppo ceramico europeo per fatturato.

Uffici, spazi retail, ambienti dedicati all’ospitalità e alla ristorazione, aree pubbliche o ad alto traffico e abitazioni private”: sono queste le tipologie di realizzazioni inviate a livello internazionale da architetti e interior designer che hanno partecipato al concorso e per le quali le superfici ceramiche Refin sono state scelte per il valore tecnico ed estetico.

Il progetto dell’architetto Francescon è stato il primo a ricevere la menzione d’onore nella categoria Office.

Il concept della Francescon per la realizzazione dei nuovi uffici del Museo trae ispirazione dal disegno dell’originale pavimento labirintico settecentesco della navata della cappella barocca, eseguito da Francesco Celebrano su incarico del principe di Sansevero e sostituito alla fine dell’Ottocento – a causa di gravi danni subiti in seguito all’allagamento causato da una rottura dell’acquedotto – con il pavimento in cotto attualmente visibile.

Marita Francescon ha studiato architettura a Napoli e al Politecnico di Madrid e si è specializzata all’Istituto Europeo di Design di Barcellona. Selezionata per il SaloneSatellite, l’area del Salone del Mobile di Milano riservata ai giovani designer promettenti di tutto il mondo, ha preso parte a tre edizioni. I suoi arredi sono stati esposti in numerosi eventi di settore e mostre. Attualmente lavora tra Napoli, Ischia e Milano occupandosi di progetti in ambito residenziale e commerciale, allestimento di esposizioni e design di arredamento. I suoi lavori sono caratterizzati da una forte attenzione ai trend dell’interior design coniugati a uno sguardo alla tradizione e ai pezzi cult del passato.

La pavimentazione labirintica ideata dal principe Raimondo di Sangro prevedeva tarsie policrome marmoree, all’interno delle quali risultava incastrata una linea di marmo bianco, continua e senza giunture, che suggerisse l’idea di un percorso intricato e indefinito.

Il disegno marmoreo, composto dall’alternanza di croci gammate, formate dalla linea continua di marmo bianco, e quadrati concentrici collocati in prospettiva, diviene un elemento caratterizzante del design di interni dei nuovi ambienti progettati da Marita Francescon, declinandosi su una moltitudine di superfici ed elementi decorativi: dalla quinta scorrevole ai desk, dalle foto d’autore alla pavimentazione.

Le piastrelle, protagoniste dei nuovi spazi, ridanno vita alle linee dell’antico pavimento settecentesco grazie al progetto custom realizzato da Refin su disegno della Francescon, che coniuga tradizione e innovazione e rivisita in chiave contemporanea la pavimentazione labirintica ricca di simbolismo voluta dal principe, che ritorna a esistere diventando un pavimento contemporaneo in gres 60 x 60 cm.

L’immobile è situato nel centro antico di Napoli in un palazzo ottocentesco con muratura portante in tufo. Gli uffici, ubicati al terzo piano, sono caratterizzati da ambienti dagli alti soffitti con travi in legno a vista, che sono stati impreziositi con le sospensioni a led modulari Arrangements di Micheal Anastassiades, composte da elementi geometrici di luce. Il progetto illuminotecnico è stato realizzato interamente con prodotti Flos.

Ogni ambiente con destinazione differente è caratterizzato da una diversa scelta cromatica, che rimanda ai colori della nuova identità del Museo: dai toni del blu carico che avvolgono l’ingresso ai toni del rosa e del rosso delle stanze destinate ai collaboratori del direttore, fino ai grigi e ai blu degli ambienti più istituzionali, come la sala riunioni.

Il leitmotiv del labirinto torna anche sugli scrittoi realizzati in Lg-HiMacs, in continuità con il progetto del bookshop del Museo recentemente ristrutturato, con la medesima alternanza di vuoti e pieni che si intrecciano per dare forma ai decori dei desk.

Agli arredi disegnati su misura dall’architetto Francescon si affiancano pezzi iconici del design come le sedute Tulu e il tavolo Doge di Cassina, la sospensione 2097/30 di Flos e il sistema Scrigno di Edra.

Per i nuovi uffici sono state scelte le immagini d’autore del fotografo Marco Ghidelli che ritraggono le principali opere del Museo, tra cui l’immancabile scatto dei resti del pavimento labirintico presenti nella Cappella Sansevero.

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www.museosansevero.it

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