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Clint Eastwood e Sergio Leone

Dolci, cari, ricordi: quella volta che Sergio e Clint si incontrarono per la prima volta. Né Leone né Eastwood sapevano che sarebbero diventati  due leggende viventi

Erano i primi anni Sessanta. Abitavo a Portici ed avevo una sala cinematografica proprio sotto casa. Andavo tutti i giorni al cinema. Appassionato cinefilo da sempre,  oggi possiedo una collezione di circa duemila dvd.

 In quegli anni trascorrevo le vacanze a Capri, e un giorno in Piazzetta vidi seduto a un tavolino del bar Carlo Verdone con due amici. Volevano giocare a scopone scientifico, ma mancava il quarto.

Capendo al volo la situazione, mi offro. Da subito si crea una simpatia tra me e Carlo che mi invita. Dopo le vacanze, a mangiare la pajata e la matriciana a casa sua e, inoltre, dice che vuol presentarmi  un genio. 

Il genio in questione era il regista Sergio Leone che, non appena ci conoscemmo, mi affiancò a un suo collaboratore per trovare una location per il suo primo film western, quello che sarebbe diventato il mitico Per un pugno di dollari.

Prima ci fece andare in Africa, ma io che avevo visto tutti i film John Ford, anche 10 volte di seguito, capii subito che non avremmo trovato la location adatta. Allora, proposi la Spagna.

Lì trovammo un paesino abbandonato che aveva l’atmosfera del vecchio West. Non mancava nulla: sabbia, vento e un locale diroccato tipo saloon.

Leone aveva chiesto alla produzione di scritturare attori del calibro di Henry Fonda, ma questi, non conoscendolo e volendo perciò rifiutare, spararono cifre assurde, assolutamente fuori mercato. 

Allora, gli venne proposto un giovane attore che recitava in una serie americana: era Clint Eastwood.

I due si vanno incontro e Leone fa a Clint: È andato bene il volo? Albergo buono? Mi andresti bene per un mio film.

Quindi, si mette la mano in tasca, tira fuori una scatola di toscanelli, ne prende uno e glielo infila in bocca a Eastwood, che, smarrito, dice: Sorry, I don’t smoke.

Leone si incavola e dice: Io sono il regista e decido io: se ti voglio col sigaro tu lo fumi. Smokky e basta. E se ti voglio con la barba di 3 giorni, tu vieni con la barba di 3 giorni. E poi che facciamo, mica vogliamo lasciare a casa il protagonista?!?

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