Cultura

UNIUCP, un nuovo Anno Accademico

Grande partecipazione all’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università Popolare Cattolica “Montemurro-D’Ippolito”

PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nell’Aula Magna dell’Università Popolare Cattolica Montemurro-D’Ippolito, che ha sede nello storico Palazzo Serra di Cassano, nella mattinata dello scorso 22 febbraio si è svolto  l’evento inaugurale dell’Anno Accademico.

L’UNIUPC è un polo culturale che in pochi anni si è affermato come autentico punto di riferimento non solo per Portici, ma anche in ambito regionale e nazionale. Annovera anche una sede a Latiano, in Puglia, paese natio di Madre Teresa D’Ippolito, e vanta una collaborazione con il Liceo Classico Quinto Orazio Flacco di Portici.

L’incontro, alla presenza di autorità civili, militari e religiose e di rappresentanti del mondo accademico, ha rappresentato un momento di notevole rilevanza culturale e sociale, ponendo al centro del dibattito il valore della legalità, il ruolo dello Stato e il contrasto alla criminalità organizzata. 

L’inaugurazione ha visto la partecipazione di illustri relatori, tra cui il Magnifico Rettore Professore Ciro Romano, Sua Eminenza il Cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente emerito del dicastero per i testi legislativi in Vaticano, Sua Eccellenza Monsignor Enrico Dal Covolo, vescovo, assessore emerito pontificio del Comitato Scienze Storiche e Pro-Rettore dell’Università. 

Nel corso dell’iniziativa è stato proiettato un video del magistrato anti-camorra Catello Maresca, autore del libro Lo Stato vince sempre,, realizzato da UNICA | Unione Nazionale Italiana della Cultura Antimafia, con le immagini e le testimonianze dell’arresto del boss Michele Zagaria, il 7 dicembre 2011, quando, staccata la corrente, cessò la ventilazione nel bunker dove si nascondeva il camorrista.. Temendo di morire, fu lo stesso Zagaria a chiamare: da grande boss divenne un piccolo uomo. 

Lo Stato vince sempre non racconta semplicemente i fatti, ma esprime le emozioni di un uomo impegnato in prima linea, preparato alle estreme conseguenze pur di compiere il proprio dovere.

Il dibattito è stato ricco di spunti, e ha messo in evidenza la necessità di un impegno sinergico tra istituzioni, magistratura, scuola e cittadini per la costruzione di una società più giusta e sicura. 

Dopo il discorso del professore Ciro Romano, che ha sottolineato che è attraverso cultura,  formazione, educazione che si persegue la Legalità, c’è stato l’intervento di S.E. Cardinale Francesco Coccopalmerio, Presidente emerito del Dicastero Testi legislativi del Vaticano, ha tenuto una Lectio sul Diritto approcciato da un punto di vista ontologico, che va predicato come fosse una preghiera. La persona stessa è Diritto e il diritto di per sé è conseguente alla promozione dei diritti. 

Quindi, il Procuratore Generale militare della Corte Suprema di Cassazione Maurizio Block si è soffermato sulla dimensione umana e sulla dimensione spirituale, due aspetti inscindibili senza i quali la società non è completa. Bisogna, dunque, perseguire la cultura dell’equilibrio, soprattutto per consegnare alle nuove generazioni un futuro vivibile.

S.E. Monsignor Enrico dal Covolo,  Assessore emerito Pontificio Comitato Scienze Storiche,  nonché Prorettore UNIUPC, discostandosi dal tema del dibattito, ha contrapposto la filosofia di Newman al pensiero di Nietzsche. 

Infine, la Dottoressa Elisabetta Garzo, Presidente del Tribunale di Napoli e componente del Comitato d’Onore della Montemurro-D’Ippolito, soffermandosi su diritto, giustizia e istituzioni, ha ribadito che la cultura universitaria è uno strumento per combattere le mafie. Ha, inoltre, sottolineato che sebbene il suo compito di giudice sia comminare pene, ma la sua parte umana affronta con difficoltà il condannare con sentenze severe come l’ergastolo, anche se necessario. D’altronde, è il diritto che regola le vicende umane, altrimenti sarebbe il caos.

In conclusione dell’evento sulla legalità, moderato dal giornalista Mauro De Riso, la dottoressa Martina Albo, Presidente del Forum dei Giovani di Portici,  ha ribadito tutti i concetti espressi nel dibattito, sollecitando i giovani a non lasciare la propria terra, perché così facendo concedono spazio alla criminalità. 

Il messaggio centrale emerso dagli interventi è stato chiaro: lo Stato può e deve vincere contro le mafie, ma può raggiungere questo obiettivo solo se supportato da una società civile consapevole e determinata.

La cerimonia dell’inaugurazione dell’Anno accademico si è conclusa con la consegna tessere universitarie ai nuovi soci, seguita da uno squisito buffet.

LoSpeakersCorner, infine, ha rivolto una domanda al Magnifico Rettore Professore Ciro Romano.

Che importanza ha per Portici la presenza dell’UNIUPC?

Questa inaugurazione dell’anno accademico che spieiiamo sia la prima di tante altre, significa una presa di posizione importante, cioè impegno sul territorio. È un’Università che si sposa con esso, si intreccia con le sue esigenze. Quindi, per questo ho fortemente voluto e potenziato il Centro studi sulla mobilità sostenibile, sia per richiamare le radici storiche della Napoli-Portici, sia per far comprendere quanto sia importante educare, altrimenti tra qualche generazione la Natura, il nostro mondo potrebbe essere completamente diverso. Per Portici significa un’opportunità per poter veicolare sul territorio delle iniziative che in altri comuni non ci sono istituzioni universitarie popolari cattoliche, aperte a formare chi ha una laurea e vuole mettere a disposizione la sua esperienza per altri che stanno intraprendendo il percorso lavorativo. È, quindi, questo il senso dell’UNIUCP; vogliamo essere presenti, avere un dialogo, rispettando il gioco delle parti: ognuno al suo posto. E noi vogliamo essere al posto giusto. 

Per la Consigliera Martina Albo, invece, abbiamo riservato questa domanda:

Per lei che è in contatto con i giovani che significato ha questa manifestazione?

È  stata molto importante, soprattutto perché ho potuto esprimere il mio pensiero su un tema come la legalità. Purtroppo ci sono ancora tanti giovani che vengono indirizzati in maniera sbagliata. Sollecito loro a non avere paura: se c’è qualcosa di sbagliato bisogna dire “non ci sto”, come ha fatto uno dei ragazzi del Forum denunciando l’estorsione alla sua attività commerciale, facendo così arrestare i camorristi. E sicuramente la cultura universitaria è importante: ognuno può crearsi il proprio futuro. Gli ultimi attimi di libertà di Zagaria mostrano che, nonostante fosse il capo temuto di una cosca, viveva  come un topo.

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