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Fortunata, il film di Castellitto sabato al Napoli Film Festival

di Renato Aiello

NAPOLI. Per gli Incontri ravvicinati, sezione del Napoli Film Festival dedicata alle proiezioni e al dibattito in sala coi protagonisti della settima arte, sabato 30 settembre alle ore 21 sarà la volta al cinema Hart di via Crispi del duo Castellitto – Mazzantini: regista e scrittrice, coppia non solo sul lavoro ma anche e soprattutto nella vita, incontreranno il pubblico e gli spettatori della kermesse prima di introdurre la loro ultima fatica cinematografica, Fortunata, già passata al Festival di Cannes 2017.

Il film, diretto da Sergio Castellitto e scritto da Margaret Mazzantini, è prodotto da Nicola Giuliano, Francesca Cima e Carlotta Calori per Indigo Film, in associazione con HT Film e con Alien Produzioni, ed è stato distribuito da Universal Pictures in 350 sale, arrivando ad essere ai primi posti in classifica con 680.000 euro incassati fino al mese di maggio scorso.

Nel cast del film, presentato alla 70esima edizione del Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard, Jasmine Trinca è la protagonista, nel ruolo di Fortunata appunto, insieme agli attori Stefano Accorsi, Alessandro Borghi, Edoardo Pesce e Hanna Schygulla.

Fortunata è la storia di una donna con una vita affannata, una bambina di otto anni e un matrimonio fallito alle spalle.  Fa la parrucchiera a domicilio, parte dalla periferia dove abita, attraversa la città, entra nelle case benestanti e colora i capelli delle donne. Fortunata combatte quotidianamente con determinazione per conquistare il proprio sogno: aprire un negozio di parrucchiera sfidando il suo destino, nel tentativo di emanciparsi e conquistare la sua indipendenza e il diritto alla felicità. Fortunata sa che per arrivare fino in fondo ai propri sogni bisogna essere fermi: ha pensato a tutto, è pronta a tutto, ma non ha considerato la variabile dell’amore, l’unica forza capace di far perdere ogni certezza. Anche perché, forse per la prima volta, qualcuno la guarda per la donna che è e la ama veramente.

Così Castellitto, alla sua quinta regia dopo Venuto al Mondo, Non ti Muovere, La bellezza del Somaro e Libero Burro, vede la sua protagonista: «Fortunata è un aggettivo qualificativo femminile singolare. Ma è anche il nome di una donna. E soprattutto un destino. E non è detto che quel destino uno se lo meriti – spiega l’autore -. Ci sono uomini in questa storia che non sono d’accordo sulla felicità di Fortunata».

«La drammaturgia di questo racconto è suggerito direttamente dai personaggi. È Fortunata stessa, con la sua natura primordiale e sconnessa ad indicare la composizione dell’arco narrativo. I fatti, i colpi di scena, sono frutto naturale e inevitabile del comportamento della ragazza».

«Perché la vita materiale di questa donna ne nasconde un’altra – sottolinea Castellitto -, fatta di psiche, sogni rimossi, un disegno misterioso che si comporrà. Fortunata non ricorda i suoi sogni, ma sono quei sogni che cambieranno la sua realtà. E naturalmente l’amore. L’amore è una forza rivoluzionaria, che sovverte, scompone, scardina e scompagina le cose, l’unico motore che ci trascina sempre lontano dai nostri obiettivi prestabiliti».

«Per amore, questa donna imperfetta, impulsiva, affamata, bisognosa, perderà tutte le sue certezze, cambierà ma approderà a un’altra idea di se stessa. Ogni personaggio di questa storia, Chicano, Patrizio, Franco, Lotte – li elenca il regista – è portatore di un destino, personalissimo eppure, credo, riconoscibile da tutti. E certamente umanissimo. Racconteranno loro questa favola di periferia», chiosa poi Castellitto alla fine delle note di regia della pellicola.

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