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Una bella storia italiana

Uno sguardo rivolto al passato e la visione del futuro: Fondazione FS per il suo primo decennale racconta una bella storia italiana

PORTICI | CITTÁ METROPOLITANA DI NAPOLI – È stata scelta Pietrarsa per celebrare i dieci anni della Fondazione FSnata il 6 marzo 2013 con l’obiettivo di recuperare, preservare e valorizzare il patrimonio storico delle ferrovie italiane.

Una scelta quasi obbligata, per raccontare una bella storia italiana, una storia che è strettamente legata ai porticesi: proprio qui finivano i primi binari che dalla Stazione Bayard di Napoli fecero arrivare il primo convoglio, condotto dalla locomotiva a vaporeVesuvio – costruita nella  fabbrica britannica R. B. Longridge & Co. – che quel 3 ottobre 1839 percorse in 11 minuti i circa 7 chilometri con a bordo il re Ferdinando II di Borbone Due Sicilie, la sua famiglia e ospiti scelti: in tutto 258 passeggeri.

Il luogo di arrivo nel 1840 divenne il Real Opificio Borbonico di Pietrarsa, oggi Museo Nazionale Ferroviario, fiore all’occhiello della Fondazione FS.

Dopo che l’officina Pietrarsa venne dismessa, cadde in un progressivo declino, e proprio grazie alla Fondazione che venne effettuato il suo recupero, valorizzandola e trasformando gli spazi esterni al Museo in una meravigliosa terrazza affacciata sul mare.

Pietrarsa, ma non solo: la Fondazione, nell’ottica di promozione del turismo lento, sostenibile e di prossimità – porta alla scoperta delle ricchezze del territorio italiano e dei suoi borghi a bordo dei treni storici e su linee ferroviarie recuperate dall’abbandono.

La Fondazione FS compie dieci anni. Due lustri molto intensi che hanno portato alla riattivazione di oltre quattrocento mezzi d’epoca che corrono sui mille chilometri di linee storiche che sono state riaperte che si snodano in paesaggi unici da ammirare al finestrino.

E proprio su due treni storici ha preso il via la giornata di celebrazioni del decennale. A partire dal Binario 1 della Stazione di Roma Ostiense un elettrotreno Arlecchino, simbolo dell’Italia del boom economico, inaugurato il 23 luglio 1960 per le Olimpiadi di Roma e recuperato dalla Fondazione FS e un altro convoglio con le storiche carrozze Gran Comfort degli anni ’70.

Ad aprire le celebrazioni a Pietrarsa, i saluti di Luca Torchia, Chief Communication Officer del Gruppo Ferrovie dello Stato e gli interventi, del Ministro del Turismo Daniela Santanchè, del Sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Tullio Ferrante e del Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi e del Sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo.

Alla presenza del Professor Andreatta Monsignor Liberio, Presidente della Fondazione FS, l’intervista di Mara Venier al Direttore della Fondazione FS Luigi Cantamessa, dove ha raccontato la storia di passione che lo lega a FSI. Inoltre, è stato presentato il lussuoso volume celebrativo dal titolo Una bella storia italiana, acquistabile sul sito ufficiale della Fondazione.

C’è stato un momento di commozione quando la Venier, proprio nel giorno della Festa delle Donne ha voluto ricordare Eleonora, medico ginecologo, sorella dell’ingegner Cantamessa, barbaramente uccisa mentre prestava soccorso a un ferito.

Le celebrazioni del decennale della Fondazione, dopo il light lunch, sono proseguite con l’inaugurazione della mostra fotografica dal titolo Una bella storia italiana.

Un percorso espositivo con duecento fotografie reali delle varie epoche, suddiviso in cinque sezioni, occasione per il visitatore di rivivere il percorso delle ferrovie italiane nel Paese, soffermandosi sull’evoluzione tecnica e ingegneristica di cui i rotabili d’epoca recuperati sono testimonianza e il mutamento negli usi e nei consumi della società:

  • L’importanza delle fonti e della memoria storica,
  • Il turismo slow per riscoprire le bellezze del territorio,
  • Alla scoperta del patrimonio archeologico industriale ferroviario,
  • Antichi treni tornano a correre,
  • Uno sguardo verso il futuro.

La mostra si apre con L’importanza delle fonti e della memoria storica che Fondazione FS conserva e che rappresentano un vero e proprio patrimonio documentale. Dalla fototeca alla cineteca, dall’archivio architettura a quello storico sui disegni industriali, fino alla biblioteca. Un ricco patrimonio messo a disposizione online (archiviofondazionefs.it) anche di ricercatori e appassionati, grazie all’avvio del progetto di digitalizzazione, che ha permesso di rendere consultabili migliaia di fotografie, disegni e raccolte librarie.

La seconda sezione, Binari senza tempo, documenta il recupero di 12 linee ferroviarie dismesse. Un vero e proprio museo all’aperto che, attraverso la riattivazione del servizio ferroviario, ha permesso anche di restituire vitalità alle economie locali. L’importanza del progetto è stata riconosciuta anche dal ministero della Cultura che, nel 2017, ha disposto l’istituzione di ferrovie storiche in aree di particolare interesse naturalistico o archeologico.

Musei e depositi officine rotabili storici è, invece, la terza sezione dedicata ai musei presenti in tutta Italia, dallo stesso di Pietrarsa a quello di Trieste Campo Marzio, passando per Pistoia, La Spezia Migliarina e Milano Centrale. Luoghi che rappresentano dei veri e propri siti di archeologia industriale e allo stesso tempo luoghi moderni che attraverso le nuove tecnologie conservano, valorizzano e tramandano l’evoluzione del progresso tecnologico ferroviario. Custodi di mezzi, macchine, edifici e infrastrutture, ma anche di esperienze e competenze: tessere di un mosaico che ricompone la grande storia delle ferrovie italiane.

La quarta area della mostra rende omaggio al Parco dei rotabili storici gestiti dalla Fondazione. Quattrocento mezzi operativi, recuperati grazie a un programma di restauro e alla professionalità di tecnici altamente specializzati. Un patrimonio unico che testimonia non solo l’eccellenza dell’evoluzione tecnologica e ingegneristica delle ferrovie italiane ma anche l’importanza di tramandare arti, mestieri, saperi e conoscenze tecniche che costituiscono ancora oggi un’eredità di inestimabile valore.

L’ultima sezione è invece Uno sguardo rivolto al futuro, che si sofferma sui progetti che impegneranno Fondazione. Sono stati già avviati i lavori di ristrutturazione della ex Cabina ACE della stazione di Roma Termini finalizzati al restauro degli antichi apparati e alla riconversione dei locali. Un edificio simbolo della grande stagione architettonica degli anni Trenta, opera dell’architetto Angiolo Mazzoni.

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