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Ischia in bianco e nero

di Renato Aiello

Ischia, luogo del cuore e dell’anima, ritratta in foto come non l’avete mai vista prima attraverso le elegie in bianco e nero di Gino Di Meglio. Merito di tre tecniche antiche di sviluppo e stampa e di un grande amore per l’analogico che Di Meglio, avvocato con la vocazione dell’impegno civile sul territorio e fotografo per passione, ha messo nella sua mostra antologica dal titolo Ischia e le sue forme: elegia in bianco e nero, ospitata dalla Biblioteca civica G. Tartarotti di corso Bettini, 58 nella cittadina di Rovereto, in Trentino Alto Adige Sud Tirol da domani 30 giugno al 25 luglio 2017.

Vernissage fissato per venerdì alle ore 18, in presenza dell’autore ischitano che mostrerà le sue opere a un pubblico così lontano dal mare e dai suoi paesaggi, che nel caso dell’Isola Verde sono stati interpretati attraverso particolari e forme in una chiave di lettura irripetibile e forse rara in Italia, se non unica.

Fermo difensore della fotografia analogica – ovvero dello scatto e dello sviluppo manuale, in contrapposizione al digitale, Di Meglio presenta nella città trentina 45 fotografie di grande formato, realizzate con la sua Linhof Master Technika e stampate con tecniche poco note o quasi estinte, «… perché la riscoperta di processi fotografici storici, o alternativi a quelli industriali di massa – spiega – possa incuriosire un pubblico di ogni età», e ispirare nuova attenzione alla componente manuale dell’arte fotografica.

Una prima sezione – 25 stampe inedite, di formato 30×40, realizzate con la tecnica della gomma bicromatata – ha per tema le forme. Particolari architettonici dell’isola di Ischia che hanno colpito l’autore per elementi arrotondati che «… riassumono in sé e rievocano la tradizione mediterranea – sottolinea l’autore – e trasmettono un’armonia più completa rispetto all’angolo vivo» sono qui immortalati tramite un processo dalla storia antica.

Messa a punto nel 1855 dal chimico francese Alphonse Louis Poitevin, la tecnica della gomma bicromatata (detta anche “acquatinta” per il colore assunto dell’acqua di spoglio) utilizza gomma arabica, bicromato di potassio e un pigmento, aggiunto per colorare l’emulsione. Il risultato finale dell’immagine, che non viene mai ritoccata, è determinato solamente dalla tecnica utilizzata. Questa tecnica richiede pazienza e grande perizia manuale. Sin dai suoi esordi, le fotografie realizzate con la gomma bicromatata risultarono talmente avvincenti da gareggiare con le opere degli esponenti del pittorialismo.

Una seconda sezione, dedicata alla flora ischitana, consta di dieci stampe argentiche 50×60 su carta baritata Bergger Prestige. Questo tipo di carta, di qualità eccelsa, viene ottenuto da stracci di cotone, lino o legni di vario tipo (pino, abete, pioppo o castagno). Tra la carta e l’emulsione viene steso un sottilissimo strato di solfato di bario: la purezza del suo bianco determina i bianchi della stampa, e permette di distinguere tutta l’ampiezza dei toni del grigio. Sulla carta baritata viene poi fissata un’emulsione fotosensibile costituita da alogenuri d’argento. Un viraggio finale nel selenio dona alle immagini un’intonazione di inconfondibile dinamismo, e favorisce una conservazione d’archivio ottimale perché ne impedisce l’ingiallimento.

L’ultima sezione, anch’essa dedicata alla natura di Ischia, comprende dieci stampe Lith 50×60. Il procedimento di stampa, analogo a quello seguito per le baritate, differisce per il tipo di acidi utilizzato, e può richiedere un’intera giornata di lavoro. Attraverso specifici bagni chimici di sviluppo, le tonalità cromatiche virano verso il marrone bruciato, donando all’immagine alte luci (questo il nome delle zone chiare) più fini e sottili, e una complessiva drammaticità; se trattate con viraggi al selenio, all’oro e al seppia, esse infatti permettono combinazioni che vanno dal bleu al giallo ocra.

Le fotografie di Gino Di Meglio, esposte oltre che in Italia tra Ischia (Castello Aragonese e giardini di Ravino a Forio), Napoli e Parma, anche in Europa e in Nordamerica, per la precisione in Canada a Montreal presso la galleria Yellow Fish art, hanno ricevuto premi e riconoscimenti Internazionali, tra cui, nel 2000, la menzione speciale al Concorso fotografico internazionale di Locarno.

Dal 2014 è Di Meglio membro del GRN, Gruppo Rodolfo Namias, collettivo della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, con i cui soci ha esposto al Museo del Cinema di Torino presso la Mole Antonelliana in occasione della manifestazione Photissima. Nel 2016 una natura morta viene candidata dall’autore al Magnum Photography Award sul sito della famosa agenzia.

 

L’ingresso alla mostra è libero. Orario di apertura: da lunedì a sabato 9– 22

Per maggiori informazioni: www.bibliotecacivica.rovereto.tn.it; 0464/452500; bibliotecacivica@comune.rovereto.tn.it

 

 

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