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Gabriella | Intrecci

Alle nostre madri: senza di esse non saremmo state così… E noi, cosa siamo diventate noi? Le prime della classe, come Gabriella …

di Bianca Sannino

L’esperienza alla mensa è stata una delle più significative che abbia mai vissuto. Era popolata da varia umanità. Ognuno era lì per un motivo. Io affamata di vita, di conoscere, sapere, scoprire cosa si nascondesse dietro quei volti, scrutavo attentamente per cercare di carpire informazioni.

Alcuni erano aperti e sorridenti, altri accigliati e imbronciati. Ognuno aveva un motivo, ognuno aveva qualche colpa da espiare o un ringraziamento alla vita da ricambiare. Qualcuno prestava la sua opera semplicemente in cambio di un piatto caldo.

Avevo scoperto, e dico scoperto perché vederlo coi propri occhi è tutt’altra cosa, che c’era tanta miseria in giro e non parlo solo di quella materiale.

Il rito della preparazione del cibo somigliava ad una cerimonia tribale. Enormi pentoloni bollivano sul fuoco con dentro brandelli di carne, verdure di ogni tipo e legumi. Si preparavano piatti unici, un misto di proteine, cereali e vitamine. L’odore era buono ma l’aspetto inquietante.

Padre Vincenzo coordinava, impartiva ordini, sorvegliava e scrutava tutti dall’alto della sua immensa statura, era l’unico che conosceva chi eravamo e perché eravamo lì, almeno secondo il motivo ufficiale, ma dietro gli occhiali spessi i suoi occhi indagatori sembravamo voler penetrare l’animo di ognuno di noi.

Io e Serena fummo dislocate in due aree diverse per cui fui costretta, visto la mia insaziabile curiosità e voglia di parlare, a cominciare una timida conversazione con la mia compagna di lavoro. Aveva un nome molto singolare, si chiamava Allegra. Che stranezza pensai, sono arrivata con Serena e adesso mi trovo a parlare con Allegra. Due nomi di buon auspicio, ne avevo bisogno.

Cominciammo a chiacchierare, anche se gli altri ci guardavano con sussiego. In quel posto non si poteva violare la privacy, bisognava spogliarsi di se stessi e operare per gli altri, ma lo sguardo benevolo di Serena, sempre pronta ad infrangere le regole, mi dava coraggio.

 

Bianca Sannino, docente appassionata nella scuola statale italiana, vive e insegna a Portici da più di vent’anni.

Dopo aver attraversato perigliosi mari in vari ambiti e settori ed essersi dedicata alla redazione di libri saggistici e specifici del settore dell’insegnamento, esordisce oggi nel genere novellistico.

Due lauree, corsi di specializzazione, master non sono bastati a spegnere la sua continua, vulcanica e poliedrica ricerca della verità. 

Da sempre, le sue parole che profumano di vita e di umanità, arricchite dalla sua esperienza e sensibilità, restituiscono delicati attimi di leggerezza frammisti a momenti di profonda riflessione.

Nel 2021 inizia la collaborazione con LoSpeakersCorner pubblicando una serie di novelle, tutte al femminile.

 

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Un pensiero su “Gabriella | Intrecci

  • Patrizia Giuseppina Colalillo

    Sempre avvincente.

    Rispondi

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