Cultura

Una serata a Capodimonte

Il Sito Reale di Capodimonte non è solo una Reggia ma sapiente natura, Museo e Porcellana: venite a visitarla nella serata di sabato 24 agosto

NAPOLI –  Al Museo e Real Bosco di Capodimonte in via Miano  sabato 24 agosto apertura serale straordinaria dalle ore 19.30 alle ore 22.30 (la biglietteria chiude alle ore 21.30) con ingresso al prezzo simbolico di solo 1 euro e lezione-concerto del Maestro Rosario Ruggiero.

Il terzo sabato di agosto si rivela un’occasione imperdibile per trascorrere una serata all’insegna della cultura per chi è rimasto in città o è appena tornato dalle vacanze. I visitatori potranno ammirare le preziose collezioni e le mostre in corso: al secondo piano Depositi di Capodimonte.

Storie ancora da scrivere (fino al 30 settembre 2019), Jan Fabre. Oro Rosso (fino al 15 settembre 2019) e al primo Canova, un restauro in mostra (30 settembre 2019).

Inoltre, al primo piano del Museo nella sala dedicata alla pittura emiliana (sala 12) lezioneconcerto del Maesro Rosario Ruggiero e per i più piccoli i racconti sulla storia della Reggia di Capodimonte degli attori Rodolfo Fornario e Antonella Quaranta della compagnia Arcoscenico che accoglieranno i visitatori nelle vesti di Re Pulcinella e di una dama del Settecento, attività offerta dall’associazione MusiCapodimonte. E dopo la visita ai capolavori d’arte, il Belvedere di Capodimonte aspetta residenti e turisti per una passeggiata rinfrescante e una delle più belle vedute sul Golfo di Napoli.

Il Sito Reale di Capodimonte «… nasce come riserva di caccia di Re Carlo ed è stato residenza reale per tre dinastie, ognuna delle quali ha lasciato un segno: i Borbone, i sovrani francesi Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat e i Savoia dopo l’Unità di Italia

Nel percorso all’interno della Reggia «… si attraversano ambienti sfarzosi, come la Sala della Culla e il Salone delle Feste, e luoghi privati come l’Alcova pompeiana. E poi ritratti di famiglia, oggetti d’arte e di arredo e prodotti di lusso delle manifatture borboniche quali porcellane, armi, sete e arazzi

Capodimonte è anche un Museo: «…Tutto ha inizio con la Collezione Farnese, già famosa nel Cinquecento, che Carlo di Borbone eredita dalla madre e porta con sé a Napoli nel 1735,desiderando di sistemarla in questa reggia in collina.

Nel tempo, la collezione si arricchisce con le acquisizioni delle famiglie reali, con le opere provenienti da chiese e conventi napoletani, con importanti doni da parte di collezionisti privati.

Tra Sette e Ottocento Capodimonte diviene tappa obbligata del Grand Tour d’Italia, durante il quale giovani intellettuali e aristocratici provenienti dai paesi europei visitavano la reggia per goderne le bellezze artistiche e naturali

Foto by Luciano Romano

Capodimonte è anche natura: «Il Real Bosco, con i suoi 134 ettari e più di 400 specie vegetali, costituisce un’area verde incontaminata che si affaccia sulla città e sul golfo di Napoli.

Grazie al clima mite e all’attività di rinomati botanici, qui si impiantarono molte specie rare ed esotiche tra le quali canfora e camelie provenienti dall’Asia, magnolie e taxodi delle Americhe ed eucalipti australiani.

Tra i viali, disegnati con maestria da scenografo dall’architetto Ferdinando Sanfelice, si dispongono 16 edifici storici tra residenze, casini, laboratori, depositi e chiese, oltre a fontane e statue, orti e frutteti.

Per il suo patrimonio storico, architettonico e botanico il Bosco di Capodimonte è stato nominato nel 2014 il parco più bello d’Italia

Capodimonte è anche Porcellana: Tra gli edifici antichi del Real Bosco è ancora visibile la Real fabbrica della porcellana, nella quale si produceva dal 1743 quella nota ancora oggi comePorcellana di Capodimonte.

Nelle sale del museo si ammirano cornici, specchi e statuine. Il capolavoro della manifattura napoletana è il salottino della regina Maria Amalia: un boudoir con le pareti interamente in porcellana policroma realizzato nel 1757-1759», che fu portato a Capodimonte dalla Reggia di Portici.

«Sono inoltre esposte splendide porcellane e candidi biscuit della Real Fabbrica di Napoli voluta da Ferdinando IV di Borbone, come La Caduta dei Giganti e il Carro dell’Aurora

Ingresso e uscita consigliata Porta Piccola.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *