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Gatta Cenerentola e la scarpetta al ragù da Hart

di  Renato Aiello

NAPOLI  – È il film del momento, inutile negarlo, e magari potrebbe cominciare a incamminarsi in quella strada per l’Oscar auspicata un po’ da tutti: stiamo parlando di Gatta Cenerentola, il film di animazione scritto e diretto da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone e uscito nelle sale il 14 settembre.

I “fantastici quattro” registi della pellicola animata sono stati accolti ovunque con partecipazione e sincero affetto. Lo stesso calore che la città sta tributando al film che rilancia la creatività e l’estro artistico partenopeo a livello nazionale e, perché no, anche internazionale dopo la recensione entusiastica di Variety.

Gatta Cenerentola  è una magnifica opera visiva, colta e intelligente, che trae l’acqua della vita dalla prima versione europea della storia di Cenerentola, scritta con questo titolo, Gatta Cenerentola appunto,  da Giambattista Basile nel ‘600.

Più che alla versione teatrale che ne fece De Simone, infatti, gli autori di Gatta si sono ispirati per il film alla prima fonte letteraria, quella del Basile appunto, come si evince dalla nave ferma in porto, che nel racconto seicentesco è presente, e che a sua volta con il nome di Megaride rappresenta una grande metafora della città e un potente simbolo del suo primo insediamento greco, l’isolotto dove venne a morire la sirena Partenope. La prima figura femminile associata a Napoli in assoluto, città che è femmina già alla sua nascita.

Gatta Cenerentola d’altronde è una storia di riscatto ed emancipazione femminile, di fuga e rinascita, di crescita di una ragazza bambina che diventa donna. Cenerentola/Mia, rimasta orfana di padre (e muta per tutto il film, ma gli occhi disegnati dicono più di mille parole), viene affidata alla nuova matrigna e alle perfide sei sorellastre. Col tempo si confronterà con un Re moderno, Salvatore Lo Giusto (doppiato da Massimiliano Gallo), narcotrafficante dedito al riciclaggio del denaro sporco, e troverà la sua salvezza credendo solo in sé stessa, e rinunciando a quella scarpetta di un Re/Principe che non ha più nulla di salvifico e positivo.

E parlando di scarpetta non poteva mancare l’omaggio della tradizione napoletana, celebrato venerdì 22 settembre scorso in una speciale serata a tema al cinema Hart di via Crispi (ex Ambasciatori) con la chef stellata Marianna Vitale del ristorante SUD di Quarto, che firma anche il menù del BistrotHart.

Agli spettatori in sala è stato offerto un assaggio di L’evoluzione del Ragù, piatto vegetariano della Vitale che comprende una selezione di 4 stadi della cottura del sugo di pomodoro, da gustare rigorosamente con il pane, che per noi napoletani può significare una sola cosa a tavola al pranzo della domenica: fare la scarpetta.

In abbinamento al ragù vegano il pubblico è stato deliziato con un cocktail a sorpresa, ribattezzato Megaride in onore della nave ancorata al porto di Napoli per tutto il film.

Il drink è stato ideato da Christian Trentola, in arte e sui social network meglio conosciuto come @TheThirsty.One, ed è solo una delle tante e numerose dediche al film che vuole ricordare il passato – la fiaba del Basile – con lo sguardo però al presente – i problemi attuali di Napoli – proiettandosi in un futuro di coscienze rinnovate e di speranza per l’antica Neapolis.

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