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II corso residenziale di Adolescentologia

di Carlo Alfaro

SEGRATE (MI) –  All’Hotel NH Milano 2, a un passo dall’Ospedale San Raffaele, polo didattico dell’Università Vita-Salute, lo scorso15 dicembre si è tenuto il II corso residenziale di Adolescentologia.

Organizzato dalla Società Italiana Medicina dell’Adolescenza (SIMA), il corso è rivolto a Medici- Chirurghi di diverse discipline, Psicologi, Biologi, Infermieri e a tutte le figure professionali che quotidianamente si confrontano con gli adolescenti.

«Il nostro obiettivo è centrare la Medicina sull’adolescente, un giovane individuo troppo grande per il Pediatra ma ancora piccolo per il Medico degli adulti», ha spiegato la dottoressa Gabriella Pozzobon, Pediatra endocrinologa dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e Presidente della SIMA, che ha confezionato, per il secondo anno consecutivo, un Corso di elevata qualità scientifica sulle le tematiche più scottanti e le sfide più emergenti nella cura adolescentologica attuale.

Prosegue la Pozzobon: “Mission della SIMA è migliorare le conoscenze e le competenze di chi si prende cura della salute e del benessere degli adolescenti: Medici di qualunque specialità e altri professionisti, di area sanitaria e non, coordinandone e qualificandone gli interventi nell’ottica di un produttivo scambio e confronto tra le differenti figure professionali. Ciò che rende peculiare l’adolescente dal punto di vista delle necessità socio-sanitarie è proprio il suo essere una sorta di “terra di mezzo”, sia come età che come problematiche, il che richiede un approccio trasversale e multidisciplinare. Particolarmente problematica è la gestione degli adolescenti affetti da malattia cronica, che sono sempre di più grazie alla maggiore sopravvivenza, in virtù dell’evoluzione delle conoscenze mediche: si stima che circa il 15% degli adolescenti tra 15 e 17 anni residenti in Italia soffrano di almeno una malattia cronica. La loro efficace gestione è indispensabile per garantirne la salute a lungo termine e per scongiurare la possibilità di abbandono delle cure, che in adolescenza raggiunge un livello critico, fino al 50-55% dei casi».

Dopo l’apertura dei lavori della I sessione, con i saluti delle Autorità scientifiche e istituzionali agli oltre cento operatori che, attentissimi e partecipi, hanno seguito con entusiasmo e scrupolosità le impegnative sessioni fino alla fine, il Prof. Andrea Giustina, Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso l’Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano, ha intervistato il vicedirettore di Repubblica, Gianluca Di Feo, sull’identik dell’adolescente, tante volte protagonista dei media, più con accenni sensazionalistici che con la reale capacità o volontà di comprenderlo e calarsi a fondo nella sua complessa identità. Si è dato il via dunque alla I Sessione, Patologie Oncologiche in Adolescenza, moderata dai dottori Salvatoni (Varese) e Weber (Milano), che hanno sottolineato come, se pur raro, il cancro per gli adolescenti resta la seconda causa di morte, dopo gli incidenti, e la prima causa tra le malattie. Con il titolo Pazienti speciali, pazienti fragili, la toccante relazione di Andrea Ferrari, oncologo pediatra dell’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano, ha portato alla conoscenza della platea i risultati, encomiabili, del Progetto Giovani che coordina a favore degli adolescenti con Malattie Onco-ematologiche. Oltre ad annoverare circa 1000 nuovi casi l’anno in Italia, ha documentato il relatore, l’età adolescenziale si caratterizza per una mortalità superiore a quella dei bambini più piccoli, probabilmente perché gli adolescenti hanno più probabilità di diagnosi tardiva e spesso meno accesso ai centri di eccellenza e ai protocolli clinici, trovandosi in una “terra di mezzo” anche dal punto di vista dell’assistenza.

Il dottor Armando Grossi, endocrinologo pediatra dell’Ospedale Bambin Gesù, ha curato il Follow up in adolescenti con pregresse patologie oncologiche, sottolineando come, con l’aumento del numero di giovani che superano indenni la prova di un tumore, si accresca la sfida di monitorizzare e controllare gli esiti a distanza, tenendo conto di tutte le variabili in gioco.

Con la moderazione del Professor Giuseppe Chiumello, Pediatra Endocrinologo, ex-Direttore del Dipartimento di Pediatria dell’Ospedale San Raffaele ed ex-docente di Pediatria presso l’Università Statale di Milano e Vita-Salute San Raffaele di Milano, è poi intervenuto, sul tema I Vaccini: la Scienza e le bugie, il Professor Roberto Burioni, ricercatore nel campo dell’immunologia, famoso come divulgatore scientifico sul tema dell’informazione sui vaccini contro il dilagare delle fake news sia sui social media (ha vinto il Premio Personaggio Rivelazione di Internet dell’Anno ai Macchianera Internet Awards 2017, gli Oscar Italiani della rete), sia attraverso i suoi libri, Il vaccino non è un’opinione, La congiura dei Somari. Perché la scienza non può essere democratica, Balle mortali. Meglio vivere con la scienza che morire coi ciarlatani.

La II sessione, Patologie Croniche: dall’ospedale alla quotidianità, moderata dai dottori Losa (Milano) e Bosi (Milano), ha affrontato, con taglio estremamente pratico pur senza rinunciare alla robusta evidenza scientifica, i Deficit ipofisari multipli e deficit di GH, a cura della dottoressa Gabriella Pozzobon, e il Diabete insulinodipendente, a cura del dottor Andrea Rigamonti (Ospedale San Raffaele, Milano), che hanno trasmesso le certezze e le problematiche patologie trattate alla luce della loro amplissima casistica.

La III sessione, Mi voglio diverso, mi voglio più bello, moderata dai medici Colombini (Milano), Cesaretti (Pisa), Predieri (Modena), ha accolto relazioni interessanti e coinvolgenti quali:

  • Mai abbastanza belli, mai abbastanza popolari, del professor Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta presidente della Fondazione Minotauro e dell’AGIPPsA (Associazione Gruppi Italiani di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Adolescenza);
  • Acne, irsutismo ed inestetismi cutanei: cosa viene chiesto al dermatologo, del professor Santo Raffaele Mercuri, docente di Dermatologia e Venereologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano;
  • I corpi deludenti degli adolescenti: cosa viene chiesto al chirurgo plastico, del professor Marco Klinger, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia plastica dell’Ospedale Humanitas di Milano.

Il pomeriggio si è aperto con la IV sessione, dedicata alle Problematiche Emergenti, moderata dai dottori Cirillo (Milano), Gaudino (Verona), Grugni (Piancavallo, VB), con focus su:

  • Disturbi gastrointestinali in adolescenza, a cura del professor Graziano Barera, direttore dell’Unità di Pediatria dell’Istituto Scientifico Universitario Ospedale San Raffaele, Milano;
  • Asma e adolescenza: una coppia mozzafiato, a cura della dottoressa Maria Pia Guarneri, coordinatore dell’area di Pediatra a indirizzo allergologico della suddetta Unità;
  • Alimentazione in adolescenza: tra benessere e moda, a cura di prof. Ettore Corradi, direttore del servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano.

La V sessione, Il corpo e la mente, moderata dai dottori Bertaccini (Milano), Luzi (Milano), Pellegrini (Milano), ha visto gli interessanti contributi su:

  • Sport e processi di inclusione: quali condizioni? della professoressa Caterina Gozzoli della Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano;
  • Anoressia e DCA: nuove teorie, a cura della dottoressa Chiara Marsigliante, da Varese;
  • Emergenze psichiatriche e difficile gestione, a cura della Prof. Anna Ogliari, medico specializzato in Psicologia Clinica, responsabile del Servizio di Psicopatologia dello Sviluppo dell’Ospedale San Raffaele Turro. La VI sessione:
  • Dal pediatra al medico di medicina generale: difficile transizione, moderata dai dottori Picca, Milano, Manfredi, Milano e Giussani, Milano, ha focalizzato l’attenzione sulla Scheda di transizione, una proposta dal punto di vista del Pediatra, a cura del dottor Tagliabue, Milano, e una dal medico di Medicina generale, nella persona del dottor Zocchi, Milano.

La scheda di transizione consentirebbe ai ragazzi di non restare in una “zona grigia” nella fase di passaggio da competenze pediatriche a quelle del medico degli adulti, ma di usufruire del passaggio di consegne in cui il pediatra consegna al medico di famiglia che si occuperà di lui i dati salienti della storia clinica del giovane.

In chiusura, la discussione sui temi precedentemente trattati ha visto la moderazione del dottor Manzoni, Milano, con i take home message, a cura della dottoressa Ubertini da Roma. Uno spazio importante in questo convegno, con banchetti loro dedicati, è stato dato alle Associazioni dei pazienti, nella certezza, da parte dei Medici SIMA, che il dialogo e confronto continuativi e strutturati tra Associazioni pazienti e Istituzioni sanitarie possa, oltre che migliorare l’interazione medico-paziente e medico-famiglia, tradursi in miglioramenti sul piano diagnostico, terapeutico, assistenziale. Erano presenti: l’Associazione Respiriamo Insieme Onlus, con sede centrale a Padova, che si batte a tutela di adulti e bambini con asma, allergie, patologie del respiro e difesa dell’ambiente, e l’associazione A.Fa.D.O.C. Onlus, con sede nazionale a Vicenza, che raccoglie le famiglie  di soggetti con patologie legate all’ormone della crescita, come deficit di GH, sindrome di Turner e panipopituitarismo, occupandosi di supportare e dare informazioni adeguate e aggiornate ai genitori, ai pazienti e a tutti i professionisti che direttamente o indirettamente sono coinvolti nel campo della salute (medici, paramedici, psicologi, operatori sanitari, ecc.) e dell’educazione (insegnanti, educatori, ecc.).

Tutti gli intervenuti al Convegno condividevano, a vario titolo, un unico obiettivo: essere per il paziente adolescente, come ha detto la dottoressa Weber, un medico che, dopo aver trovato il tempo di chiedergli “come stai”, trovi anche il tempo di ascoltarne attentamente la risposta.

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