Culturalibri

Uomini nel Tempo

L’uomo e più precisamente gli uomini nel tempo e nel sistema di scansione quale è il passato, il presente e il futuro

di Stanislao Scognamiglio

ERCOLANO – CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – La cappella palatina della settecentesca Villa Campolieto, al Corso Resina lo scorso venerdì 8 luglio, ha ospitato la presentazione del libro “Uomini nel Tempo” Ambienti e Memorie.

Un fine, certosino lavoro, frutto di un’intensa continua pluridecennale ricerca condotta con energico entusiasmo dal novanta-duenne professore architetto Ciro Robotti, già ordinario dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli di Caserta.

Il volume, fortemente voluto da Paola Pignatelli, titolare delle Edizioni Grifo, quale omaggio alla proficua attività tecnico-scientifica svolta dall’autore in aula e in campo, si avvale della prestigiosa prefazione stesa da Hervé A. Cavallera, professore ordinario di Storia della Pedagogia nell’Università del Salento (già di Lecce).

L’opera, suddivisa in tre sezioni: Protagonisti; Ambienti, Memorie, evidenzia macroscopicamente il modus operandi dell’autore: «… il metodo multidisciplinare, la verifica delle notizie d’archivio con riscontri realizzati in campo, la ricerca costante della presenza attiva dell’uomo nel tempo nell’ambiente quale materia concreta della storia».

Il professor Robotti, effettivamente, pone alla base della sua ricerca «… la conoscenza puntuale dell’ambiente e del territorio accompagnata dalla geografia, antropologia, tecnologia, mentre per la cultura e per la natura sono fondamentali la storia, la geologia, l’ecologia, le fonti d’archivio. Per la tutela dell’ambiente umano le attività di ricerca rientrano nelle acquisizioni anche socio-economiche attraverso la gestione territoriale, la cono-scenza cartografica e la critica della documentazione d’archivio sull’amministrazione del sito nell’attualità.

Oggetto nella storia è quindi l’uomo e più precisamente gli uomini nel tempo e nel sistema di scansione quale è il passato, il presente e il futuro».  

A tal proposito ricorda che, nella seduta dello scorso 8 febbraio, la Camera dei Deputati ha approvato a maggioranza «… due modifiche agli articoli 9 e 41 includendo nella Costituzione Italiana la tutela dell’Ambiente, degli Animali e quello della Salute pubblica nelle attività economiche. Applicando i predetti principi si evince che l’uomo costituisce l’oggetto della attività di ricerca, mentre il tempo indica l’ambiente nella storia».

L’autore, da sempre interessato al restauro e alla conservazione del patrimonio architettonico e archeologico del Miglio d’Oro, nel corso dei suoi studi ha focalizzato la sua particolare attenzione su due autentiche perle del territorio ercolanese: l’area archeologica dell’antica Ercolano e la Villa Campolieto.

Con un’accattivante quanto dotta esposizione, ponendo l’accento sull’operato degli uomini, sullo stato delle cose e, non ultime, su alcune curiosità ad esse intimamente connesse, l’autore ha illustrato:

  • la metodologia di scavo seguita dagli “scavatori” nei sotterranei dell’antica Ercolano dal 1738 al 1748, sotto la guida degli ingegneri militari Roque Joaquín de Alcubierre e Karl Weber, Incaricati dal re Carlo di Borbone di portare alla luce i resti della ricca città. Una città, calata in un contesto caratterizzato dalle bellezze naturali, nota per essere già descritta dal geografo e scrittore romano Pomponio Mela e dallo storico Strabone, sepolta dalla lava di fango durante l’eruzione vesuviana del 79 dopo Cristo;
  • il progetto, l’erezione e le successive integrazioni e decorazioni della villa di Lucio di Sangro, duca di Casacalenda, meglio conosciuta come Villa \Campolieto, rispettivamente dovuti agli architetti Mario Gioffredo e Luigi Vanvitelli.

Alla presentazione del volume, organizzata sotto l’egida della Fondazione Ente Ville Vesuviane con il patrocinio della Città di Ercolano, hanno partecipato:

  • l’avvocato Ciro Buonajuto, sindaco della Città di Ercolano;
  • il professore Gianluca Del Mastro, presidente del Consiglio di Gestione della Fondazione Ente Ville Vesuviane;
  • il professor architetto Alfredo Buccaro del Centro Interdipartimentale sull’Iconografia delle Città Europee dell’Università degli Studi di Napoli – Federico II;
  • il professor Pietro Santoriello della Sovrintendenza Archeologia di Salerno
  • la professoressa Maria Archetta-Russo del Centro di Cultura e Storia Amalfitana;
  • il dottor Attilio Caputo-Caroli, direttore generale della Caroli Hotels di Gallipoli, nonché cofondatore del Centro Studi  Fondazione Caroli di Santa Maria Capua Vetere.
  • Numerosi esperti di notoria fama nonché qualificati tecnici del mondo dell’architettura e dell’archeologia aderenti all’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Napoli e Provincia.

Nel corso dell’incontro, il sindaco della città del Vesuvio e del Parco Archeologico, sottolineando l’importanza della presenza degli scavi allo sviluppo socio-economico della Città, ha poi rilasciato un autentico sentito attestato di stima e non un semplice atto amministrativo di conferimento della “Cittadinanza onoraria”.

L’argentea targa reca incisa la seguente motivazione:

«Città di Ercolano – Città Metropolitana di Napoli

Al Professor Architetto Ciro Robotti

per il suo profondo interesse di ricerca in ambito universitario italiano e straniero

con perseveranti azioni di conoscenza su primigenio insediamento costiero

nella scenografica bellezza del Vesuvio e delle architetture del Settecento;

per promuovere le tutele internazionali della materia del sito;

per la ricchezza del patrimonio da fruire nell’estetica ambientale e con la conoscenza del luogo».

Ciro Robotti nasce a Portici, in provincia di Napoli, il 30 gennaio 1930.

Dopo la maturità classica, laureatosi in Architettura, si dà all’insegnamento del disegno e della storia dell’arte nelle scuole di Stato.

Progredendo, già docente di Storia dell’Architettura presso la facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Chieti, diviene professore ordinario di Disegno dell’Architettura presso la facoltà di Architettura di Aversa della Seconda Università degli Studi di Napoli.

Esperto del restauro dei beni architettonici, assume il ruolo di consulente:

  • per le opere decorative presso la Procuratoria della Basilica di San Marco di Venezia
  • per l’Italia per i nuovi scavi archeologici di Carranque (Madrid);

Grazie alla sua profonda preparazione, è socio di varie Associazioni e Organizzazioni nazionali e internazionali:

  • AIEMA (Associazione Internazionale per lo studio del Mosaico Antico, Parigi, dal 1977; ICOM (International Council of Meseum) – Comitato Nazionale Italiano, Roma, dal 1978;
  • Gesellschaft Fur Treppenforschung – Scalologie, Koustein, Frankfurt am Main, Germania, dal 1985;
  • UNION LATINA, Parigi (organizzazione internazionale con fini linguistici, scientifici e tecnici per proteggere l’identità culturale dei Paesi Latini), dal 1988.

Per la sua meritoria attività didattica in Italia e all’estero è nominato Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Nel 1997, fonda e, ne assume la direzione, la collana editoriale IMAGINES, Studi su architetture, ambienti e città del Mezzogiorno d’Italia.

Nel campo letterario è autore di numerosi volumi d’arte e di architettura, tra i quali ricordiamo:

L’iniziativa, oltre patrocinio della Città di Ercolano e della Fondazione Ente Ville Vesuviane, è stata patrocinata da

  • Centro Interdipartimentale sull’Iconografia delle Città Europee (CIRICE) dell’Università degli Studi di Napoli – Federico II;
  • Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi di Salerno;
  • Dipartimento di Scienze dell’Antichità Sapienza Università di Roma;
  • International Institute for Baroque Studies, University of Malta;
  • Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino;
  • Centro di Cultura e Storia Amalfitana;
  • Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Napoli e Provincia;
  • Società Napoletana di Storia Patria;
  • Società storica di terra d’IOtranto;
  • Associazione cilturale Odigidria, Taurisano.

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