Omaggio ad Alfredo de Marsico
La Giustizia non si misura a parcelle, ma a coscienza: ad Avellino l’omaggio ad Alfredo de Marsico, la sua celebre eloquenza e la difesa del Diritto
AVELLINO – Negli spazi del Carcere Borbonico, in piazza Alfredo de Marsico, il capoluogo irpino sabato 25 ottobre alle ore 16 renderà un sentito omaggio al giurista Alfredo de Marsico, a 40 anni dalla sua scomparsa.
Il convegno inizierà alle 16.30 con i saluti istituzionali di Egle Bianco, Presidente dell’Associazione Irpini per l’Irpinia, Rizzieri Buonopane, Presidente della Provincia di Avellino, Fabio Benigni, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Avellino, Francesco Spena, Presidente del Tribunale di Avellino, Domenico Airoma, Procuratore del Tribunale di Avellino.
Il dibattito sarà moderato da Franco Genzale.
Alle ore 16.45 avranno inizio gli interventi di:
- Franco Coppi, Avvocato e Professore emerito di Diritto penale all’Università La Sapienza di Roma;
- Antonio Guerriero, già Procuratore della Repubblica di Frosinone;
- Andrea Covotta, Direttore del servizio Rai Quirinale.
Le conclusioni della tavola rotonda saranno tratte da Franco Gaetano Scoca, Avvocato e Professore emerito di Diritto amministrativo.
Alfredo de Marsico (Sala Consilina, 29 maggio 1888 – Napoli, 8 agosto 1985) è stato un avvocato, giurista e politico e accademico italiano. Uomo di grande cultura e oratore raffinato, unì alla competenza giuridica logica e conoscenza della tradizione classica.
A quel tempo le udienze nei Tribunali erano eventi quasi teatrali: i Giuristi richiamavano un folto pubblico, ma tra Giovanni Porzio, Francesco Carnelutti, Enrico De Nicola, era sempre de Marsico il “vincitore”, perchè riusciva a “incantare” persino i giudici.
Si racconta che durante un processo si dovette predisporre un servizio d’ordine: l’enorme folla intervenuta non era composta solo da giuristi, ma anche da gente comune che veniva “affabulata” dalla sua celebre eloquenza.
Lo scopo di de Marsico non era solo esercitare l’Avvocatura, ma difendere il Diritto: sosteneva che … la giustizia non si misura a parcelle, ma a coscienza.
