OSS, lavoro a rischio
Adips, in Campania a rischio i posti di lavoro di più di 1200 operatori oss impegnati nel Progetto Home Care Premium dell’Inps
CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – I posti di lavoro di più di 1200 operatori sociosanitari sono a rischio nella sola Campania a seguito del nuovo avviso del progetto di assistenza domiciliare Home Care Premium bandito dall’Inps. Lo denuncia Adips Campania, associazione dei dirigenti delle politiche sociali, rivolgendo un appello alle Istituzioni.
L’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale ha, infatti, annunciato sostanziali e importanti modifiche di questo servizio sociale che ormai funziona da circa 15 anni.
Per avere un’idea della questione basta sapere che in Campania sono 40 gli Ambiti Territoriali Sociali coinvolti e oltre 3500 i beneficiari della misura. Modificando le regole l’Inps ha previsto l’esclusione degli operatori Oss e di quelli del sollievo dalle prestazioni integrative.
In questi anni l’80% dei cittadini non autosufficienti beneficiari del progetto hanno scelto questa tipologia di prestazione e, da luglio prossimo, escludendo queste figure di sostegno alle famiglie, non solo si determineranno conseguenze importanti in merito all’assistenza domiciliare ma soprattutto più di 1200 operatori del sociale si troveranno senza lavoro.
Abbiamo già indirizzato – rende noto il presidente A.Di.P.S. Campania, Carmine De Blasio – una lettera aperta all’Inps per chiedere un ripensamento sulla vicenda. Oggi con maggiore insistenza intendiamo rivolgere un appello al buon senso, chiedendo di riedere almeno gli aspetti maggiormente penalizzanti per i beneficiari e gli operatori. Certo, anche per gli Ambiti sociali ci saranno forti implicazioni, gestionali e non solo, a causa delle nuove scelte dell’Inps. A tale riguardo si chiede almeno di consentire, come accaduto in passato, per coloro che lo riterranno, di proseguire con all’affidamento al terzo settore di buona parte degli aspetti gestionali del progetto, ancora una volta per salvaguardare il lavoro di altri operatori che in tanti anni hanno acquisito competenze e praticità amministrativa con la misura. La nostra battaglia per una modifica di questa iniqua decisione è solo all’inizio.
Anche le organizzazioni sindacali e le centrali cooperative chiedono all’INPS di rivedere con urgenza le modifiche introdotte, eliminando gli elementi più penalizzanti per i lavoratori e i beneficiari del progetto, tra cui il divieto di affidamento alle Cooperative sociali la gestione di molte delle attività operative, salvaguardando così posti di lavoro e competenze costruite nel tempo. Una scelta diversa significherebbe compromettere l’efficacia del sistema di assistenza domiciliare, mettere in ginocchio intere famiglie e impoverire il sistema di welfare che ha garantito coesione sociale e dignità per le fasce più deboli della popolazione. Lapetizione è firmata da Marco D’Acunto (FP Cgil Campania), Vincenzo Torino (UIL – FPL Campania), Anna Ceprano (Legacoopsociali Campania), Giovanpaolo Gaudino (Confcooperative Federsolidarietà Campania), Giuseppina Colosimo (AGCI – Imprese Sociali Campania)
Per maggiori informazioni e comunicazioni: 380 325 9610