Cultura

Castelli d’Italia: il palazzo baronale di Macchia d’Isernia

di Michele Di Iorio

L’Italia è ricca di castelli e dimore storiche. Alcuni di essi sono conservati in modo perfetto, come il castello di Macchia Grande d’Isernia, sorto nell’anno 1000 nel bellissimo bosco, appartenente alla nobilissima famiglia dei Frisari. Per successio maritalis da donna Margherita Frisari al nobile molisano don Nicola De Iorio, che quindi divenne barone di Macchia grande d’Isernia e di castel Saraceno e conte di Lecce. Alla sua morte il titolo e possedimenti passarono al figlio don Alfonso De Iorio-Frisari d’Alena e nel 1975 a suo figlio Luigi.

Il castello di Macchia Grande d’Isernia è possente e bellissimo e ha una grande storia.

Edificato in epoca normanna,  fu teatro di tante gesta cavalleresche nel medioevo. Restaurato nel 1500 e poi nel Settecento fu teatro degli eventi bellici tra francesi e Sandefisti nel 1799, nonché di quelli tra “briganti” filoborbonici e garibaldini nel settembre 1860.

Il maniero ospitò viaggiatori e scrittori di tutto il mondo e fu anche quartier generale dello Stato Maggiore tedesco nel 1943-1944 e poi dell’Alto Comando italiano di liberazione e quindi di ufficiali superiori americani dal 1944.

Il castello di Macchia Grande d’Isernia, riservato ed elegante, è famoso anche per i fantasmi cortesi che vi si aggirano. Secondo alcune leggende del Medioevo e di famiglia, tra cui  il  feudatario De Molisis, conte del Molise, che appare con la sua spada seguito da soldati in armi e corazze antiche, rumori di ferro e il bellissimo condottiero dei Caldora, altro famoso feudatario molisano, grande conquistatore, e cosi fantasmi di musici, trovatori e poeti del Rinascimento, accanto a dame di diversa età in splendidi vestiti e mantelli. O anche spettri di cameriere della rocca vittime di morte accidentale seppur violenti, amanti, persino di un ufficiale borbonico, dil giurista Rodio, e del giovane tenente Basile della Real Gendarmeria di Isernia, tra i protaginisti della rivolta filoborbonica di Isernia dal 30 settembre 1860, Dopo altre imprese, il Basile fu fatto prigioniero e finì nel lager di Fenestrelle, dove spari misteriosamente nel luglio 1862.

Il castello di Macchia Grande d’Isernia è famoso anche per aver ospitato e nascosto Cavalieri Templari delle vicine commende molisane in fuga dal 1196.

Questi sono i ricordi dell’attuale castellano professor Luigi De Iorio-Frisari d’Alena, senatore della Repubblica, scrittore, nonché presidente del famoso Istituto dei Castelli del Molise, citati nella sua relazione del 2012 a Campobasso.

Gli ultimi discendenti del casato abitano ancora la dimora avita, approfondendo ricerche letterarie, storiche , araldiche, e dando sontuose feste in costumi medioevali e serate musicali con pianoforte e arpa suonati magistralmente dalla padrona di casa.

Il Palazzo baronale di Macchia Grande d’Isernia custodisce nei suoi saloni una ricca pinacoteca con quadri del 1500, una pregiata biblioteca e arazzi, porcellane, busti di marmo e di bronzo, armature, vasi pregiati, tendaggi e  mobili intarsiati di diverse epoche.

Entrando a visitare questo maniero si ha la sensazione di vivere nella storia, come se il tempo si fosse fermato …

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