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Serena | Gli anni dell’Università

Alle nostre madri: senza di esse non saremmo state così… E noi, cosa siamo diventate noi? Le prime della classe, come Serena e gli anni dell’Università …

di Bianca Sannino

Terminato il liceo mi iscrissi all’università, anni fruttuosi e ricchi di tante esperienze.

Furono anni in cui, per usare un termine caro agli psicologi di stampo freudiano, entrai in un periodo di latenza. Terminarono le visioni, i deliri, i fantasmi si dileguarono ed entrai a pieno titolo nell’illusione della maya materiale.

Ero membro di vari comitati studenteschi e partecipavo attivamente ad incontri e assemblee. Erano gli anni della pantera, dei centri sociali, dell’impegno politico a vario titolo, dell’illusione che un certo tipo di politica potesse avere ancora una qualche valenza.

Eravamo giovani, eravamo speranzosi, ma non eravamo i figli dei figli dei fiori. Provenivamo piuttosto da famiglie orientate per lo più al centro, dove l’obiettivo fondamentale negli anni del dopoguerra era stato quello di conseguire un titolo di studio e cominciare a salire nella scala sociale.

Bisognava accontentarsi però, non mirare troppo in alto, conservare l’agognato status quo e non preoccuparsi troppo di quello che succedeva nel resto del mondo se non attraverso i telegiornali. Perché ostinarsi con la tremenda situazione dei contadini del Chiapas, piuttosto che dei grandi cambiamenti che stavano avvenendo in Europa e nel mondo all’indomani della caduta del muro di Berlino? Perché preoccuparsi del disastro di Chernobyl o della guerra del Golfo scoppiata poco dopo? Erano affari lontani, nulla si poteva fare e allora era meglio occuparsi degli affari propri.

Bisognava pensare agli esami, laurearsi in fretta, i tempi stavano cambiando e le tasse universitarie si stavano avviando ad essere sempre più care a mostrare che il benessere economico stava ridiventando di nuovo un discrimine per il conseguimento di un titolo accademico.

Noi giovani invece conservavamo ancora quel candore, quella presunzione, quella ostinazione che si poteva cambiare il mondo, che si doveva cambiare.

Trascorrevamo ore e ore a discutere, organizzare e grazie ormai alla comunicazione sempre più veloce si stava in contatto con altri gruppi sparpagliati su tutto il territorio nazionale e oltre.

 

Bianca Sannino, docente appassionata nella scuola statale italiana, vive e insegna a Portici da più di vent’anni. Dopo aver attraversato perigliosi mari in vari ambiti e settori ed essersi dedicata alla redazione di libri saggistici e specifici del settore dell’insegnamento, esordisce oggi nel genere novellistico.

Due lauree, corsi di specializzazione, master non sono bastati a spegnere la sua continua, vulcanica e poliedrica ricerca della verità. 

Da sempre, le sue parole che profumano di vita e di umanità, arricchite dalla sua esperienza e sensibilità, restituiscono delicati attimi di leggerezza frammisti a momenti di profonda riflessione.

 

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Un pensiero su “Serena | Gli anni dell’Università

  • Patrizia Giuseppina Colalillo

    Anni vissuti nell’illusione. Descrizione viva.

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