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Peer educators per gli adolescenti

Congresso sulla Medicina dell’Adolescenza, dove i massimi esperti nazionali si sono confrontati sui temi inerenti gli adolescenti

VERONA – Il 20esimo Congresso Nazionale della SIMA | Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza si è tenuto il 6 e 7 ottobre nella Città veneta.

I massimi esperti nazionali sui temi inerenti questa peculiare fascia di età si sono confrontati in due giorni di relazioni, aggiornamenti e dibattiti nelll’Aula Magna Guido De Sandre del Policlinico Giovan Battista Rossi.

Nella I Sessione, giorno 6 ottobre, intitolata Quando la medicina per gli adolescenti esce dagli studi, moderata da Rossella Gaudino (Verona) e Armando Grossi (Roma) si è tenuta la relazione: La S.I.M.A. incontra la scuola a Sorrento, di Carlo Alfaro, che ha spiegato il progetto della Società, portato avanti ormai da 5 anni, di entrare nelle scuole per formare direttamente un manipolo di adolescenti sui temi della salute fisica e mentale affinché diventino poi peer educators per i loro coetanei.

Inoltre.  Milena Brugnara e Irene Monge  (Verona) hanno presentato il Concorso letterario Le ali di carta: i Gabbiani, in cui bambini e adolescenti di tutta Italia sono invitati a esprimersi con la propria creatività sul tema della malattia.

Nella II Sessione Comunicare con la generazione Z, moderata da Anna Ogliari (Milano), Rosalba Trabalzini (Roma), Leonardo Zoccante (Verona), ci sono state le relazioni:

  • Impatto della pandemia sull’adolescente, a cura di Marco Colizzi (Udine), che ha parlato degli effetti della pandemia di COVID-19 sia su adolescenti sani sia con difficoltà mentali preesistenti, sottolineando la concordanza degli studi sull’aumento di problemi di salute mentale quali suicidio e disturbi alimentari, soprattutto nella seconda ma anche nella prima categoria;
  • Social media nell’insorgenza dei DCA, di Simonetta Marucci (Spoleto), che ha confermato l’influenza sull’insorgenza precoce e il mantenimento dei disturbi alimentari dei social basati sull’immagine (Instagram, Tik Tok), degli influencers con corpi perfetti e delle App per il controllo delle calorie, del peso e dell’attività fisica, suggerendo ai professionisti di “entrare nei social” per combattere la disinformazione e offrire un aiuto pratico e concreto;
  • Bullismo/cyberbullismo, a cura di Dina Di Giacomo (Roma), che ha raccomandato in termini di prevenzione di creare occasioni in cui i ragazzi possano stare “realmente” insieme, cooperando in attività comuni di confronto, scambio e condivisione;
  • Prevenzione delle dipendenze a partire dall’ infanzia-adolescenza di Fabio Lugoboni (Verona) che ha spiegato come possano essere elementi fondamentali nel contrasto alle dipendenze giovanili: un uso ragionato e precoce, quando necessario, dei farmaci; la lotta al fumo di sigaretta che può fungere da “porta di ingresso” alla droga; una migliore competenza professionale dei sanitari in addiction.

La III Sessione della giornata, dal titolo Lo sport come terapia, moderata da Rossella Gaudino e Armando Grossi, si è incentrata sulle relazioni:

  • Lo sport che cura e intercetta di Gabriella Pozzobon (Milano), che, sulla base della letteratura scientifica, ha dettato le regole dell’approccio allo sport dei giovani (“approcciarsi all’attività fisica poco per volta, incrementandone gradualmente frequenza, intensità e durata nel tempo; garantire attività sicure, divertenti, che non espongano il soggetto ad eventuali disagi, appropriate per età ed abilità”);
  • Valutazione funzionale medico sportiva: cosa non trascurare, di Ugo Giordano (Roma), che ha chiarito l’importanza fondamentale dell’attività sportiva a tutte le età, ma particolarmente in età evolutiva, a patto che sia: eseguita correttamente; ben accetta al bambino; una scelta del figlio e non del genitore; associata a corretti stile di vita, alimentazione, idratazione; evitata se il bambino non è in perfette condizioni fisiche; controllata da genitori ed educatori di attività fisica; preceduta da opportuni controlli medici; somministrata come una terapia: a giuste dosi.
Policlinico Giovan Battista Rossi

A conclusione dei lavori della giornata, l’inedita Tavola Rotonda Assistenza primaria dell’adolescente: chi è il medico più adatto?, con l’intervento delle principali sigle nazionali impegnate nella cura degli adolescenti: SIMA, FIMP, SIMG, FIMMG, SIP, ACP, che hanno convenuto, assieme ai colleghi intervenuti nel dibattito, l’importanza di creare protocolli condivisi di transizione delle cure dal pediatra al medico dell’adulto.

La Giornata del 7 ottobre si è aperta con la IV Sessione, La cronicità nell’ adolescente: recenti progressi nella terapia e nell‘assistenza sanitaria, moderata da Roberto Castello (Verona) e Claudio Maffeis (Verona), nella quale si è discusso di: Transizione: s­fide ed esperienza acquisita in pneumologia, a cura di Giuliana Ferrante (Verona), che ha chiarito che il successo della transizione dei pazienti adolescenti con patologia polmonare cronica è fondamentale per una riduzione di morbilità e mortalità a lungo termine, una migliore qualità della vita e un risparmio di risorse del sistema sanitario e richiede strumenti validati e incentrati sul paziente;

  • SOS crescita in adolescenza e nella sindrome di Noonan, di Paolo Cavarzere (Verona), che ha esaminato le condizioni, a parte il Deficit dell’ormone della crescita, in cui è indicata la terapia con GH (Sindrome di Turner; Insufficienza renale cronica; Sindrome di Prader Willi; alterata funzione del gene SHOX; nati piccoli per l’età gestazionale; Sindrome di Noonan);
  • Benessere dell’osso news, a cura di Stefano Stagi (Firenze) che ha illustrato l’update nosografico e diagnostico-terapeutico in condizioni quali Rachitismo ipofosfatemico x-linked, Acondroplasia, Ipofosfatasia;
  • Terapia dell’obesità in progress, di Graziano Grugni (Verbania), con un interessante focus sulla fisiopatologia e terapia dell’obesità e delle sue complicanze, nelle ultime frontiere della terapia e della chirurgia.

Dopo la Lettura di Armando Grossi su L’adolescente con pregressa storia oncologica, in cui ha sottolineato come il follow-up di questi pazienti debba prevedere un approccio multidisciplinare integrato per un lungo periodo di tempo, anche per tutta la vita, è iniziata la V Sessione, dedicata alle Condizioni ad alta morbilità in adolescenza, moderata da Francesca Darra, Rossella Gaudino, Virginia Vitale, da Verona.

La sessione si è articolata in due sotto-sessioni:

  • Gioventù e Cancro: dalla diagnosi alla qualità di vita, ha visto gli interventi di Giuseppe Maria Milano (Roma) con la relazione Quando sospettare un tumore in adolescenza, un approfondito excursus su diagnosi e cura dei tumori adolescenziali;
  • Alessandro Cattonì (Monza) con La pubertà e la fertilità nell’adolescente con storia oncologica, in cui si sono passati in rassegna gli effetti su ipofisi e gonadi di radioterapia e chemioterapia;
  • Disturbi della nutrizione e alimentazione, ha visto gli interventi di Claudia Banzato (Verona), che ha presentato Quando mangiare per l’adolescente non è più un piacere, nlla quale ha chiarito come orientarsi nella diagnostica dei sintomi alimentari, che possono sottendere i classici DCA ma anche disturbi gastro-intestinali funzionali (es, vomito ciclico, sindrome da ruminazione, dispepsia funzionale, colon irritabile) o malattie organiche (es. malattia da reflusso gastroesofageo, esofagite eosinofila, celiachia, MICI);
  • le dottoresse Mariasole Castellazzi e Rosa Bruna Dall’Agnola (Verona) che, con la relazione Conoscere, raccontare e vincere i DCA, hanno illustrato strumenti di diagnosi e valutazione dei DCA, tecniche terapeutiche, ruolo dell’equipe multidisciplinare, della famiglia, delle associazioni di pazienti.

Dopo la discussione dei poster, che, in procinto di essere pubblicati sulla RIMA (edizioni Scripta Manent), Rivista ufficiale della SIMA, hanno mostrato la vivacità della ricerca sul mondo adolescenziale da parte dei giovani clinici di tutt’Italia, è iniziata la VI e ultima Sessione, Adolescenti, identità e sesso, moderata da Serenella Castronuovo (Roma) e Grazia Maria Ubertini (Roma), in cui hanno relazionato:

  • Francesco Saverio Camoglio (Verona) su Patologia di interesse andrologico nell’adolescente, in cui ha sottolineato lo scarso riferimento dei giovani maschi alla figura dell’andrologo, a dispetto della prevalenza del 30% circa nei soggetti di sesso maschile di disturbi della fertilità o della sfera sessuale;
  • Giovanni Farello con Valutazione della salute mestruale in adolescenza, in cui ha riportato i dati di una ricerca dell’Università di L’Aquila appena conclusa sui disordini mestruali nelle adolescenti italiane: sono risultati presenti nel circa 10% della casistica, a fronte tuttavia di una percentuale molto bassa di ragazze che si rivolge al proprio medico per la gestione della sintomatologia o anche per ricevere un’educazione/informazione adeguata;
  • Lorenzo Iughetti (Modena) con Minori con Disforie di Genere, in cui ha esaminato le evidenze scientifiche e il vivace dibattito tuttora in corso sul miglior percorso di affermazione di genere nei giovani con Incongruenza di Genere, concludendo che … compito dei professionisti è diffondere una cultura legata alle tematiche di salute transgender basata sulle evidenze scientifiche e non sull’ideologia;
  • Rossana Di Paola (Verona) su Le scelte contraccettive e MST, in cui ha illustrato i metodi consigliati alle adolescenti al fine di compiere una scelta consapevole rispetto alla procreazione e tutelare la propria salute sessuale.

Il 20esimo Congresso Nazionale SIMA ha visto anche l’elezione del nuovo Direttivo e Organo di Controllo della SIMA, che sarà guidata per i prossimi due anni dal nuovo presidente Rossella Gaudino, della Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, organizzatrice dell’importante convegno e studiosa di punta della Endocrinologia pediatrica e Adolescentologia italiana.

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