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Settembre, lo stress del rientro

Carlo Alfaro, Dirigente Medico di Pediatria all’ASLnapoli3sud, Consigliere nazionale Società italiana medicina dell’Adolescenza, ci consiglia come gestire lo stress al rientro dalle vacanze

La chiamano “sindrome da rientro” o “sindrome da post-vacanze” (in inglese “Holiday Blues” o “Back-to-work Blues”): un insieme di sintomi di malessere psichico e fisico collegati alla fine del periodo di ferie e alla ripresa della routine di scuola o lavoro.

I sintomi possono contemplare: stato di disagio e malessere, stanchezza e spossatezza, nervosismo, tristezza, malinconia, rimpianto, difficoltà di concentrazione, senso di preoccupazione e inadeguatezza, sensazione di essere sopraffatti da impegni e responsabilità, inquietudine, ansia, depressione, sbalzi di umore, mancanza di entusiasmo, demotivazione e apatia, chiusura in se stessi, cefalea, insonnia, disturbi gastro-intestinali, inappetenza, tensione muscolare, tachicardia, alterazioni pressorie.

Il meccanismo è da ricondurre alla difficoltà di adattamento ai cambiamenti, soprattutto se percepiti come negativi, come perdita. Entrano in gioco ormoni e neuro-trasmettitori implicati nelle fasi di adeguamento e resilienza alle variazioni di scenario.

Di solito, la fase dura solo qualche settimana, ma, in alcuni casi, può slatentizzare una predisposizione a sintomi internalizzanti come ansia e depressione, che richiedono l’intervento di uno specialista psicologo.

In Italia, si stima la condizione interessi il 35-50% delle persone al ritorno dalle ferie estive. L’età più colpita sono i giovani adulti, fra i 25 e i 45 anni. Le donne sembrano più colpite. Tra i rimedi che vengono suggeriti dagli specialisti:

  1. Non tornare dalle vacanze immediatamente prima di attaccare con il lavoro o la scuola, ma intervallare con qualche giorno a casa, per favorire un adattamento più graduale, come un breve periodo di assestamento che crei una sorta di camera di decompressione, senza passare come con un interruttore “on-off” dalla modalità “relax-riposo-vacanze” a quella “lavoro-stress-routine”.
  2. Non caricarsi subito di troppo lavoro o studio appena si riprende.
  3. Pianificare le cose da fare al rientro, magari scrivendole su una lista, e diluendole poi nel tempo con opportuna gradualità.
  4. Prendersi piccole pause durante il lavoro o lo studio per non sentirsi oppressi.
  5. Evitare la sedentarietà anche dopo il rientro: l’attività fisica ha effetti dimostrati sul benessere fisico e mentale.
  6. Seguire una dieta sana ed equilibrata: è nota ormai l’influenza dell’alimentazione sulla psiche.
  7. Garantire un’idratazione adeguata: l’acqua è indispensabile per lo svolgimento di tutti i processi metabolici attivi nell’organismo.
  8. Mantenere ritmi regolari di sonno.
  9. Trascorrere del tempo libero all’aria aperta, per gli effetti benefici della luce e del verde sulla psiche.
  10. Ritagliarsi il tempo per dedicarsi ad attività piacevoli e gratificanti che rappresentino momenti di recupero, divertimento e gioia.
  11. Non isolarsi, coltivare relazioni sociali gratificanti, sia nell’ambito lavorativo-scolastico che fuori.
  12. Non abusare di tempo passato sugli schermi, che può aumentare lo stress.
  13. Cercare dentro sé ottimismo, entusiasmo e motivazione positiva nei confronti delle nuove sfide scolastiche o lavorative: la gioia di rivedere i compagni di scuola, i colleghi di lavoro e gli amici di sport e passioni, la possibilità di conoscere nuovi amici e fare nuove esperienze e imparare nuove cose, apprezzare le bellezze della stagione autunnale, godere i vantaggi della ripresa della quotidianità e delle routine rispetto ad una certa noia e vuoto delle giornate di vacanza
  14. Possono giovare tecniche di meditazione o rilassamento.

Infine, la “sindrome da rientro” dalle vacanze può essere vissuta in maniera positiva, come un momento
per riflettere e valutare cosa risulta ostico, pesante o difficilmente sopportabile della ordinaria vita
quotidiana e provare a uscire da schemi disfunzionali o relazioni tossiche, nell’ottica di un viraggio verso frequentazioni,
comportamenti e abitudini più forieri di serenità e felicità.

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