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Le lacrime della Villa di Pollione

Con il parere della Soprintendenza di Napoli si complica il restauro della Villa Pausilypèon, dimora romana di Pollione, detta anche Palazzo degli spiriti 

CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Era praticamente pronto a partire il progetto per recuperare uno degli edifici più antichi di tutta la città, una villa di età augustea, splendida icona della costa di Posillipo: un motivato imprenditore come proprietario, uno studio tecnico tra i più accreditati nel campo del restauro e soprattutto la ferma volontà di salvare e portare nel circuito di visita un monumento di inestimabile valore storico e archeologico.

La villa di Publio Vedio Pollione, che pur appartenendo a una famiglia di liberti raggiunse la dignità di Cavaliere,  per i napoletani  è  il Palazzo degli Spiriti a Marechiaro, uno dei luoghi più misteriosi ed affascinanti della città, inserito nello splendido scenario del parco archeologico di Pausilypon e dell’area marina protetta della Gaiola. 

In estate il suo grande arco, sospeso nel vuoto, fa da trampolino agli scugnizzi napoletani che si divertono a scalarlo e a tuffarsi da lì, rischiando la vita e facendosi beffa di fantasmi e vecchie storie. 

Secondo la leggenda popolare, la villa è abitata dagli spiriti, come testimoniato dai vecchi pescatori e marinai di Marechiaro che giurano di aver udito di notte, nello specchio di mare davanti la villa, suoni di arcaici strumenti musicali e poesie declamate in latino. Versi che, riportati come una cantilena, sembrano rispettare la metrica dell’Eneide di Virgilio. Infatti un’altra leggenda riporta che proprio qui il Poeta tenesse la sua scuola di magia.

Un palazzo, fatto costruire sotto l’impero di Augusto, nel I secolo a.C, le cui vestigia sono arrivate a noi proprio grazie ad un “uso continuo” e sempre diverso. L’ultima sua funzione, quella di taverna, viene registrata nella cartografia storica del Duca di Noja del 1775. 

Da oltre cento anni l’abbandono e il fenomeno del bradisismo flegreo, hanno trasformato la villa in un rudere. Inoltre, si è inabissata in parte nel mare e sottoposta al reale rischio di crollo.

E così nel luglio 2022 viene presentato dalla proprietà alla Soprintendenza di Napoli un progetto organico di restauro, consolidamento e valorizzazione, firmato studio NOEMA. Una proposta di intervento che insedia nella villa degli Spiriti un museo che si candida ad esporre parte del patrimonio archeologico stipato nei depositi e recuperato dai fondali proprio in quel tratto di mare, un porta di accesso, comoda perché raggiungibile in auto, sia per la vicina Gaiola che per il Parco del Pausilypon, oltre che punto di partenza per visite subacquee. Con maschera e pinne, accompagnati da guide esperte, ci si potrà spingere a perlustrare la parte sommersa della villa e le vasche dove Pollione allevava le  murene e la vicina area protetta.

Per raggiungere questo obiettivo occorre però prima salvare dal crollo la villa di Pollione. Sono infatti previste tecniche di consolidamento e restauro basate sull’integrazione muraria con il tufo giallo napoletano oltre all’utilizzo di tessuti in fibre di nuova generazione, inseriti nelle nuove pavimentazioni di cocciopesto.. 

Funzionalmente viene ripristinato l’accesso posteriore in asse alla villa dove vi sarà la biglietteria del museo, una piccola bouvette, un agrumeto, gli impianti di illuminazione, la videosorveglianza e uno spazio servizi con un evoluto sistema di fitodepurazione.

La storia di questi giorni ha però un epilogo diverso e dai risvolti surreali. La Soprintendenza territoriale di Napoli si esprime, sulla villa romana di Publio Vedio Pollione in pericolo di crollo, dopo 460 giorni dalla presentazione del progetto (il termine massimo è di 120gg) con un parere favorevole con prescrizioni. Un atto amministrativo dove in sei lunghe pagine si rimanda a successive autorizzazioni: ogni intervento rendendo possibile, nei fatti, solo una costosa puntellatura, di quelle destinate a rimanere per sempre come parte integrante del paesaggio e del monumento stesso.

Una brutta giornata per villa degli Spiriti. A parlare è Marco Esposito, portavoce dello studio di progettazione Noema, che si è occupato del progetto di restauro e valorizzazione del palazzo degli Spiriti, oltre che Presidente della neonata Associazione Culturale Mare Felix: al progetto hanno lavorato architetti, urbanisti esperti di paesaggio, ingegneri, impiantisti, botanici e archeologi. Eppure, il complesso lavoro svolto, presentato in più tavoli tecnici e scientifici, ha ricevuto consensi ed apprezzamenti. 

Poi aggiunge: Dispiace osservare che da parte della Soprintendenza non sia stata recepita l’opportunità unica e forse irripetibile di salvare dal crollo una villa con oltre duemila anni di storia e con un restauro a totale carico del privato proprietario.

L’Associazione e gli interessati promettono di non arrendersi e chiedono che a occuparsene sia direttamente il Ministro della Cultura dottor Gennaro Sangiuliano che ha conoscenza diretta dei luoghi e ha già dimostrato grande attenzione per la sua Città, proponendogli l’istituzione di un tavolo tecnico-scientifico che ponga al centro la costa Posillipo-Flegrea, dove portatori di interessi pubblici e privati necessitano di una regia istituzionale seria e competente.

Bisogna agire ed in brevissimo tempo, le strutture sono vicine al collasso ed è necessario che a valutare questo e altri interventi, con lo stesso grado di complessità, siano istituite dal Ministero commissioni di valutazione specifiche, con competenze multidisciplinari anche nel campo del consolidamento e del riuso compatibile, temi ormai imprescindibili per il restauro e la gestione del patrimonio vincolato.

Una situazione infuocata che sicuramente tornerà a far parlare di sé nei prossimi giorni e che si auspica trovi un epilogo felice, nel superiore fine della conservazione e della valorizzazione del nostro patrimonio monumentale.

Per maggiori informazioni e contatti: associazionemarefelix@gmail.com | ingegner Marco Esposito
+39 392126 5268

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