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Un califfo a Pietrarsa

PORTICI (NA) – Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa sabato 15 dicembre ha ospitato il concerto-spettacolo Qualche estate fa con Claudia Gerini & Solis String Quartet.

L’happening che è stato il clou della seconda parte della XIV edizione del Festival MozArtBox, organizzato dal Comune di Portici, fortemente voluto e portato avanti nel tempo dal sindaco Vincenzo Cuomo e oggi dal vicesindaco, nonché assessore alla Cultura, Fernando Farroni.

La direzione artistica del MozArtBox è storicamente curata da Stefano Valanzuolo.

Franco Califano si è aggirato scanzonato, evocato dalla voce di Claudia Gerini dalle note dell’ensemble di archi Solis String Quartet.

Qualche estate fa… Nel Capannone delle Locomotive gremito di spettatori, sul filo del rimpianto ma senza tristezza lo spirito gitano di F

Poesie, canzoni, musiche del Califfo messe insieme in un testo dallo stesso Valanzuolo sono state un emozionante omaggio ad un uomo molto spesso discusso ma poco compreso. «Uomo provvisorio, playboy crepuscolare», ma soprattutto un artista indimenticabile e uomo prigioniero del suo animo lacerato che non ha saputo contrastare.

Qualche estate fa lui era ancora con noi. È tornato con Minuetto,La nevicata del ’56, La musica è finita, le sue poesie apparentemente ciniche, il suo essere romano de Roma. I racconti delle situazioni in cui si era trovato nella sua vita, veri o inventati che fossero, sono diventati reali. E la dolcezza delle sue canzoni ha rivelato che sotto la scorza ruvida, sotto la sfrontatezza e il cinismo, batteva un cuore. L’alchimia tra la voce di una sorprendente Gerini, il contrappunto dei Solis String Quartet,il testo di Stefano Valanzuolo, la regia di Massimiliano Vado e gli arrangiamenti di Antonio Di Francia ha creato a Pietrarsa una atmosfera magica.

Claudia Gerini, unica voce recitante e cantante, in abito rosso, inondata di luce e circondata dai Solis String Quartet raccolti in una luce azzurrina, durante lo spettacolo ha detto: «Mi sento davvero emozionata ad essere qui stasera. Grazie a voi, grazie a Stefano Valanzuolo e il suo testo, grazie alla regia di Massimiliano Vado. E grazie al Solis String Quartet, ovvero Vincenzo Di Donna al violino, Gerardo Morrone alla viola, Luigi De Maio al violino e Antonio Di Francia al cello».

«Il testo teatrale di Stefano Valanzuolo è interamente declinato al femminile, anche per sfuggire alla tentazione di riproporre stereotipi “dongiovanneschi” e sottrarsi ai pericoli del raffronto verista. Si susseguono nove quadri, narrati da altrettante voci di donne diverse, personaggi soprattutto di fantasia che raccontano aspetti e storie riferibili, nella realtà, all’uomo e all’artista. Ogni quadro culmina in una canzone di Califano, di modo che la musica si ponga come didascalia al racconto, e non viceversa.

La storia artistica di Franco Califano si è sempre intrecciata, per scelta consapevole e perseguita, con quella umana, al punto che il personaggio, forse, ha spesso finito con il mettere in ombra l’autore di tanti successi.

Qualche estate fa prova a riportare in equilibrio le due dimensioni, facendo di alcune canzoni molto amate il punto di partenza per raccontare la vita dell’autore. Una vita avventurosa, non sempre fortunata, comunque vissuta con una sfrontatezza seducente o detestabile, a seconda dei punti di vista, che lo spettacolo prova a restituire in musica e parole».

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