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Premio Menarini, il Fair Play nello Sport

Incredibili vite da campioni: i record  del duo Bertagnolli-Ravelli, l’allergia al cloro di Ian Thorpe e il senso della famiglia di Casey Stoner svelati  al XXVI Premio Internazionale Fair Play Menarini

CASTIGLION FIORENTINO (AR) – In piazza del Municipio del piccolo centro medievale  lo scorso 7 luglio si è svolta la cerimonida di premiazione della XXII edizione Premio Fair Play Menarini.

I riconoscimenti sono sati asseganti a sedici vincitori esempio di etica sportiva.

Quest’anno abbiamo bellissime storie da raccontare: in un certo senso infatti per noi le medaglie e le vittorie sono incidentali. Quello che cerchiamo in ogni sportivo ed in ogni campione è il suo lato umano e la sua capacità di raccontare come hanno superato grandi difficoltà solo grazie alla determinazione, senza scorciatoie.

Così Ennio Troiano, Membro del Board della Fondazione Fair Play  Menarini. Nato a Pompei, partito proprio dall’azienda con DNA partenopeo, dopo varie esperienze tra gli altri colossi dell’industria è tornato “a casa” perché Menarini è casa mia.

Ravelli, Troiano e Bertagnoli

Da buon campano ci racconta con passione le storie dei protagonisti di quest’anno: Secondo me la più bella e toccante è quella di Giacomo Bertagnolli, sciatore paralimpico ipovedente vincitore di tante medaglie. Pensate che lui può sciare solo avendo una guida che lo segue a distanza di pochi metri indicandogli attraverso l’uso degli auricolari la pista da seguire, se ci sono buche o lastre di ghiaccio. Ebbene, in discesa libera questi sciatori raggiungono anche  i 120 km/h, il che fa capire la simbiosi che si crea tra il campione e la sua guida. Io trovo che questa sia una storia incredibile anche perché la sua guida, Andrea Ravelli, atleta professionista, ad un certo punto della sua vita ha deciso di dare una “svolta” alla sua carriera e si è dedicato a Giacomo Bertagnolli. È a mio avviso una storia di grande altruismo.

E commenta anche la storia di Ian Thorpe: Ian Thorpe, autentica leggenda del nuoto mondiale era allergico al cloro della piscina. Ebbene, invece di lasciar perdere, a furia di tenere la testa fuori dall’acqua per superare questa difficoltà ha sviluppato uno stile del tutto nuovo che gli ha permesso poi di diventare uno dei più grandi campioni della storia del nuoto.  

Casey Stoner invece dimostra come il successo e i soldi non siano tutto nella vita: Casey Stoner, uno dei piloti più famosi del mondo si è ritirato a 27 anni, ha rinunciato a contratti milionari – per un solo anno avrebbe guadagnato 15 milioni di dollari, tanto per fare un esempio. Ma lui ha deciso di  stare con la famiglia per dedicarsi alla nascita della figlia. Queste sono le storie che ci colpiscono e che fanno del premio Fair Play un evento unico nel panorama dei premi europei; ne abbiamo raccontate tante  e continueremo a farlo perché siamo orgogliosi di premiare questi campioni di umanità.

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