Scienza e AmbienteSocietà

Lo Zoo di Napoli ha riaperto

Lo Zoo partenopeo riparte con progetti, nuovi arrivi, storie da raccontare e un amore continuo che non si ferma mai! 

NAPOLI – In quest’ultimo periodo, che è coinciso con l’inizio della primavera, lo Zoo di Napoli era chiuso e tutto ciò che è accaduto è stato raccontato attraverso i social.

Da quando è possibile tornare allo zoo, si vuole e recuperare tutto ciò che il pubblico si è perso. Tanto per cominciare è operativo l’orario estivo: dall’1 aprile al 31 ottobre l’apertura del parco è dalle ore 10 alle 18 e nei weekend e festivi dalle ore 9.30 alle 19.

La primavera porta sempre nuovi nati allo Zoo: si è dato il benvenuto a Zoe, un meraviglioso cucciolo di pony Falabella, e a Kalidou, un bellissimo esemplare di zebra, che si vanno ad aggiungere ai circa 600 esemplari divisi in 130 specie, che non vedevano l’ora di avere pubblico.

Una compagnia che i keeper cercano di sostituire con le loro attenzioni, soprattutto quando uil parco è chiuso. Cure scrupolose, come per il risveglio delle tartarughe dal letargo dei mesi invernali, che rappresenta un momento metabolico particolarmente delicato, e che lo staff dello Zoo di Napoli segue con grande attenzione. Come il bagno che ha la funzione di riscaldare e soprattutto reidratare le piccole testuggini, oltre che la capacità di far espellere loro le tossine accumulatesi nell’intestino fermo per tanto tempo.

E poi ci sono i nuovi arrivi da festeggiare!

Il Guanaco, della famiglia dei camelidi, ha 11 mesi e proviene dallo Zoo di Praga. Alloggia nell’exhibit della fauna del Sudamerica insieme a tapiro, marà, capibara, nandù e alpaca.

E le Genette del Capo, viverridi prettamente notturni e quindi osservabili nelle ore pomeridiane, che alloggiano nella galleria dei piccoli mammiferi in fattoria e provengono dalla collaborazione con un centro belga che si occupa di fauna da ricollocare presso strutture zoologiche con alti standard qualitativi.

Naturalmente anche i progetti scientifici dello Zoo di Napoli, non si sono mai fermati, come i programmi europei EEP | European Endangered species Program per la riproduzione e la conservazione di specie minacciate, di cui la maggior parte degli animali presenti fanno parte, come la famiglia di Siamanghi. Attraverso il progetto finalizzato alla creazione di popolazioni “sorgente” che siano demograficamente stabili, geneticamente sane e competenti dal punto di vista comportamentale si vuole consentire la reintroduzione in natura in un lontano futuro, se necessario e in conformità con le linee guida di reintroduzione IUCN | Unione internazionale per la conservazione della natura.

Sono in atto altri progetti scientifici in sinergia con altre istituzioni, come l’Università di Varsavia.

Inoltre in una occasione lo Zoo di Napoli ha contribuito al progetto di monitoraggio della fauna della Foresta di Bugoma, un hotspot di biodiversità, euna delle più belle foreste del distretto di Hoima dell’Uganda occidentale, che ospita 5 specie di primati tra cui gli scimpanzé. Lo studio ha prodotto un video di grande interesse, che è possibile vedere sulla pagina Facebook dello Zoo di Napoli.

E infine allo Zoo non è mancata la cura speciale per i molti altri ospiti del parco che sono stati affidati alle cure dei veterinari e keeper del giardino zoologico da autorità nazionali e da partner europei che lavorano per il sequestro e la confisca di animali sottratti a maltrattamento e detenzione illegale.

Insomma, lo Zoo di Napoli non si ferma mai: la famiglia diventa sempre più grande e si continua a lavorare giorno e notte. Questa amorevole operosità è allargata anche a chiunque voglia dare una mano sostenendo il Giardino zoologico partenopeo:

IBAN: IT12Q0502303400010570014990,

BENEFICIARIO: Lo Zoo di Napoli,

CAUSALE: Donazione Zoo di Napoli – Sostegno emergenza COVID-19

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *