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Beniamino Depalma e l’inutilità dei preti

Fare il prete non è un mestiere, è un modo inutile di amare. Inutile come ogni amore. Inutile come l’aria. Così provoca il vescovo emerito Depalma

di Stanislao Scognamiglio

PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nella sala riunioni del Presidio Libera, ubicato nella depandance di Villa Fernandes in via Armando Diaz alle ore 17.30 di martedì 5 dicembre, si terrà la presentazione del libro Beniamino Depalma e l’inutilità dei preti.

Fare il prete non è un mestiere, è un modo inutile di amare. Inutile come ogni amore. Inutile come l’aria

Sono questi gli ultimi provocatori passi del monologo sull’inutilità dei preti usciti dalla feconda penna di monsignor Beniamino Depalma, già arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni e poi vescovo di Nola dal 1999 al 2016.

L’autore, il giornalista e scrittore Francesco De Rosa, in questo suo lavoro, dal vago sentore di una biografia, ha raccolto e raccontato la sana provocazione scritta dal presule Beniamino De Palma.

Ne discuteranno con l’autore:

  • il dottor Leandro Limoccia, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II:
  • don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis;
  • monsignor Beniamino Depalma, vescovo emerito.

Il libro, pubblicato nello scorso mese di giugno dalla Edizioni Ideamediaitalia, può considerarsi un punto di partenza per una discussione e una riflessione sull’universo Chiesa, sulla crisi che Essa vive e sulla figura dei preti.

Il Libro. Chissà che cosa sarebbe stato se a 17 anni fossi rimasto nel Sacro Convento di Assisi e diventato un frate che è pur sempre un prete. E chissà quale altra esistenza il mio amico Beniamino Depalma avrebbe potuto percorrere se non avesse scelto di diventare un prete e poi un vescovo. A proposito. Ma i preti hanno ancora un senso nella società di oggi? E sono utili o sempre stati inutili? E il sacerdozio universale potrebbe essere anche una soluzione alla crisi delle vocazioni e alle chiese che restano sempre più vuote?

Questi gli interrogativi nonché le audaci provocazioni o di cui è infarcito il libro. Allo stesso tempo, però, è anche pieno di spunti, confronti, parole che restano, passi biblici e … saggezze esistenziali. Andrebbe letto e riletto da ogni uomo e donna che ha scelto di consacrarsi, da ogni credente e, persino, dagli atei. Provare per credere!

La partecipazione all’evento è del tutto libera e gratuita.

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