Cultura

Portici poetica

Le piccole realtà sconosciute di personaggi che sono stati punto di riferimento per tante generazioni della nostra cittadina: il preside Michele Inguscio e la sua poetica

di Stanislao Scognamiglio

Nell’atto di vagliare delle vecchie carte, appartenute al sindaco dell’epoca dottor Bruno Ferraro, ci siamo imbattuti in alcuni dattiloscritti.

Sono questi, la trascrizione di parte della produzione poetica del Professore Michele Inguscio.

Michele Inguscio è nato a Ruffano, in provincia di Lecce, 1’8 maggio 1913. Dopo la maturità classica, si laurea all’Università degli Studi di Napoli, prima in Lettere e poi in Filosofia.

Vincitore di concorso all’insegnamento, dal 1939 al 1957, è stato Insegnante di materie letterarie nella Scuola Media Statale e, dal 1957 al 1979, Preside nella stessa.

Profondo umanista e concreto conoscitore dell’ animo umano, sovente, in breve liriche, riesce a dare profili di piacevole ascolto, è stato autore di oltre duecento brani riflettenti vari argomenti.

Ha composto utilizzando la forma metrica del sonetto, composizione poetica di quattordici versi endecasillabi suddivisi in due quartine e due terzine, oppure quella a  versi liberi di stile classico e moderno.

Delle trentadue poesie dedicate alla scuola media, otto ricordano gli illustri personaggi a cui sono intitolati gli Istituti di Scuola Media Statale presenti nel territorio del comune di Portici.

Allo stesso tempo, dà un’istantanea del comparto scolastico e sociale porticese negli anni in cui è stato Preside, dell’allora Scuola Media Statale “Guglielmo Ferrero”.

Nell’esprimere un doveroso grazie al Preside – Poeta, in una rapida carrellata poniamo all’attenzione dei cittadini i testi delle otto poesie, nell’ordine in cui sono state concepite.

 

SCUOLA MEDIA STATALE “M. MELLONI” Portici

 

(Fisico:Parma 1798 – Portici 1854)

 

Tu, vulcanologo, fisico insigne,

questa città improntasti di tua gloria,

tu donasti il tuo spirito alla storia,

nel cielo incerto dell’Italia. All’igne

del fumante vulcan fama accendesti.

 

Tu, patriota grande e raro scienziato,

col tuo messaggio a Lincoln inviato

tra gli inventori eletti t’assidesti.

 

Con le somme opere che tramandasti:

“Perseguitato,venisti come errante,

però un ricordo caro a noi lasciasti,

posando qua la salma come fante!

 

SCUOLA MEDIA STATALE “RAFFAELLO MORGHEN” Portici

 

(Incisore: Portici 1761 – Firenze 1833)

 

Raffaello Morghen, detto incisore,

adoperò con perizia il bulino,

incise molte onere con onore,

fu detto “Pel gran genere il divino”.

 

Nacque egli a Portici e morì a Firenze.

L’attività sua può sembrar riflessa,

operativa no, solo in parvenze,

ma l’incisoria sua arte è bene espressa.

 

Del nome suo la scuola fiorentina

si gloria e si vanta di derivare

per riflessi di ombra e luce divina,

 

e chiaroscuri che fanno sognare:

con l’arte pura la figura affina,

le opere grandi, incise, son ben rare!

 

SCUOLA MEDIA STATALE “GUGLIELMO FERRERO” Portici

 

(Storico e sociologo: Portici 1871 – Mont Pelegnn 1942)

 

Portici dette i natali al Ferrero,

che divenne grande con i suoi scritti,

seguendo ben della storia il pensiero

in diversi volumi fitti-fitti.

 

La “Grandezza e decadenza di Roma”

fu trattata ampiamente per il mondo:

La gente italica di là si noma,

la civiltà seguendo nel profondo.

 

Inoltre scrisse di sociologia

perchè la legge dell’evoluzione

e dei sociologi fu intesa al quia.

 

La qualità contrappose a ragione;

la quantità vince la fantasìa,

perciò Ferrero usò la discrezione!

 

SCUOLA MEDIA STATALE “ORAZIO COMES” Portici

 

(Monopoli 1848 – Portici 1917)

(Botanico: Direttore Ist. Sup. Agraria – Portici)

 

Prima Melloni seconda e poi quarta,

sistemata in locali poco adatti,

tanto soffrì, che  fu molto coarta

con forza a chiedere e con veri fatti,

 

dando disagi al tempo del colera:

l’agitazione divenne snervante

finchè si ottenne sede nuova e intera,

proprio di scuola degna in buon sembianti.

 

Frattanto “Orazio Comes” si nomava,

mentre formavasi un’unica sede,

che succursali tutte unificava.

 

In Facoltà Agraria, come si vede,

la Superiore Scuola egli mutava,

e la città gran merito a lui diede!

 

SCUOLA MEDIA STATALE “DON LORENZO MILANI” Portici

 

(Sacerdote : Firenze 1923 – 1967)

 

Parecchi alunni provengon da rioni

depressi e ricordano Don Milani

che con le sue lettere ed i sermoni

dette lezione con discorsi umani.

 

Come da Barbiana tutti i ragazzi,

sembrava ognuno legato al dovere,

diligenti eran e non per sollazzi,

un prete li seguiva con piacere.

 

Con “Un messaggio alla professoressa”

L’idea espressero di “non bocciare”,

che nella scuola media una promessa

fu quella degli alunni: “Confidare

nel loro impegno e il docente professa

di orientare e responsabilizzare”.

 

SCUOLA MEDIA-STATALE “CRISTO RE” – Portici

 

(Cristo-Re Maestro: Betlemme 1 – 33)

 

Si dice sesta in ordine di tempo,

Padre GIACINTO reggeva le sorti,

i Porticesi già si erano accorti

che la scuola filava, nel contempo.

 

Raccoglieva i ragazzi più sbandati,

di modesti e vari ceti sociali,

quasi un richiamo era dai tanti mali,

che dalla rea società eran salvati!

 

La scuola fu dichiarata statale

per i-suoi tanti meriti acquisiti,

nel nome stesso di Cristo-Re tale,

 

quale Maestro dai veraci inviti

per la migliore società trionfale,

con indirizzi nobili e sentiti.

 

SETTIMA SCUOLA MEDIA-STATALE – Portici

 

(Inaugurazione: 7 – 3 – 1981)

 

Venni alla posa della pietra prima,

 mi ritrovo oggi alla inaugurazione

di un edificio tal: grande è la stima

di chi si è prodigato con passione.

 

Sarà la sèttima la prima scuola,

che già si erge superba e maestosa

nei locali nuovi che fanno gola

perchè son ben finiti in ogni cosa.

 

Or vi confesso la mia opinione:

sarà presto assegnato un nome degno

del laborioso preside Mirone.

 

Son da encomiare in questo bel convegno

il professore Rotundo a ragione

e chi operato ha con sì grande impegno.

 

SCUOLA MEDIA STATALE DI PORTICI INTITOLAZIONE

 

Al nome di “CARLO SANTAGATA”

Medaglia d’oro della Resistenza

  1. a Portici il 18/9/27 m. a Capua 5/10/ 43

 

Giovin patriota, novello Balilla,

volesti insorgere contro il nemico,

sfidasti morte accendendo favilla

per ricacciare il teutònico antico!

 

Il sacrificio tuo suona speranza,

ormai passato alla italica storia,

da presentare a gioventù che avanza,

onde trasmettere linfa di gloria!

 

La tua città con lapide ricorda

il valoroso gesto, a tramandarlo

contro violenza nazista-funesta!

 

La Scuola-Media-Sèttima concorda

e prende il nome “Santàgata Carlo”

quasi a voler dire che non si arresta!

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